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Palermo torna a vedere il mare, apre il Marina Yachting: al centro la fontana danzante più grande d'Italia

Presentata la grande infrastruttura che ha cambiato il volto del molo trapezoidale: realizzati 14 accosti per panfili, quattro ristoranti, sette botteghe dedicate a moda e cibo, un laghetto artificiale, un anfiteatro e una sala conferenze. Un investimento da 30 milioni. Pasqualino Monti: "La città da oggi è più bella e attrattiva"

Federica Virga

Un sogno vista mare. Da oggi Palermo è di nuovo "tutto porto" grazie all'apertura del Marina Yachting, la grande infrastruttura che cambia il volto del molo trapezoidale e restituisce ai palermitani il contatto con l'acqua. Il muro che divideva la città in due non esiste più e il mega progetto di riqualificazione prende forma. Ben 14 accosti per panfili da oltre cento metri, una piazza, quattro ristoranti, sette botteghe dedicate a moda e cibo, un laghetto artificiale, un anfiteatro, una sala conferenze, una scuola di cucina, una spa e, non ultima, la fontana musicale più grande d'Italia. 

Il porto si svela alla città, le prime immagini del nuovo molo trapezoidale | Video

Un investimento da 30 milioni di euro .

Il porto e la città, da adesso, sono di nuovo complici tra loro. Così come voluto dal presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale Pasqualino Monti. "La prima volta che ho visto questo spazio - racconta - era il 2017. Raccontava un paesaggio indecoroso, fatiscente. C'erano delle gru abbandonate, costate 80 miliardi di lire, che non avevano mai alzato un grammo di merce. Ci aspettiamo di accogliere oltre 930 mila passeggeri croceristi, perché Palermo da oggi è più bella e attrattiva. Quel laghetto, che rappresenta il mare del 1500, è un sogno che anticipa tutta la meraviglia che questa città sa offrire". 

Un posto bifronte che mette insieme passato e presente, economia e tempo libero, turisti e cittadini in una narrazione quotidiana che parte dal mare. Lo spazio, ben 40 mila metri quadrati (di cui solo 7 mila sono occupati dal laghetto), il cui ingresso avverrà da via Patti, è stato oggetto di uno dei più importanti interventi di rigenerazione urbana realizzati a Palermo da dopo la guerra: oltre 30 milioni di investimento per meno di due anni di cantiere (esattamente 18 mesi). Complessivamente sono stati demoliti circa 30 mila metri cubi di strutture fatiscenti e abusive, due gru alte 54 metri e 29 silos. La direzione artistica è stata affidata all'architetto Sebastiano Provenzano, mentre la direzione lavori all'ingegner Enrico Petralia. 

Porto, svelato il nuovo molo trapezoidale

Il Palermo Marina Yachting

La fontana danzante più grande d'Italia 

La maggiore attrazione sarà "Marina", la fontana danzante musicale più grande d'Italia. Un'opera artistica (ma anche creativa e sostenibile) che andrà ad abbellire il laghetto urbano manifestandosi attraverso veri e propri spettacoli musicali d'acqua e luci, come "Skyfall" di Adele o "Zitti e buoni" dei Maneskin. Il primo spettacolo in occasione dell'inaugurazione, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ispirata alla sirena bambina narrata nella favola di Gianni Rodari dedicata alla "Sirena di Palermo", grazie all'impianto di filtrazione e ricircolo, non farà sprechi utilizzando sempre la stessa acqua. Un simbolo evocativo e magico realizzato da un'azienda veneta, la Forme d'Acqua Venive Fountains, che sarà in azione ogni sera dalle ore 20. 

La passeggiata sulla Cala e il Castello a Mare

Il progetto del Palermo Marina Yachting, partito da Sant'Erasmo, ora pensa a dare continuità alla passeggiata sulla Cala che si concluderà con il waterfront (e qui si procede in due step, il primo potrebbe già essere consegnato a dicembre dell'anno prossimo). Il Castello a Mare, intorno al quale la grande opera si è sviluppata perché grazie agli scavi ne è stato rintracciato il perimetro, si candida a diventare sito Unesco: affidato per vent'anni alle Vie dei Tesori, diventerà un museo virtuale. Sarà la fondazione culturale ad aver cura del sito monumentale e a investire oltre 1 milione di euro per la sua nuova vita. 

Una scuola di cucina targata Gambero Rosso 

Al Pmy (questo l'acronimo con cui l'Autorità portuale ha ribattezzato la nuova area) arriva anche la scuola di Gambero Rosso: una vera e propria accademia del gusto, aperta a corsi di formazione multidisciplinare non solo per appassionati ma anche per i croceristi e semplici cittadini. Ma anche Giglio.com, fra le prime boutique di alta moda a Palermo, che ora apre al lusso vista mare, aggiungendo una nuova insegna alle cinque storiche situate nel cuore della città. 

Le botteghe e i ristoranti 

Nei nove edifici, invece, si affacceranno le botteghe che ospitano alcune delle più importanti eccellenze siciliane che funzioneranno come un vero e proprio condominio. Ci sarà il Morettino Coffee Lab, un approdo per celebrare il rito del caffè; Costa, la pasticceria con una storia lunga tre generazioni; Bruno Ribadi, il birrificio artigianale siciliano dei fratelli Biundo nato sei anni fa; Prezzemolo & Vitale, con "Retrobottega al porto" e una formula più orientata alla ristorazione e alla cambusa; Cappadonia, la gelateria che per cinque anni consecutivi si è aggiudicata i "Tre coni" del Gambero Rosso; e infine Passami ù coppu, la versione street food della cucina di Natale Giunta. Già aperti da domani, sabato 14 ottobre, Giglio, Cappadonia, Passami ù coppu e Bruno Ribadi, cui si aggiungeranno gli altri nelle prossime settimane.

E proprio Natale Giunta, che ha lasciato il monumento che ha ospitato sino a ora il suo ristorante, ovvero il Castello a Mare, aprirà proprio lì il suo ristorante. Un rooftop con un giardino pensile sul mare, che lo chef ha voluto chiamare CitySea, rappresenta una gigantesca struttura a forma di nave. Due piani che si affacciano sul mare e ospiteranno al pianterreno il bistrot, per bere un drink o assaggiare pizze gourmet, e al primo piano il ristorante con vista mozzafiato, anche sulla fontana danzante, che funzionerà sia come sushi bar che come steakhouse. La data di apertura, in questo caso, è prevista per il primo dicembre. 

Ma il CitySea non sarà l'unico ristorante. Ci sarà PortoCostanza, nato dall'esperienza di Marco e Costanza Durastanti che porta in riva al mare - dopo Villa Costanza - tutte le conoscenze affinate nella filiera corta e nei presidi Slow Food; Molo 53, una pizzeria in riva al mare con prodotti ricercati; e infine Ciurma, con i suoi panini di mare e un menu dedicato interamente al sushi. L'apertura delle tre insegne, in questo caso, è fissata al prossimo 22 ottobre. 

Un centro congressi e un anfiteatro con vista su Monte Pellegrino 

Spazio anche al Marina Convention Center, una sala conferenze che l'Autorità portuale metterà a disposizione per eventi e congressi dal taglio nazionale e internazionale. Una sala plenaria da 200 posti, più due sale più piccole da 50 e 20 sedute, dotate di sofisticati impianti tecnologici e multimediali che faranno a gara con i più importanti spazi espositivi europei. Ci sarà anche un piccolo teatro panoramico, che guarda a Monte Pellegrino, da 200 posti a sedere, ma pure parcheggi a pagamento e prossimamente stalli per bike e car sharing. 

Capitolo sicurezza 

Sul tema della sicurezza è il sindaco Roberto Lagalla a fare il punto: "Entro fine anno ci sarà un contingente aggiuntivo di agenti polizia municipale, tra 40 e 50 unità, grazie a un'interlocuzione sensibile con il ministro Piantedosi. Da gennaio sarà operativa la control room del corpo di polizia municipale, integrata con le centrali operative di altre forze dell'ordine. Conteremo su un sistema di telesorveglianza, attivato attraverso i fondi Pon-legalità, non solo per controllo dell'ordine pubblico, ma anche per funzioni di verifica di polizia ambientale. Prevederemo due droni con funzioni specifiche di polizia ambientale e anche la presenza di mera vigilanza urbana". 

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Palermo Marina Yachting

Palermo marina yachting - l'area marittima dedicata alla nautica da diporto.

"Palermo Marina Yachting" è un'area marittima dedicata alla nautica da diporto e al divertimento, situata nel porto di Palermo. È stato realizzato un progetto di riqualificazione urbana che ha trasformato l'area in un moderno e attrezzato spazio per yacht e barche a motore, con un'ampia gamma di servizi e attività ricreative per i visitatori.

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Palermo Marina Yachting

Palermo ritrova il suo mare: si inaugura "Palermo Marina Yachting"

Il 13 ottobre 2023, il porto di Palermo ha visto l'inaugurazione della Marina Yachting, un nuovo spaccio dedicato alla nautica e al divertimento. La Marina Yachting è un'area di 15 ettari che si affaccia sul mare, dove è possibile ammirare la bellezza del porto e della città. Questo nuovo spazio nautico offre ai visitatori la possibilità di praticare sport acquatici, come la vela e il nuoto, e di ammirare la flotta di yacht e barche che si trovano nel porto. Qui è stata costruita la fontana danzante più grande d'Italia. Inoltre, la Marina Yachting offre anche un'ampia gamma di servizi, come ristoranti, bar e negozi, che rendono questo luogo ancora più accattivante per i turisti e gli abitanti della città. L'inaugurazione della Marina Yachting è stata un momento di grandissima importanza per la città di Palermo, poiché rappresenta una nuova tappa dello sviluppo del porto e della città di Palermo. Questo nuovo spazio offre infatti la possibilità di rivitalizzare l'economia locale e di creare nuove opportunità per i residenti e i visitatori. La Marina Yachting è un'esperienza unica che offre la possibilità ai visitatori di passare del tempo in relax e divertente sul mare, un punto di riferimento per la città di Palermo e rappresenta un'importante opportunità per la sua crescita e lo sviluppo economico.

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Home » Presentato il “Palermo Marina Yachting”: da oggi nel capoluogo siciliano il mare è…dentro

Presentato il “Palermo Marina Yachting”: da oggi nel capoluogo siciliano il mare è…dentro

13 Ott 2023

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È il giorno dell’inaugurazione del Palermo Marina Yachting . In attesa del taglio del nastro, previsto alle ore 17.00, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, ha mostrato ai giornalisti il PMY e, successivamente, è stato protagonista della conferenza stampa assieme al sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

Da oggi inaugura il “Palermo Marina Yachting”

“Provvedere alla rivitalizzazione del waterfront, con esiti di eccellenza, è quanto abbiamo fatto a Palermo, dove un’area in declino è diventata un’opportunità di sviluppo”, spiega il presidente Monti. “Siamo consapevoli che la capacità competitiva dei territori è in chiara relazione con la modernizzazione della dotazione infrastrutturale degli stessi e dei servizi offerti. Così anche il molo, da accozzaglia di cemento e di funzioni, è cambiato, acquisendo destinazioni d’uso del tutto nuove che hanno a che fare con la riqualificazione culturale e l’accoglienza turistica. Quelle realizzate sul molo Trapezoidale, oggi Palermo Marina Yachting, sono modifiche di assetti funzionali che non snaturano il genius loci, anzi conferiscono un carattere indelebile ai paesaggi, enfatizzano simboli e valori legati alle vicende storiche e proiettano il visitatore – sia esso un residente o un turista – all’interno del mondo dei flussi e delle emozioni che le città portuali sanno produrre e suscitare”.

“Il raccordo tra porto e centro storico”

“Da oggi – riprende Monti – su quest’area si muoveranno almeno due milioni di persone ogni anno: possiamo affermare che il raccordo tra porto e centro storico è ormai assicurato e l’obiettivo di ritrovare nel mare un elemento di identità è stato sostanzialmente realizzato. Adesso i simboli e i valori di questo spazio sono diventati la cultura, la fantasia, il gioco, il loisir, la difesa del mare, l’esposizione delle eccellenze del made in Sicily, attorno al motore del luogo, ovvero il Castello a Mare, valorizzato e pronto a incrementare l’offerta culturale cittadina. Ma oltre al presidio archeologico, c’è la fontana artistica con la sua acqua in movimento, c’è il piccolo teatro che guarda Monte Pellegrino, ci sarà il museo multimediale della città. Un bel salto di qualità, non c’è dubbio, trattandosi non solo di un cambiamento sull’area a mare, ma soprattutto di una vera e innovativa idea di città a forte impatto, con spazi aperti che consentono di immergersi completamente nell’esperienza marittima. Un nuovo quartiere che tutti dobbiamo impegnarci a salvaguardare”.

Da molo Trapezoidale a Palermo Marina Yachting: così Palermo supera l’indifferenza verso il suo mare

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L’area ha subito, coerentemente con il Piano regolatore portuale, significative modifiche volte al miglioramento dell’offerta di servizi per i crocieristi e per la collettività. Il progetto serve a dare continuità alla passeggiata sulla Cala, estendendola sino alla parte terminale del molo Trapezoidale, oggi Palermo Marina Yachting, e al Complesso archeologico del Castello a Mare che così si candida a diventare sito Unesco, inserito nel “Percorso Arabo-Normanno”, già parte della Heritage List; a liberare le aree del Castello a Mare e a valorizzare il sito; a generare spazi per l’ozio urbano e il business legato anche al made in Sicily e, quindi, al prodotto enogastronomico siciliano con tutte le sue eccellenze. Accanto al Parco archeologico del Castello a Mare, di cui gli scavi hanno rintracciato il perimetro, sono stati realizzati una passeggiata, una piazza, un lago urbano, nove edifici con differenti destinazioni, tra cui un convention center e un piccolo teatro panoramico da 200 posti, parcheggi a pagamento, quattordici attracchi per mega yacht per attivare un nuovo segmento di traffico.

In  numeri del progetto

Qualche numero: oltre 40 mila metri quadrati di area di intervento, 7000 mq occupati dal laghetto urbano, superati i 30 milioni di investimento, meno di due anni di lavori. Uno storico tratto della costa cittadina, che da sempre rappresenta un luogo di interazione tra la città e il porto, è stato in tal modo sottratto al degrado e “popolato” di funzioni e di usi a carattere urbano.

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Il molo Trapezoidale ha cambiato faccia, è diventato una marina bay, una sorta di Barceloneta di grande fascino e dalla forte identità, perché è moderna ma ingloba il passato, quel Castello a Mare posto a presidio della città antica. Qui verrà dato il benvenuto ai passeggeri crocieristi, ai passeggeri per le isole e ai diportisti che raggiungeranno le nostre coste a bordo di grandi yacht o di altre imbarcazioni; qui verrà accolta la popolazione locale: oltre due milioni di persone all’anno potranno usufruire di una grande area commerciale e storica al tempo stesso, cerniera tra la nuova zona crociere e il centro storico, offrendo non solo servizi al turismo, alla nautica da diporto, al tempo libero e al commercio, ma anche alcuni servizi culturali in grado di innalzare il rango dell’area portuale con conseguente generazione di valore.

Le aperture del Palermo Marina Yachting

Il Palermo Marina Yachting sarà aperto al pubblico ogni giorno, a partire da stasera dopo la cerimonia.

I tre ristoranti, “Ciurma”, “PortoCostanza” e “Molo 53” verranno inaugurati il prossimo 22 ottobre.

Già aperti da domani, sabato 14 ottobre,  “Giglio”, “Cappadonia”, “Passami ù coppu” e “Bruno Ribadi”.

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Lo spazio è stato oggetto di uno dei più importanti interventi di rigenerazione urbana realizzati a Palermo dal dopoguerra, un’opera di riconnessione dello scalo con il tessuto urbano e, soprattutto, un asset industriale e turistico. Ha interessato una superficie complessiva di oltre quaranta mila metri quadrati, su cui sono stati demoliti circa trenta mila metri cubi di strutture fatiscenti e abusive, due gru alte cinquantaquattro metri, ventinove silos. L’area ha subito, coerentemente con il Piano regolatore portuale, significative modifiche volte al miglioramento dell’offerta di servizi per i crocieristi e per la collettività. Il progetto serve a dare continuità alla passeggiata sulla Cala, estendendola sino alla parte terminale del molo Trapezoidale, oggi Palermo Marina Yachting, e al Complesso archeologico del Castello a Mare che così si candida a diventare sito Unesco, inserito nel “Percorso Arabo-Normanno”, già parte della Heritage List; a liberare le aree del Castello a Mare e a valorizzare il sito; a generare spazi per l’ozio urbano e il business legato anche al made in Sicily e, quindi, al prodotto enogastronomico siciliano con tutte le sue eccellenze. Accanto al Parco archeologico del Castello a Mare, di cui gli scavi hanno rintracciato il perimetro, sono stati realizzati una passeggiata, una piazza, un lago urbano, nove edifici con differenti destinazioni, tra cui un convention center e un piccolo teatro panoramico da 200 posti, parcheggi a pagamento, quattordici attracchi per mega yacht per attivare un nuovo segmento di traffico.  Oltre 40 mila metri quadrati di area di intervento, 7000 mq occupati dal laghetto urbano, superati i 30 milioni di investimento, meno di due anni di lavori. Uno storico tratto della costa cittadina, che da sempre rappresenta un luogo di interazione tra la città e il porto, è stato in tal modo sottratto al degrado e “popolato” di funzioni e di usi a carattere urbano.

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Il porto di Palermo si trasforma, ecco come è cambiato

Federico Liberi

Il nuovo porto di Palermo si presenta con un laghetto artificiale, una passeggiata panoramica, un anfiteatro e un vivace polo commerciale con ristoranti e negozi. Questo innovativo progetto, chiamato Palermo Marina Yachting , è stato ufficialmente inaugurato il 13 ottobre, con una cerimonia di apertura che ha visto la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella .

Inaugurazione del Palermo Marina Yachting: tutte le novità del nuovo molo trapezoidale

Il nuovissimo molo trapezoidale , realizzato su iniziativa dell’Autorità di sistema portuale del Mare, trasforma radicalmente l’aspetto della città, accentuando il suo connubio con il mare. Un ampio spazio aperto di oltre 26.000 metri quadrati , pensato soprattutto per soddisfare le esigenze di croceristi e turisti che attraccano per brevi soggiorni.

Una passeggiata panoramica che collega la Cala al Castello a Mare: la nuova baia, completamente dedicata a ciclopedonali e accessibile da via Patti, accoglie una piazza centrale, dieci edifici multifunzionali (commerciale e uffici), un moderno auditorium, un suggestivo anfiteatro panoramico con 200 posti a sedere e un parcheggio con circa 60 posti auto.

Nuovo porto di Palermo, inaugurato il 13 ottobre

Un’ulteriore attrazione da non perdere è il pittoresco laghetto artificiale, con una superficie di 8.000 metri quadrati, che abbraccia le mura del Castello e offre la possibilità di navigare in piccole imbarcazioni a remi. Per gli amanti della natura, sono presenti anche 12.000 metri quadrati di aree verdi, arricchite da alberi di ficus, pomelie e graziose aiuole.

Il rinnovamento di questo spazio rappresenta uno dei più significativi interventi di riqualificazione urbana compiuti a Palermo dal dopoguerra . Quest’opera non solo ha ristabilito il collegamento tra il porto e il tessuto cittadino, ma ha anche creato una preziosa risorsa industriale e turistica.

L’area coinvolta copre oltre 40.000 metri quadrati, con la demolizione di circa 30.000 metri cubi di strutture fatiscenti e abusive, comprese due gru di 54 metri d’altezza e ventinove silos.

L’area ha subito notevoli modifiche, in linea con il Piano regolatore portuale, mirate a migliorare i servizi offerti ai crocieristi e alla comunità locale.

Il progetto mira a estendere la passeggiata sulla Cala fino alla parte finale del molo Trapezoidale, ora Palermo Marina Yachting. Inoltre, il Complesso archeologico del Castello a Mare, inserito nel “Percorso Arabo-Normanno” e già parte della Heritage List, si candida a diventare un sito Unesco.

Vicino al Parco archeologico del Castello a Mare, che ha rivelato il perimetro tramite scavi, sorgono ora una passeggiata, una piazza, un lago urbano, nove edifici con diverse destinazioni, inclusi un convention center e un teatro panoramico da 200 posti. Vengono offerti parcheggi a pagamento e quattordici attracchi per mega yacht, attivando così un nuovo segmento di traffico.

Il Palermo Marina Yachting è aperto al pubblico ogni giorno da venerdì 13 ottobre, dopo la cerimonia. L’inaugurazione dei tre ristoranti, “Ciurma”, “PortoCostanza” e “Molo 53”, avverrà il prossimo 22 ottobre.

Le attività commerciali, come “Giglio”, “Cappadonia”, “Passami ù coppu” e “Bruno Ribadi”, sono aperte da sabato 14 ottobre. Altre imprese presenti nella nuova marina bay di Palermo includono “CitySea by Natale Giunta”, la “Gambero Rosso Academy”, “Retrobottega al porto” di Prezzemolo & Vitale, “Morettino Coffee Lab” e la “Pasticceria Costa”.

In questo modo, uno storico tratto della costa cittadina, tradizionalmente punto di intersezione tra la città e il porto, è stato recuperato dal degrado e ora accoglie una varietà di funzioni e usi urbani.

I lavori, con un costo superiore a 30 milioni di euro, sono stati completati in meno di due anni.

Il molo Trapezoidale si è trasformato in una marina bay, una sorta di Barceloneta affascinante e dalle forti radici storiche, poiché incorpora il passato con il Castello a Mare a presidio della città antica.

Questo spazio accoglierà i passeggeri crocieristi, quelli diretti alle isole e i diportisti che raggiungono le nostre coste su grandi yacht o altre imbarcazioni; sarà anche un luogo di incontro per la popolazione locale. Oltre due milioni di persone all’anno potranno godere di un’ampia zona commerciale e storica, collegamento tra la nuova area crociere e il centro storico. Offrirà servizi al turismo, alla nautica da diporto, al tempo libero e al commercio, inclusi servizi culturali in grado di arricchire l’area portuale e generare valore aggiunto.

Tra i prossimi interventi previsti c’è la realizzazione di una passerella pedonale che, partendo da via Crispi, consentirà un accesso diretto al molo trapezoidale.

“ Promuovere la rinascita del waterfront con risultati di eccellenza è ciò che abbiamo realizzato a Palermo, trasformando un’area in declino in un’opportunità di sviluppo – afferma il presidente Pasqualino Monti – Siamo consapevoli che la competitività dei territori è strettamente legata alla modernizzazione delle infrastrutture e dei servizi offerti. Anche il molo, inizialmente una miscela di cemento e funzioni, ha subito una trasformazione, acquisendo nuovi scopi legati alla riqualificazione culturale e all’ospitalità turistica. Le modifiche apportate al molo Trapezoidale, ora Palermo Marina Yachting, rappresentano cambiamenti negli assetti funzionali che non alterano l’identità del luogo, anzi conferiscono un carattere indelebile ai paesaggi, mettendo in risalto simboli e valori legati alla storia e immergendo il visitatore, sia esso residente o turista, nel mondo dei flussi e delle emozioni tipiche delle città portuali ”.

Sebastiano Provenzano , architetto dello studio incaricato dal 2020 di progettare urbanisticamente gli edifici e gli spazi pubblici del molo trapezoidale, è la mente dietro al rinnovamento del terzo e fondamentale segmento del complesso mosaico che rivisita il mare nel cuore del centro storico. Alla domanda su cosa ha guidato le scelte nella reinvenzione di quella zona desolata, che racchiudeva tesori di interesse archeologico, Provenzano ha risposto: “ Il tema della riqualificazione del porto mi ha coinvolto per molti anni , sin dai tempi del presidente dell’Autorità portuale Bevilacqua nel 2005. È stato un processo lungo, partito con la stesura del piano portuale per capire quali interventi fossero possibili. Certo, sono passati vent’anni, forse troppi per i cittadini, ma erano già passati circa 80 anni senza che nessuno pensasse a riqualificare la costa ”. “ Siamo un modello – aggiunge l’architetto -. I crocieristi entreranno direttamente nel terminal trovando a loro disposizione, a piedi, un percorso importante che li porterà dal mare agli assi stradali del centro storico ”.

Alla domanda sul perché questo progetto non sia stato avviato prima , invece, ha risposto: “ Siamo vittime di una grave amnesia. Abbiamo sottovalutato lo shock dei bombardamenti del 1943 ed è quello il punto di rottura tra la città ed il suo mare sottostimato. Si è preferito costruire rapidamente altrove, dimenticando questa risorsa identitaria. La quinta città d’Italia non può non avere una spiaggia lunga trenta chilometri e lasciare che Mondello sia l’unica opportunità. Se vediamo la mole di turisti che si aggirano in coso Vittorio Emanuele, comprendiamo che la città è diventata come Roma o Firenze. È necessario però smettere di fare paragoni, anche se la nostra identità è un po’ sgangherata. Abbiamo la fissazione che ci fa vedere una nuvola in un cavallo. Sembra Barcellona, sembra Tunisi. Insomma, è Palermo e basta. Basta con questa ossessione di essere altro. Forse finalmente ci siamo ricordati chi eravamo ”.

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Palermo Marina Yachting, stabiliti gli orari di apertura e chiusura: ecco quando visitarlo

Le oltre quarantamila presenze nel primo weekend di apertura hanno richiesto un immediato adeguamento del piano di sorveglianza e pulizia

palermo marina

Da ieri sera il Palermo Marina Yachting , appena inaugurato, chiuderà alle ore 01.30. Un orario che verrà prolungato fino alle 02.30 nei fine settimana (venerdì/domenica). La riapertura è prevista, invece, alle 06.00 del mattino.  Oltre quarantamila presenze nel primo weekend di apertura hanno richiesto, infatti, un immediato adeguamento del piano di sorveglianza e pulizia.

Palermo Marina Yachting , boom di presenze nel primo weekend

È garantita la sorveglianza h24 con la presenza massiccia di guardie giurate, ulteriormente incrementata nei fine settimana. Inoltre, sono già attive 420 telecamere. Settanta sono i cestini già disseminati sull’area e si resta in attesa che arrivi la nuova fornitura di ulteriori 70, già in produzione e opzionata dall’Autorità, vista l’affluenza. La Osp , la società che con partenariato pubblico/privato, gestisce i servizi portuali, garantisce la pulizia ordinaria e straordinaria, lo svuotamento dei cestini di tutta l’area e il presidio nei servizi igienici con un numero imponente di operatori ecologici.

Fin quando non saranno automatizzati – e ciò avverrà nelle prossime 2/3 settimane – i parcheggi del PMY, circa 280 posti, non saranno accessibili a mezzi e auto, ad eccezione di quelli autorizzati. I concessionari integreranno la pulizia e la sorveglianza assicurata dall’AdSP, come si trattasse di un grande condominio.

“I palermitani sono i primi guardiani di questo luogo”

“Non ci aspettavamo una tale affluenza con soltanto quattro negozi aperti ma siamo contenti di averlo scoperto, e siamo felici e onorati del successo che lo spazio sta riscuotendo”, ha dichiarato il presidente dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti. “I palermitani sono i primi guardiani di questo luogo – ha aggiunto – quindi li esorto a non esitare e a far intervenire la sorveglianza se si accorgono di comportamenti maleducati. Sono certo che questo mio appello non cadrà nel vuoto: noi stiamo portando avanti tutti i servizi nel migliore dei modi e mai verremo meno al nostro impegno di mantenere decoroso questo luogo, come abbiamo sempre fatto nei nostri porti. La città ha un nuovo quartiere ed è necessario il contributo di tutti. Rispetto e salvaguardia del bello deve essere l’impegno di ogni cittadino”.

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Palermo Marina Yachting, la città abbraccia (finalmente) il mare

 

È il giorno dell’inaugurazione del Palermo Marina Yachting . In attesa del taglio del nastro, previsto alle ore 17.00, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella , Pasqualino Monti , presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, ha mostrato ai giornalisti il PMY e, successivamente, è stato protagonista della conferenza stampa assieme al sindaco di Palermo Roberto Lagalla . 

“Provvedere alla rivitalizzazione del waterfront, con esiti di eccellenza, è quanto abbiamo fatto a Palermo, dove un’area in declino è diventata un’opportunità di sviluppo”, spiega il presidente Monti . “Siamo consapevoli che la capacità competitiva dei territori è in chiara relazione con la modernizzazione della dotazione infrastrutturale degli stessi e dei servizi offerti. Così anche il molo, da accozzaglia di cemento e di funzioni, è cambiato, acquisendo destinazioni d’uso del tutto nuove che hanno a che fare con la riqualificazione culturale e l’accoglienza turistica. Quelle realizzate sul molo Trapezoidale, oggi Palermo Marina Yachting, sono modifiche di assetti funzionali che non snaturano il genius loci, anzi conferiscono un carattere indelebile ai paesaggi, enfatizzano simboli e valori legati alle vicende storiche e proiettano il visitatore – sia esso un residente o un turista – all’interno del mondo dei flussi e delle emozioni che le città portuali sanno produrre e suscitare”. 

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Da molo Trapezoidale a Palermo Marina Yachting: così Palermo supera l’indifferenza verso il suo mare

Lo spazio è stato oggetto di uno dei più importanti interventi di rigenerazione urbana realizzati a Palermo dal dopoguerra, un’opera di riconnessione dello scalo con il tessuto urbano e, soprattutto, un asset industriale e turistico. Ha interessato una superficie complessiva di oltre quaranta mila metri quadrati, su cui sono stati demoliti circa trenta mila metri cubi di strutture fatiscenti e abusive, due gru alte cinquantaquattro metri, ventinove silos. L’area ha subito, coerentemente con il Piano regolatore portuale, significative modifiche volte al miglioramento dell’offerta di servizi per i crocieristi e per la collettività. Il progetto serve a dare continuità alla passeggiata sulla Cala, estendendola sino alla parte terminale del molo Trapezoidale, oggi Palermo Marina Yachting, e al Complesso archeologico del Castello a Mare che così si candida a diventare sito Unesco, inserito nel “Percorso Arabo-Normanno”, già parte della Heritage List; a liberare le aree del Castello a Mare e a valorizzare il sito; a generare spazi per l’ozio urbano e il business legato anche al made in Sicily e, quindi, al prodotto enogastronomico siciliano con tutte le sue eccellenze. Accanto al Parco archeologico del Castello a Mare, di cui gli scavi hanno rintracciato il perimetro, sono stati realizzati una passeggiata, una piazza, un lago urbano, nove edifici con differenti destinazioni, tra cui un convention center e un piccolo teatro panoramico da 200 posti, parcheggi a pagamento, quattordici attracchi per mega yacht per attivare un nuovo segmento di traffico. 

Qualche numero: oltre 40 mila metri quadrati di area di intervento, 7000 mq occupati dal laghetto urbano, superati i 30 milioni di investimento, meno di due anni di lavori. Uno storico tratto della costa cittadina, che da sempre rappresenta un luogo di interazione tra la città e il porto, è stato in tal modo sottratto al degrado e “popolato” di funzioni e di usi a carattere urbano. Il molo Trapezoidale ha cambiato faccia, è diventato una marina bay , una sorta di Barceloneta di grande fascino e dalla forte identità, perché è moderna ma ingloba il passato, quel Castello a Mare posto a presidio della città antica. Qui verrà dato il benvenuto ai passeggeri crocieristi, ai passeggeri per le isole e ai diportisti che raggiungeranno le nostre coste a bordo di grandi yacht o di altre imbarcazioni; qui verrà accolta la popolazione locale: oltre due milioni di persone all’anno potranno usufruire di una grande area commerciale e storica al tempo stesso, cerniera tra la nuova zona crociere e il centro storico, offrendo non solo servizi al turismo, alla nautica da diporto, al tempo libero e al commercio, ma anche alcuni servizi culturali in grado di innalzare il rango dell’area portuale con conseguente generazione di valore.

Cosa trovare al Palermo Marina Yachting

Gambero Rosso Academy La Academy è l’area di formazione multidisciplinare di Gambero Rosso che dal 2002 sviluppa, organizza ed eroga corsi professionali, corsi per appassionati, master e corsi di alta formazione in collaborazione con le più prestigiose Università d’Italia.  Un hub in continua espansione dove professionisti e appassionati hanno la possibilità di sviluppare e fortificare le proprie skills grazie alla collaborazione di esperti Gambero Rosso e docenti di fama nazionale e internazionale.

Passami ù coppu Dall’amore per la cucina Siciliana dello chef Natale Giunta, spinto dal desiderio di valorizzare la tradizione dello street food, rivisitandola in chiave creativa, nel 2017 si avvia il progetto di Passami ù coppu, dove le squisite pietanze tradizionali dello street food palermitano si uniscono a rivisitazioni gourmet dando vita a sapori unici e irripetibili. Il coppo diventa così uno status symbol, non solo per i turisti alla scoperta della città, ma anche per i palermitani stessi che, dopo averlo riempito delle proprie pietanze preferite, possono ritirarlo direttamente dalla cucina a vista, espresso, caldo e pronto da assaporare.

Cappadonia – Gelateria Cappadonia è stata la prima gelateria in Sicilia a meritare, già per cinque anni consecutivi, il prestigioso riconoscimento dei “Tre Coni” del Gambero Rosso. Tale primato è dovuto alle competenze tecniche del maestro gelatiere Antonio Cappadonia che, nelle sue lavorazioni, prescinde completamente dall’uso di semilavorati industriali mentre privilegia e cura personalmente il rapporto diretto con i produttori agricoli del territorio siciliano.

P&V – Retrobottega al porto Con una formula più orientata alla ristorazione, in una posizione straordinaria tra il mare e la città, ecco Retrobottega al porto con alcuni servizi molto speciali come il menù ad hoc e i totem, postazioni dedicate alla spesa, alle spedizioni, ma anche a quanto serve per la tua cambusa. La nota catena di food store dedicata alle eccellenze italiane e siciliane approda al porto di Palermo confermando il proprio radicamento nel territorio in una ormai lunga tradizione di qualità. Gli ingredienti sono sempre gli stessi, qualità, ricercatezza, ascolto del cliente ma con un orientamento un po’ più “slow living” che pone l’accento sull’accoglienza e propone una esperienza familiare nella cura amorevole dei dettagli, ma anche di scoperta e sperimentazione di sapori nuovi.

Giglio – Alta Moda Giglio nasce nel 1965 ed è fra le prime boutique di alta moda a Palermo. In una città simbolo di multiculturalità e inclusività, l’azienda diventa da subito il punto di riferimento per la moda in Sicilia. Oggi, all’interno dell’innovativo progetto della Marina Yachting di Palermo, Giglio è ancora protagonista con una nuova boutique del lusso vista mare, che si aggiunge alle 5 storiche situate nel cuore della città.

CitySea Il CitySea è una gigantesca struttura a forma di nave dove appunto prende forma il suo nome “Città sul mare”. Sia l’idea che il brand sono stati studiati dallo Chef Natale Giunta che, dopo oltre un decennio di esperienza nei locali di “Castello a Mare”, trasferirà il suo nuovo brand al CitySea. Una città galleggiante del gusto e del buon cibo in un’elegantissima struttura con diversi open space che accoglie differenti punti di ristoro con diverse tipologie di food e beverage. La struttura a due piani è posizionata tra l’incantevole lago ed il mare. Al piano inferiore, che si affaccia sul lago, ci sarà il bistrot nel quale ci si può accomodare semplicemente per bere un drink o assaporare le pizze gourmet. Al primo piano nasce il ristorante con un panorama mozzafiato perché da entrambi i lati si può godere sia della vista sul lago, con la meravigliosa fontana danzante, sia della vista sul mare. Diversi i punti di ristoro: ristorante gourmet, sushi bar, steakhouse con carni pregiate e frollate con cottura a vista. Fiore all’occhiello inoltre, il Roof Top con un giardino pensile sul mare.

Ciurma Ciurma è un format giovane e brioso che unisce tradizione e innovazione in ogni piatto, proponendo un servizio friendly e spensierato. L’immagine del Brand è vivace, la cucina, il team e la comunicazione sono la parte vincente di questa azienda.  I panini di mare sono il tratto distintivo a cui viene affiancato, con l’apertura del terzo store al molto trapezoidale, un nuovo menù dedicato interamente al sushi.

Molo 53 Molo 53, pizzeria in riva al mare, porta in tavola pizze buone, che fanno bene combinando gli ingredienti per creare gusto e piacevolezza. Utilizzando prodotti ricercati che esaltano il lavoro degli artigiani italiani che fanno parte della nostra filiera, Molo 53 oltre alla pizza offre numerose proposte sfiziose che rendono unica l’esperienza al Palermo Marina Yacht.

Porto Costanza Dalla tradizione della terra alle profondità del mare, PortoCostanza riunisce nella filiera corta una selezione di materie prime, molte delle quali presidio Slow Food, per dare vita all’alchimia del gusto. Cicli naturali della stagionalità mediterranea, forza e fierezza dell’identità del nostro territorio racchiusi in ogni pietanza, attraverso i sapori di un’isola, la Sicilia, scrigno di culture antiche e crogiolo di nuovi attraversamenti, PortoCostanza è l’approdo del gusto, nato dalla sapienza di Costanza e Marco Durastanti, dove ogni piatto è una rinnovata alleanza tra l’odore della terra e il sapore del mare. Dall’orto al porto il sublime desiderio di un cibo di qualità.

Il Marina Convention Center Il Marina Convention Center è un luogo per eventi e congressi a carattere nazionale ed internazionale. La versatilità della location, l’ampio parcheggio e gli spazi esterni che caratterizzano la struttura, uniti a tecnologie digitali sofisticate, consentono di realizzare eventi di ogni natura ponendosi come punto di riferimento per l’organizzazione di prestigiose ed importanti manifestazioni. Grazie alla sua ampia sala plenaria da 200 posti, dal design moderno ed essenziale, e alle 2 sale minori rispettivamente da 50 e 20 posti è possibile valorizzare ogni evento sfruttando l’adattabilità degli spazi per diversi allestimenti. Anche la dotazione tecnologica è all’altezza dei più prestigiosi spazi espositivi europei, con un equipaggiamento tecnico e multimediale versatile in termini di soluzioni e servizi offerti come regia fissa, ledwall, schermi multimediali e tanto altro ancora. L’obiettivo è di garantire a conferenze, congressi ed eventi di ogni genere un supporto tecnico di massima qualità. Durante gli eventi sarà possibile usufruire del servizio catering ed arricchire gli incontri con pranzi, cene o veloci aperitivi godendo del panorama mozzafiato di uno dei porti più importanti e prestigiosi del Mediterraneo, senza mai spostarsi dalla struttura.

Le aperture del Palermo Marina Yachting

Il Palermo Marina Yachting sarà aperto al pubblico ogni giorno, a partire dal 14 ottobre . Sono già aperti:

  • Giglio Moda,
  • Cappadonia Gelateria,
  • Passami ù Coppu,
  • Bruno Ribadi

I ristoranti di seguito verranno inaugurati il prossimo 22 ottobre :

  • PortoCostanza

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Festa del vino di montevago, gli oli e i sapori della tradizione, firriato, the etna wine hacking. innovation & revolution.

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Lucia Pierro e Marco Scarpinato

Palermo Marina Yachting, una ferita sanata

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La riorganizzazione dell’area del porto, purtroppo realizzata senza un concorso, ha riavvicinato la città al mare

PALERMO. Il 13 ottobre , alla presenza del presidente della Repubblica, è stato inaugurato il nuovo Palermo Marina Yachting (PMY), un intervento che, nel riaprire il porto alla città, definisce nuovi spazi pubblici capaci di rinsaldare i rapporti di Palermo con la sua costa, di valorizzare i resti del Castello a mare e di offrire nuove infrastrutture e strutture turistico-ricettive.

Palermo (ovvero Panormus : “tutto Porto”) si è allontanata dal suo mare quando, decidendo di sversarvi le macerie della seconda guerra mondiale, fu significativamente alterato il suo paesaggio costiero . Il successivo tracciamento della strada ad intenso traffico veicolare lungo la costa, e uno sviluppo urbano che ha totalmente “voltato le spalle al mare”, ha reso ancor più profonda questa ferita, la cui sutura è diventata uno dei principali temi per ripensare la città e il suo futuro . Per questo negli ultimi cinquant’anni sono stati sviluppati innumerevoli studi e progetti finalizzati alla riconquista del mare e alla riqualificazione della costa palermitana e delle sue aree portuali.

Il Piano industriale del porto

Un primo passo di riavvicinamento è stato compiuto negli anni 2000 , quando, con la realizzazione del parco urbano lungo il Foro Italico , ha avuto inizio quel lento percorso recentemente accelerato dalla progressiva realizzazione del Piano industriale del porto. Questo include la restituzione alla città di un waterfront funzionale mediante la razionalizzazione delle attuali aree gestite dall’Autorità portuale; il trasferimento delle funzioni incompatibili con le relative demolizioni e l’inserimento di un mix di funzioni commerciali, culturali, ricettive e per il tempo libero, integrate con la nuova area crociere presso il terminal Sammuzzo.

Nel Piano del porto s’inserisce anche la riqualificazione del fronte a mare portuale urbano e la riconfigurazione dell’interfaccia tra il porto, il centro storico e la via Crispi che, utilizzando i fondi del Programma di azione e coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020, sarà ripensata come un sistema di spazi pubblici a diverse quote . Coerentemente con le previsioni del Piano del porto, Palermo Marina Yachting riconfigura l’area del Molo trapezoidale confinante con l’antico porto della Cala.

Il cantiere di PMY, costato  oltre 30 milioni , fa parte del vasto piano di riqualificazione industriale del sistema portuale che, con una previsione di spesa totale di 1 miliardo, è stato varato nel 2018 dall’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale guidata da Pasqualino Monti. La superficie complessiva dell’intervento è di oltre 40.000 mq, riconfigurati a partire dalla demolizione di circa 30.000 mc di strutture fatiscenti, abusive ed irrecuperabili, di 29 silos e delle due gru di rinfuse alte 54 metri che erano state oggetto di un precedente concorso di progettazione a cui non è mai seguita la realizzazione.

L’obiettivo di quest’intervento di rigenerazione urbana, tra i più importanti tra quelli finora realizzati in città dal dopoguerra, è stato quello di dare continuità alla passeggiata che si sviluppa lungo il porto della Cala, ricongiungendola alla parte terminale del Molo trapezoidale e al complesso archeologico del Castello a mare che è stato integralmente restituito alla fruizione pubblica.

Oltre ai 14 attracchi per mega yacht che ambiscono ad attivare un nuovo segmento di traffico, PMY ospita 9 edifici con differenti destinazioni ricettive , tra cui un centro congressi (con una sala plenaria da 200 posti e due sale minori da 50 e 20 posti), un teatro panoramico all’aperto da 200 posti, spazi commerciali dedicati alle eccellenze enogastronomiche locali, la scuola di cucina del Gambero Rosso, una spa e parcheggi a pagamento. Nell’area sarà anche realizzato un albergo a 5 stelle e, per sopperire alla mancanza di verde, saranno collocati dei grandi vasi contenenti alberi e piante.

Lungo il perimetro del Parco archeologico del Castello a mare , riportato integralmente alla luce grazie ai recenti scavi, sono stati realizzati una passeggiata , una piazza e un lago urbano con una fontana musicale e danzante che, per le sue dimensioni e i giochi d’acqua, oltre ad evocare l’ambizione di un turismo da “mille e una notte”, è subito diventata una delle principali attrazioni di questo spazio pubblico la cui manutenzione e sorveglianza (attuata mediante guardie giurate e 420 telecamere) sarà gestita dall’Autorità portuale.

La chimera del concorso

L’entusiasmo per il mare restituito alla città ed il plauso per il coerente impegno dell’Autorità portuale che è finalmente riuscita a sottrarre dal degrado un importante tratto di costa dando vita a un luogo che potrà accogliere oltre due milioni di persone all’anno tra cittadini e turisti, non riesce tuttavia a far dimenticare che un concorso internazionale avrebbe alimentato un importante dibattito sulla qualità dell’architettura contemporanea in una città come Palermo che, da troppo tempo, è ripiegata sul passato.

Per questo s’attende una delle prossime fasi di ridisegno della costa che riguarda la riqualificazione del Foro Italico come polo per il tempo libero e i grandi eventi. Un intervento che, stando alle promesse, dovrebbe avvenire con il bando, a breve, d’un importante concorso internazionale.

Immagine di copertina: vta dall’alto del Palermo Marina Yachting (© Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale)

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Porto di Palermo – Lavori di riqualificazione del Molo Trapezoidale Progetto e ingegnerizzazione: Ufficio Tecnico Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Ing. Enrico Petralia Architettura: Arch. Sebastiano Provenzano, Provenzano Architetti associati Direzione Lavori: Ing. Enrico Petralia, Adsp Direzione artistica: Arch. Sebastiano Provenzano Fontana artistica: Forme d’Acqua Venice Fountains Importo dei lavori: oltre 30 milioni di euro Durata del cantiere: 18 mesi Impresa appaltatrice: COSEDIL (Santa Venerina CT)

Scrivono per «Il Giornale dell’Architettura» dal 2006. Lucia Pierro, dopo la laurea in Architettura all'Università di Palermo, consegue un master in Restauro architettonico e recupero edilizio, urbano e ambientale presso la Facoltà di Architettura RomaTre e un dottorato di ricerca in Conservazione dei beni architettonici al Politecnico di Milano. Marco Scarpinato è architetto laureato all'Università di Palermo, dove si è successivamente specializzato in Architettura dei giardini e progetto del paesaggio presso la Scuola triennale di architettura del paesaggio dell'UNIPA. Dal 2010 svolge attività di ricerca all’E.R. AMC dell’E.D. SIA a Tunisi. Vive e lavora tra Palermo e Amsterdam. Nel 1998 Marco Scarpinato e Lucia Pierro fondano AutonomeForme | Architettura con l'obiettivo di definire nuove strategie urbane basando l'attività progettuale sulla relazione tra architettura e paesaggio e la collaborazione interdisciplinare. Il team interviene a piccola e grande scala, curando tra gli altri progetti di waterfront, aree industriali dismesse e nuove centralità urbane e ottenendo riconoscimenti in premi e concorsi di progettazione internazionali. Hanno collaborato con Herman Hertzberger, Grafton Architects, Henning Larsen Architects e Next Architect. Nel 2013 vincono la medaglia d'oro del premio Holcim Europe con il progetto di riqualificazione di Saline Joniche che s'inserisce nel progetto "Paesaggi resilienti" che AutonomeForme sviluppa dal 2000 dedicandosi ai temi della sostenibilità e al riutilizzo delle aree industriali dismesse con ulteriori progetti a Napoli, Catania, Messina e Palermo. Parallelamente all'attività professionale il gruppo sviluppa il progetto di ricerca "Avvistamenti | Creatività contemporanea" e cura l'attività di pubblicistica attraverso Plurima

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Lucia Pierro e Marco Scarpinato

Lucia Pierro e Marco Scarpinato

Scrivono per «Il Giornale dell’Architettura» dal 2006. Lucia Pierro, dopo la laurea in Architettura all’Università di Palermo, consegue un master in Restauro architettonico e recupero edilizio, urbano e ambientale presso la Facoltà di Architettura RomaTre e un dottorato di ricerca in Conservazione dei beni architettonici al Politecnico di Milano. Marco Scarpinato è architetto laureato all’Università di Palermo, dove si è successivamente specializzato in Architettura dei giardini e progetto del paesaggio presso la Scuola triennale di architettura del paesaggio dell’UNIPA. Dal 2010 svolge attività di ricerca all’E.R. AMC dell’E.D. SIA a Tunisi. Vive e lavora tra Palermo e Amsterdam. Nel 1998 Marco Scarpinato e Lucia Pierro fondano AutonomeForme | Architettura con l’obiettivo di definire nuove strategie urbane basando l’attività progettuale sulla relazione tra architettura e paesaggio e la collaborazione interdisciplinare. Il team interviene a piccola e grande scala, curando tra gli altri progetti di waterfront, aree industriali dismesse e nuove centralità urbane e ottenendo riconoscimenti in premi e concorsi di progettazione internazionali. Hanno collaborato con Herman Hertzberger, Grafton Architects, Henning Larsen Architects e Next Architect. Nel 2013 vincono la medaglia d’oro del premio Holcim Europe con il progetto di riqualificazione di Saline Joniche che s’inserisce nel progetto “Paesaggi resilienti” che AutonomeForme sviluppa dal 2000 dedicandosi ai temi della sostenibilità e al riutilizzo delle aree industriali dismesse con ulteriori progetti a Napoli, Catania, Messina e Palermo. Parallelamente all’attività professionale il gruppo sviluppa il progetto di ricerca “Avvistamenti | Creatività contemporanea” e cura l’attività di pubblicistica attraverso Plurima

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Il nuovo molo trapezoidale, completamente ristrutturato, viene svelato alla città. Il laghetto, la passeggiata, l'anfiteatro, un polo commerciale con ristoranti e negozi

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13 ottobre 2023

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La riqualificazione del porto di Palermo con il progetto “Marina Yachting”, come sarà

L’ambizioso progetto “Marina Yachting” per la riqualificazione del Porto di Palermo sarà inaugurato il 13 Ottobre, ecco come sarà il nuovo porto.

Marina Yachting, Palermo

L’area del Molo trapezoidale nel porto di Palermo, che in passato è stata una linea di divisione e tensione tra la zona portuale e il cuore della città, si sta preparando a diventare un’opportunità denominata “Marina Yachting”. Questo ambizioso progetto di riqualificazione urbana lo ha guidato l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale ed è concentrato su uno spazio di oltre 40.000 metri quadrati. La sua inaugurazione ufficiale è prevista per il 13 ottobre, con la partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nuovi punti di interesse nel Porto di Palermo

Dopo la rimozione dei vecchi cantieri e dei magazzini in rovina, il nuovo progetto Marina Yachting , situato nelle vicinanze del Parco Archeologico del Castello a Mare, mira a diventare un punto di riferimento per un porticciolo turistico e un’area che si prevede sarà frequentata da due milioni di visitatori. Questa iniziativa di riqualificazione, secondo il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale (AdSP), Pasqualino Monti, rappresenterà “un’opportunità per arricchire Palermo con nuovi servizi educativi, culturali, ricreativi e di intrattenimento”, con significativi impatti sull’economia locale. All’interno di questa area hanno già costruito un auditorium e un teatro all’aperto con vista sul Monte Pellegrino, oltre a un centro fitness , quattro ristoranti, un supermercato e persino un lago artificiale . Inoltre, si prevedono degli spazi per l’attracco di grandi navi e quattordici posti per super yacht , insieme a un museo virtuale dedicato alla città.

La realizzazione del progetto “Marina Yachting”

Per portare a termine il progetto, attualmente in fase di ultimazione, sono stati necessari investimenti per un totale di 30 milioni di euro e meno di due anni di lavoro. Questo aspetto temporale è stato sottolineato con orgoglio dall’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) per dimostrare l’esistenza di un nuovo modello per Palermo. Un modello in cui la città pianifica, progetta e utilizza i fondi pubblici in modo oculato e nei tempi previsti.

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Home » Curiosità sulla Sicilia » Perché la fontana e il nuovo porto di Palermo si chiamano Marina

Perché la fontana e il nuovo porto di Palermo si chiamano Marina

A Palermo da poco è stato inaugurato il Marina Yachting , il molo trapezoidale presso la banchina alla Cala ma perché il nuovo porto turistico e l’attrattiva fontana danzante si chiamano Marina?

Dietro l’ origine di questo nome c’è una bella storia tutta da scoprire che si ricollega ad uno dei nomi storici della città e ad una favola scritta da Gianni Rodari.

Scopriamo il perché la fontana danzante e il nuovo porto di Palermo si chiamano Marina

L’area del porto di Palermo è stato oggetto di una grande opera di riqualificazione urbana che ha restituito alla città un moderno porto turistico con un laghetto artificiale, una fontana danzante, una passerella pedonale, negozi, ristoranti e molto altro (Guida con info e orari per visitare il Marina Yachting).

Uno spazio restituito alla città e all’accoglienza del turista che arriva via mare ma perché il nuovo molo trapezoidale e la fontana danzante si chiamano entrambi Marina?

Prima di spiegarne il motivo dobbiamo raccontare una storia legata ad uno dei significati degli antichi nomi del capoluogo siciliano. In epoca greca , infatti, la città di Palermo era chiamata con il nome greco di Panormos che vuol dire una città “tutto porto” perché per i Greci i due fiumi che fiancheggiavano la città (il Kemonia e il Papireto) creavano un grande approdo naturale.

Un nome (e un significato) che hanno sempre contraddistinto la storia della città di Palermo e parallelamente di tutta l’isola con le diverse dominazioni in Sicilia susseguitesi nel corso dei secoli.

I Fenici , gli stessi Greci , i Romani e poi ancora gli Arabi , i Normanni e tutti gli altri popoli che hanno caratterizzato la storia della Sicilia (e di Palermo) sono sempre arrivati dal mare.

Una storia e un nome che hanno dato spunto anche allo scrittore Gianni Rodari per scrivere la favola La Sirena di Palermo , un racconto che narra la storia di una Sirena che perde la rotta e arriva vicino alle coste della città dove viene salvata da un pescatore che l’accoglierà nella sua famiglia come una figlia.

La Sirena protagonista della favola di Gianni Rodari si chiama Marina e proprio per questo motivo il nuovo porto di Palermo e la fontana danzante (nella foto) hanno preso questo nome.

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Inaugura il Molo Trapezoidale nel Porto di Palermo

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Oggi si inaugura “Palermo Marina Yachting”, il grande progetto nel Molo Trapezoidale nel Porto di Palermo , che rappresenta uno dei lavori più significativi per la riqualificazione del waterfront della città. Vi mostreremo di seguito le foto in diretta dall’evento.

Prima di lasciarvi agli scatti che trovate in fondo all’articolo , vi restituiamo qualche informazione per comprendere meglio l’intervento che, lo ricordiamo, risiede all’interno dell’area di competenza dell’Autorità Portuale di Palermo. Investimento e lavori fortemente voluti dal presidente Pasqualino Monti.

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La riqualificazione delle “antiche mura”

Il progetto attira l’attenzione di tutti, poiché si preannuncia come il futuro polo attrattivo storico-commerciale lungo la costa. Uno degli elementi di maggiore interesse è la valorizzazione delle antiche mura del Castello a Mare di Palermo , che vengono riportate alla luce e integrate con camminamenti e uno specchio d’acqua per rievocare l’atmosfera medievale.

Questo ampio cantiere, esteso su 26.000 metri quadri, prevede un’ampia gamma di nuove strutture , tra cui locali commerciali, ristoranti affacciati sul mare, spazi per yacht di lusso , un convention center e percorsi pedonali panoramici.

Ristoranti, boutique e un convention center

In questi mesi il direttore dei lavori, Enrico Petralia, ci ha accompagnato in diverse passeggiate per mostrarci le nuove realizzazioni, tra cui il terminal aliscafi e le nuove sedi per l’ormeggio . Tre edifici rettangolari, destinati ai concessionari “Marina Adorno,” “Marina Galizzi,” e “Si.ti.mar,”

Clicca per leggere i nomi dei negozi e dei ristoranti e gli orari di apertura

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Spostandosi verso nord-est, si trovano i manufatti che ospitano tre ristoranti con vista sul mare e strutture per yacht di lusso. Questi edifici sono costruiti su palificazioni sul fondale marino e sono collegati da passerelle.

Un edificio a “L” dedicato ai locali commerciali ospita sette operatori dell’alt a gastronomia siciliana. Si tratta di spazi moderni e coibentati e garantiscono il comfort dei fruitori rispettando le norme di isolamento termico.

L’importanza della sostenibilità

Nel contesto di alta esposizione ai venti e all’umidità marina, l’installazione di pareti ventilate è determinante per il comfort termico e i bassi consumi energetici del Convention Center. L’Ing. Petralia ci ha più volte spiegato l’importanza della sostenibilità in questo progetto, evidenziando l’utilizzo dell’acqua marina per il raffreddamento e il riscaldamento dell’edificio .

[DIRETTA] LE FOTO DELL’INAUGURAZIONE

Direttamente dal Molo Trapezoidale vi mostriamo i primi scatti dell’area. Continueremo ad aggiornare questa galleria fotografica.

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48 thoughts to “inaugura il molo trapezoidale nel porto di palermo”.

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E’ un enorme risultato, frutto di volontà e caparbietà di un imprenditore che lascia così un segno su Palermo paragonabile a quello lasciato dai Florio. Si discuterà sulle scelte architettoniche, sugli interessi economici, ma certamente è un intervento che ricuce finalmente il rapporto della città con il suo mare, in continuità con la Cala. Entrerà certamente nel circuito delle location turistiche e sarà anche nostro compito promuoverlo e mantenerlo attraente. Il porto di Palermo entra finalmente nel circuito dei porti da visitare. Un sentito ringraziamento all’AdSP per questo regalo. Ci auguriamo tutti che serva di stimolo per altre iniziative.

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Complimenti e Grazie al Presidente Monti e a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera. Adesso spero che si pubblicizzi bene l’opera nonostante il boicottaggio della dittatura dell’informazione padana. Sono sicuro che in nessun sito e in nessuna televisione verrà riportata la notizia. Basta pestare un dito a Palermo che invece……

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@normanno, ho visto che perfino il sole 24 ore ha pubblicato qualcosa, foss’anche solo per pubblicizzare la fontana realizzata da una ditta veneziana. essendo fuori palermo, andrò a darci un’occhiata a novembre, e spero che la buona impressione che sto avendo dalle foto venga poi confermata. invito i signori utenti di mobilita a non commentare solo il post, ma ad andare a vedere. un gioiellino un po’ kitsch e un po’ delicato, beisognerà farci molta attenzione o i faretti verranno rubati e le superfici in marmo spaccate come a sant’erasmo e piazza v.e.orlando. sant’erasmo mai dragato e recuperato solo in parte con materiali un po’ scadenti che non hanno retto ai vandali e alle mareggiate. anche la cala andrebbe dragata. rimuovere le barche affondate e le bombe è servito, ma il mare in certi punti è bassissimo a causa dell’interramento. e adesso si parla del fronte di via crispi. più lo vedo e più inorridisco. sembra un aeroporto o un centro commerciale. ascensori, scale mobili, superfici in vetro. quanto resisteranno a palermo?

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Mi fa piacere che molti di quelli che, nel passato, avevano criticato il presidente Monti, oggi sono in prima fila per omaggiarlo. Speriamo che tale ondata di elogi sia frutto di una reale convinzione ( solo gli stupidi non cambiano idea) e non dalla solita tendenza a salire sul carro dei vincitori. Ma proprio oggi che tutti lo osannano, vorrei ricordare al presidente Monti le opere promesse e ancora non realizzate. Per esempio, quanto nel 2019 fu recuperato il porticciolo di Sant’ Erasmo , il presidente Monti dichiarò : “Quello inaugurato oggi è il primo, ma corposo, stralcio di un più ampio progetto – Il secondo comprenderà la parte restante del Foro Italico: si stanno già definendo i progetti architettonici per poter ridisegnare tutto il tratto di camminamento sul mare”. Sono passati 4 anni ma ancora la passeggiata a mare di Sant’ Erasmo non è stata realizzata. .

@punteruolorosso Io non trovo niente sul sito del sole24 ore in compenso sulla repubblica compare sulla parte locale non nazionale ma insieme alla notizia :Ballarò nel degrado e nella droga aspetta Mattarella. Di grazia mi piacerebbe che mi spiegassero cosa centra il molo ristrutturato con ballarò o meglio lo so bene impossibile scrivere che a Palermo succeda qualcosa di positivo .Una delle cose della mia che no rifarei è comprare una sola copia di questo giornale cosa che ho fatto per trent’anni .Tornassi indietro……Avremmo assoluto bisogno di un giornale letto da tutto il sud e di una banca di finanziamento siciliana

@belfagor, è vero. si sta intervendendo a macchia di leopardo, pezzi di puzzle sparpagliati sul tavolo. uno di questi pezzi, il famoso cantiere fognario della cala, sta ancora lì a ricordarci quanto a due passi dal recuperato molo trapezoidale ci sia un vero inferno di violenza e di degrado pronto ad esplodere. più in là la foce dell’oreto, una fognatura a cielo aperto che per sbadataggine e disinteresse della politica è destinata a rimanere tale ancora a lungo, forse per sempre, e la passeggiata di romagnolo realizzata dalla capitaneria per metterci degli uffici, prima vandalizzata, poi incendiata e infine lentamente trasformata in un campo rom. e fino all’aspra è un susseguirsi di discariche, sbocchi fognari, case abusive e fabbriche dismesse. il porto della bandita è in ginocchio. anni di promesse sull’edilizia e sul porto completamente interrato, fuga da una borgata senza futuro.

si può supporre che un intervento come quello del molo trapezoidale possa contagiare altri pezzi di lungomare, ma ogni appalto ha la sua storia più o meno lunga, a volte infinita.

certamente la cala di oggi è migliore di quella di qualche anno fa, ma anche lì ci sono già elementi di degrado e di fragilità, con la terrazza accanto al circolo della vela resa inagibile dal deterioramento delle assi di legno mai sottoposte a manutenzione. quando introduci elementi di fragilità come vetro, legno ecc., devi poi starci dietro. non puoi tagliare un nastro e lavartene le mani, pena la distruzione totale dei manufatti in legno del lungomare di romagnolo e lo stato pietoso degli scalini del porticciolo di sant’erasmo. guardando al disegno del fronte a mare di via crispi, i cui lavori dovrebbero partire a breve, ho notato tanta cristalleria in un contesto in cui già adesso manovrano navi da crociera, camion, autobus e macchine. avrei fatto qualcosa di più semplice, l’architettura deve anche capire il contesto sociale in cui opera, non possiamo far finta di essere lugano, non ce lo possiamo permettere non avendo i soldi neanche per la manutenzione ordinaria.

@normanno, repubblica, opinione personale, negli ultimi tempi è peggiorato tantissimo, spostando l’asse d’interesse sul centro-nord e sull’oceano atlantico. sul piano internazionale dimostra poca dimestichezza con la libertà di opinione, allineandosi all’occidentalismo guerrafondaio alle politiche economico-finanziarie europee, indicate a priori come le migliori possibili e contrapposte alle tante declinazioni di populismo, sovranismo o putinismo di cui viene insignito chi non la pensa come loro. molte le contraddizioni: da un lato si insiste sulla sovranità dell’ucraina, dall’altro ci si disinteressa di quella dell’armenia. fecero una campagna per il diritto delle donne francesi a portare il velo, poi si accorsero che in iran le donne protestavano contro il velo e fecero una per il diritto delle donne iraniane a non portare il velo. femminismo “a cumminienza”, solidarietà a targhe alterne anceh sui gay ecc. il gruppo gedi ha interessi negli armamenti, produce autoblindati

https://www.affaritaliani.it/economia/elkann-gli-affari-con-le-armi-asse-iveco-leonardo-per-autoblindati-da-guerra-786889.html

e allora si capisce tutta la propaganda di questo giornale, come del resto della stampa e del corriere.

chiusa la parentesi repubblica… il nostro caro molo trapezoidale si farà conoscere al mondo, e sarà il mondo a giudicare. non abbiamo bisognodei giornali del centro-nord. un giornale del sud sarebbe molto bello. e dovresti fondarlo tu.

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Dico solo una cosa: a distanza di pochi metri abbiamo quello che sembra un gioiellino frutto del buon lavoro della squadra di Pasqualino Monti e dell’Autorità portuale e il cantiere del foro italico dove, secondo l’assessore Orlando, i lavori proseguono.

Mi viene da vomitare a constatare che nemmeno quello che è successo a quella povera ragazza abbia fatto sussultare il Comune per darsi una mossa, concreta, in quello schifo di cantiere. E Carta non si dà una mossa su un altro grandissimo progetto come quello tranviario.

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Bellissimo lavoro fatto da un manager con gli attributi quale e’ Pasqualino Monti. Speriamo che i palermitani con l’ ausilio delle forze dell’ordine sappiano riguardare questo gioiello. Certo se si trovasse un alternativa alla circolazione auto verso il foro italico sarebbe bello avere tutta la zona Cala pedonale con gli accessi all’ ex mercato della Vucciria.

IL “CATTIVO ESEMPIO” Comprendiamo l’ imbarazzo della nostra classe politica che venerdì scorso, accorsa in massa all’ inaugurazione del ”Palermo Marina Yachting”, costretta a confrontarsi con l’ attivismo e la grande capacità manageriale del presidente Pasqualino Monti. In soli 18 mesi è riuscito a realizzare uno dei più importanti interventi di rigenerazione urbana realizzati a Palermo dal dopoguerra ad oggi, nel Molo Trapezoidale nel Porto di Palermo. Oltre 30 milioni di investimento in meno di due anni . Complessivamente sono stati demoliti circa 30 mila metri cubi di strutture fatiscenti e abusive, due gru alte 54 metri e 29 silos. Questa opera è la dimostrazione che quando le cose si vogliono fare si possono fare, sempre se si ha la volontà politica e le capacità. Purtroppo la nostra classe politica è ……scarsa. Infatti, mentre veniva inaugurata questa opera , a poche centinaia di metri , nel prato del Foro italico, c’ è il cantiere abbandonato del collettore fognario, meglio conosciuto come il “cantiere della vergogna” perché diventato teatro della bestiale violenza di gruppo nei confronti di una ragazza di 19 anni. Nonostante la grave vicenda nel cantiere ….tutto tace. A 500 metri abbiamo un altro esempio dell’ immobilismo di questi “amministratori” , l’ ecomostro di via Tiro a segno: è da anni che dovrebbe essere abbattuto e invece……. Riassumendo , il Presidente Pasqualino Monti in 18 mesi è riuscito a realizzare uno dei più importanti interventi di rigenerazione urbana realizzati a Palermo dal dopoguerra, mentre i nostri “amministratori” in 30 anni ….non solo non riescono a fare niente ma non riescono a spendere nemmeno un euro. Certamente il Presidente Monti è un “cattivo esempio” per i nostri politici, incapaci e inetti , troppo impegnati a litigare per ottenere poltrone per se e per i propri congiunti ( mogli, mariti, figli , amanti ecc.ecc…) e poco interessati a realizzare infrastrutture e garantire servizi decenti. Ma la colpa è anche la nostra , che continuiamo a votarli .

@francesco, la soluzione si chiama tunnel autostrade-porto servito da parcheggi sotterranei in via crispi e al foro italico. se ne parla dagli anni ’90, e lo stesso monti ne parlò una volta, ma la politica non se ne interessò. costerebbe un miliardo di euro, ma eliminerebbe completamente il traffico pesante e non dal lungomare, creando un collegamento diretto fra le autostrade e il porto. in superficie si potrebbe pedonalizzare, e allora ci sarebbe spazio per opere come quella del molo trapezoidale. i soldi rientrerebbero, perché si creerebbero aree di attrazione in centro città a contatto col mare che farebbero venire l’acquolina agli investitori. il mare sarebbe raggiungibile a piedi, senza dover attraversare il foro italico o via crispi, strade pericolosissime. il molo trapezoidale, per quanto bello, sarà raggiungibile solo in macchina (ma non ci sono parcheggi) o a piedi azionando i semafori di via crispi. al momento non ci va nessun mezzo pubblico, e la linea tram che dovrebbe passare lì vicino è ostacolata dall’amministrazione.

Chiamiamoli per quello che sono, punteruolorosso: geni del male. La linea F sarebbe bellissima per quell’area e il polo di via Archirafi. Sognando una continuazione verso la Fiera.

@ff, ostacolata perché, a detta di alcuni, deturperebbe il lungomare storico. macchine e camion sono protetti dalla sovrintendenza.

@Fantasma del louvre: Concordo perfettamente con i complimenti per il presidente Monti e per il confronto con la nostra scadente classe poliitica, ma visto che prima c’era Orlando con il centrosinistra e adesso c’è Lagalla con il centrodestra e non vanno bene entrambi potresti iindicarci con chiarezza, alle prossime elezioni, per chi dovremmo votare per trovare persone all’altezza del presidente Monti?Fai nomi e cognomi cortesamente (anche se sei un fantasma che si aggira in un prestigioso museo parigino)

Sicuramente qualcuno che abbia l’intelligenza di comprendere che le infrastrutture sono per tutti i cittadini e ci sono progetti e investimenti che vanno continuati, anziché cavalcare l’onda del malcontento anti-ZTL e isola pedonale. Poi il voto non va indicato, ognuno dovrebbe essere in grado di informarsi, comprendere le posizioni (nette) sugli aspetti più importanti e tenere sempre in considerazione le frequentazioni (questo vale per chi è supportato dal csx che da dx, ovviamente).

A onor del vero, e sapete quanto io sia stimatore del Commissario Monti, lui è riuscito a fare questo perchè “lavorara a casa sua”, nonostante la politica e l’amministrazione gli abbiano sempre messo i bastoni fra le ruote (ricordate quante pene ha passato per le autorizzazioni?). Amministrare la città è oggettivamente un’altra cosa e, purtroppo, la politica sente gli “umori” degli elettori. Il tram è fermo per quattro bottegai che hanno paura di perdere i clienti androidi metà essere vivente e metà automobile (ZTL), mescitori che si lamentano di perdere le terrazzine esterne dove ubriacare i clienti (Tram), verdumai senza pos che hanno paura della concorrenza (mercato di Ballarò)… Abbiamo visto centinaia di migliaia di rendering su Palermo, ma poi spunta sempre la pecora nera sensibile a questo o quest’altro; è chiaro che Monti non ha il problema della rielezione ;-). Il che non è neanche una cosa negativa “in assoluto”: le lobbies fanno parte della nostra cultura economica, ma devono essere “lobbies” cioè tendere al miglioramento delle condizioni per un intero settore, non interessi del singolo! Come sappiamo, in Sicilia la società deve essere fatta da un numero dispari di soci, e tre sono assai….! Ci pensate che l’ultima grande opera fatta a Palermo è il Forum!?!? E anche lì una marea di lamentele (gli hanno fatto il tram apposta, distruggiamo i negozietti,…) Quando riusciremo ad avere una classe amministrativa che non vuole essere rieletto a tutti i costi, forse riusciremo a cambiare il volto di questa città.

@vicchio65, il problema non è solo elettorale. il dott.monti dimostra una visione che i nostri politici si sognano. è stato lui a tirare fuori il discorso del tunnel autostrade-porto già lanciato da cancellieri e prima ancora da altri nei decenni precedenti. ma trattandosi di un’opera che, oltre al porto, interessa ampie parti della città amministrata dal sindaco e dai suoi amici, è stata messa nel dimenticatoio. il dott.monti sta bene solo se si fa i cazzi suoi. il dott.monti deve stare al porto, fuori dal recinto del porto non conta nulla. la ricucitura fra la città e il mare non c’è, avverrebbe se si interrasse il lungomare e si unisse l’area del castello a mare col quartiere degli schiavoni a piazza tredici vittime, la radura di macerie arabe intorno alla chiesa di san giorgio genovese. un grande percorso che includerebbe anche il monumento alle vittime della mafia, oggi confinato in uno spartitraffico per camion. questa sarebbe una ricucitura. il resto sono solo lodevoli iniziative dell’ente porto in cui il comune, che pure fa le passerelle, non mette una lira.

Vi segnalo che Monti ha detto che intende indire un concorso per capire come sbloccare lui il cantiere del Foro italico, con il comune che cederà le competenze all’Autorità portuale. Comprendo male io o questo significa che l’assessore Orlando ci sta prendendo in giro quando dice che i lavori vanno avanti?

marina yachting palermo dove si trova

Proprio oggi sono andata a vedere il PMY…per un attimo tra le piscine e i nuovi edifici che si affacciano sul mare mi sono sentita in una grande città portuale che merita questo e anche oltre. Peccato che il sogno sia durato poco…sì perché non tutti gli spazi sono inclusivi, ovvero non esiste l’accessibilità per le sedie a rotelle e i passeggini. A cominciare dai, sembrerebbero nuovi, marciapiedi che ti portano all’ingresso e che sono senza scivoli. Appena si accede a sinistra vi è un edificio che ha una bella terrazza in alto, tanta gente affacciata che si gode il panorama, fa le foto…ah ma io non posso andarci…ci sono solo scale in entrambi gli ingressi. Vediamo le piscine dico a mia figlia nel passeggino. Ci sono solo 2 scivoli: il primo, dove aprirà la pasticceria Costa, che ti fa accedere a un corridoio a pelo d’acqua con la piscina, ma che si conclude con una scalinata e, di conseguenza devi tornare indietro…vabbè dai il tratto è breve. La seconda discesa che ti porta nel fossato che circonda tutte le piscine la puoi raggiungere solo se fai un giro enorme (per intenderci all’ingresso dalla Cala). Però pensi “dai, mi faccio la passeggiata e così poi mi ritrovo dalla parte dell’ingresso di p.za 13 vittime e torno a casa”. E invece no! A una ventina di metri dall’uscita…la guardia giurata ti dice “che non esiste un’uscita signò, c’è un muro di terra, non c’è neppure la scalinata altrimenti signò l’avessi aiutata io col passeggino visto che è pure in gravidanza”. Dicono che ancora devono completare i lavori…che faranno le discese, le scale, gli ascensori… Dopo? Mah io ho i miei dubbi. Ma anche se così fosse mi chiedo…ma perché inaugurare un luogo fatto a metà? Perché aprire al pubblico un progetto che dev’essere ancora terminato? A me mi sa di specchietto per le allodole…per dare il contentino a un popolo che è stanco di vedere la propria città nel degrado più totale, in ogni dove, con munnizza, buche, foreste che crescono dappertutto, furti, scippi e fuochi d’artificio senza alcun controllo… Vedremo se anche questo luogo seguirà il trend della nostra degradata città o se riuscirà a farle capovolgere il destino e riportarta a uno stato decente.

@dadà, grazie per la segnalazione. spero che i responsabili leggano questo blog, altrimenti ti invito a mandare diverse mail e lettere all’autorità portuale.

@ff, sarebbe meglio che se ne occupasse il dott. monti, questi non sanno fare niente e non hanno una lira. stando alle segnalazioni fatte su questo blog, il cantiere è comunque fermo.

mi è venuta un’idea per la grande vasca, e cioè metterci delle ninfee. che ne pensate? farebero dei bellissimi fiori rosa, renderebbero la vasca meno simile a una piscina. quanto al verde, vedo un abuso del prato. per me ci vuole qualcosa di meno aeroportuale, qualcosa di più caldo e mediterraneo come le solite essenze che vado dicendo ogni volta che c’è da allestire uno spazio. dove sono le pomelie? ci starebbero benissimo. aranci, limoni, mandarini, melograni, gelsomini di vario genere, bignonie, plumbago, lantane, mirti allori, corbezzoli. alberi da frutto come peschi e mandorli, che fiorirebbero in primavera. mimose, ginepri. in altri posti d’europa se la sognano, la nostra varietà di alberi da frutto. e invece dobbiamo copiare il nord europa facendo il prato, che ha bisogno di un bel po’ di manutenzione. se ci pensate una settimana fa eravamo a commentare un’aiuola con il prato sintetico, e a dirci che non è il massimo, ma almeno consente di risparmiare sull’acqua.

punteruolorosso non ho detto che sono dispiaciuto che se ne occupi Monti, perché così facendo sicuro il cantiere andrebbe avanti. Mi lamentavo della presa per il culo dell’assessore Orlando, che si somma a quelle di Carta su linea A e bando parcheggi mai più ripresentato dopo che a Marzo andò deserto.

@ff cercando notizie sul tram, ho trovato questa https://www.balarm.it/news/tram-a-palermo-si-cambia-prima-tocca-a-mondello-poi-si-pensa-a-via-liberta-e-via-roma-137908 ma risale all’estate. nell’articolo si parla anche di minimizzare l’impatto del tram sul tessuto storico della città, ma è sicuramente una scusa. il problema sono le sottoreti, di cui non si vuole occupare nessuno. ad ogni modo, quale sarebbe questo impatto? nessuno parla di impatto nel caso delle automobili o dei camion. l’impatto privato è tollerato, quello pubblico no. le battaglie di questa amministrazione vanno nella direzione del gommato, con la proposta della nuova tangenziale e il totale disinteresse verso la metro leggera. affossata da orlando, nelle speranze dei nemici del professore doveva essere ripescata da una giunta di centrodestra che riprendesse il percorso avviato da cammarata. che ci vorrebbe a chiedere i finanziamenti?

marina yachting palermo dove si trova

Rambla Amari-Politeama, esistente, contro un’ipotetica e pedonale Rambla Cavour-Orlando (che avevo personalmente già proposto su questo sito almeno 7 anni fa, ma che grazie alla realizzazione di Palermo Marina Yachting, adesso sarebbe una visione più comprensibile) Rambla Amari-Politeama edifici interessanti: nessuno vantaggi: zero Rambla Cavour-Orlando edifici interessanti: Castello a Mare, Chiesa e Piazza San Giorgio Dei Genovesi, Prefettura Di Palermo (Palazzo Whitaker), palazzo architetturalmente notevole all’angolo Via Cavour/Via Roma, palazzo Banca d’Italia, slargo Excelsior/Feltrinelli, Piazza Verdi/Teatro Massimo (a mio parere molto più bello e maestoso del Teatro Politeama), proseguimento per l’alberata Via Volturno, di cui la metà a sud, sostanzialemente già pedonale, potrebbe essere migliorata, Piazza Vittorio Emanuele Orlando, praticamente un banale coperchio di un parcheggio sotterraneo, tuttavia pedonale. Vantaggi: attraente passeggiata su un unico flusso pedonale da Castello A Mare a Piazza Orlando. Conclusione: Rambla Amari: va ieccala nna munnizza.

Suvvia, nemmeno a questi fotte qualcosa della MAL che – lo ricordo a chi legge – sarebbe complementare e non alternativa alla rete tranviaria. Sapevo di quella notizia, che mette all’ultimo posto la linea D (peccato) e condivido la priorità alla linea E visto che è l’unica a servire quella zona di Palermo.

Sui sottoservizi, non sono un esperto ma mi sembra paradossale che le partecipate possano metterli a casaccio più in superficie di quanto avrebbero dovuto, e poi il Comune debba sborsare soldi per pagare i loro errori. In ogni caso, si devono “catamiare”. C’è fame di trasporto pubblico serio, non di bus.

@Normanno Magari avessi la soluzione. Sono un povero fantasma e non un mago. Winston Churchill scrisse che la democrazia è un sistema di governo altamente imperfetta ma che rimane comunque la migliore forma di governo possibile. Purtroppo la democrazia non garantisce il miglior governo in quanto la maggioranza delle persone vota in base ad ideologie , al partito di appartenenza, alla famiglia o, peggio, influenzata dal bisogno, dalla paura , dall’ ignoranza o ….dal “pacco di pasta”. Il voto nella democrazia non garantisce la libertà di esprimere la propria opinione in quanto spesso i candidati sono illustri sconosciuti di cui non conosciamo quasi niente. Nella prima repubblica, grazie al voto di preferenza, i partiti almeno si sforzavano di presentare candidati di un certo livello culturale. Ma ciò purtroppo non garantiva l’ elezione dei migliori. Per esempio al consiglio comunale di Palermo, nel passato, furono eletti gente come Guttuso o Leonardo Sciascia, ma anche gente come…. Ciancimino . Oggi, con le liste bloccate, i candidati vengono nominati dai segretari dei partiti o dai capi corrente e spesso è gente incompetente o affetta ….da “glossite”. Per non parlare delle mogli, dei mariti, dei figli, dei cugini dei vari capi corrente. Poi ci sono i tanti voltagabbana: per esempio gran parte dei consiglieri comunali che furono eletti , nelle elezioni comunali del 2017, nelle liste del vecchio sindaco, oggi si ritrovano nella maggioranza di…centro dx.. E poi ci meravigliamo che a votare ci va sempre meno gente. Sono sicuro che se si presentasse , come candidato sindaco, il presidente Monti, riceverebbe tanti voti ma temo che….. non sarebbe eletto.

PER NON DIMENTICARE E’ giusto che si ricordi che lo strumento urbanistico che ha permesso di realizzare questa opera è stato il Piano regolatore del porto (Prp). La sua gestazione è stata lunga e tribolata, così come la sua approvazione. Vorremmo riassumere l’ annosa vicenda . Il 21/12/2016 su “Mobilita Palermo” fu pubblicato un articolo che descriveva lo scontro tra il Comune di Palermo e l’ l’Autorità Portuale a causa del PRP e sulla gestione dei porticcioli di Palermo.

“L’8 Luglio del 2008 viene presentato il Prp, cioè il nuovo Piano regolatore del porto. Tale piano non viene elaborato dal Comune ma dall’Ente Porto che ,di fronte al consueto immobilismo dell’amministrazione di Palazzo delle Aquile, decide di intervenire nominando una commissione, guidata dal Prof. Maurizio Carta che stila il “Waterfrontpalermo: un manifesto-progetto per la nuova città creativa”. Certamente si tratta di un lavoro molto ambizioso e di alta qualità, che non si limita a “progettare” il Waterfront ( cioè le coste e la parte della città di fronte al mare) ma affronta l’annoso problema del rapporto della città con il suo mare e il futuro dei suoi porticcioli . Alla presentazione del PRG il presidente dell’Ente Porto , Ing. Bevilacqua dichiara: ” I lavori, alcuni dei quali già in corso, termineranno in tempi brevi, massimo dieci anni. …….. Il progetto è incentrato sull’identificazione di Palermo come scalo turistico, affiancato dal porto di Termini Imerese per buona parte del traffico merci. Il piano prevede anche la creazione di un Parco archeologico urbano nel Castello a Mare, la costruzione di un porticciolo turistico a Sant’Erasmo, il recupero della Cala, mentre una parte dell’approdo Acquasanta verrà dedicato alla cantieristica minore”. Infine, il problema del traffico verrà risolto grazie alla costruzione di una galleria sotterranea: “ L’integrazione della viabilità proposta dal nuovo PRP di Palermo prevede una nuova viabilità carrabile portuale legata al traffico commerciale, fortemente interconnessa con la viabilità esterna che, collegandosi direttamente tramite una galleria con la circonvallazione di Palermo, libererà la via Messina Marine e la via Francesco Crispi dai mezzi pesanti che oggi congestionano i principali accessi al porto”. Per quanto riguarda i finanziamenti il Presidente Bevilacqua dichiara:” Cento milioni di euro sono già pronti per essere investiti.”. Che il Presidente dell’Ente Porto fosse troppo ottimista lo dimostra il fatto che dovranno passare ben 3 anni ( novembre 2011) prima che tale piano venga approvato dal Consiglio Comunale . Tutto a posto? Purtroppo no. L’ ex sindaco Orlando anni prima aveva fatto ricorso sulla decisione del ministero di stabilire i limiti della costa palermitana sotto la gestione dell’Ente Porto e di affidare i porticcioli dell’Acquasanta, Arenella e di Sant’Erasmo alla gestione dell’Ente Porto. Finalmente dopo solo……11anni arriva la sentenza del Consiglio di Stato che accoglie tale ricorso rigettando i limiti della costa stabiliti dal ministero. Di conseguenza i Porticcioli ritornano di competenza del Comune. Saltavano così tutti i progetti avviati dall’Ente Porto soprattutto il Progetto del Porticciolo turistico di Sant’Erasmo , un’opera in project financing dove il comune avrebbe dovuto versare 16.290.000 euro (provenienti da fondi Agenda 2000) e altri 16 milioni sarebbero stati versati dalla ditta aggiudicataria che avrebbe anche gestito il porticciolo per 40 anni. Da tale decisione si salva solo il recupero della zona del Castello a mare e quello della Cala, i cui lavori erano terminati o quasi. L’autorità portuale fa naturalmente ricorso Nel 2012 ritorna sindaco Leoluca Orlando. Come primo atto fa revocare, dal nuovo consiglio comunale, il PRG approvato solo qualche mese prima dal vecchio consiglio. Nello stesso anno il TAR “revoca tale revoca” decisa in giugno dal Consiglio comunale perche mette a rischio “l’avanzato stato del procedimento di approvazione di uno strumento complesso qual è il prg del porto e la conseguente perdita dei fondi europei ,senza essere supportato da adeguate e specifiche motivazioni”. Ma la sentenza del TAR va oltre. Infatti restituisce la competenza dei porticcioli di Sant’Erasmo, Arenella e dell’Acquasanta all’Autorità portuale perché il “decreto ministeriale del 22 novembre 2005, che individua la circoscrizione territoriale dell’Autorità portuale, comprendendo anche i porticcioli dell’Acquasanta, dell’Arenella e di Sant’Erasmo,è ormai “inoppugnabile“. Capito chiuso? Purtroppo no Nel 2013 ,Il Consiglio superiore dei lavori pubblici approva il piano regolatore del porto di Palermo. Ma il sindaco Leoluca Orlando non ci sta, punta il dito contro i vertici dell’Autorità portuale e scrive al premier Enrico Letta affinché appuri se ci sono stati comportamenti irregolari nel corso dell’iter burocratico partito nel 2000. Ormai siamo a un braccio di ferro,senza esclusioni di colpi, tra il Comune di Palermo e l’autorità portuale, una vera guerra. Una contesa per stabilire a chi spetti la titolarità sui porticcioli turisti di Sant’Erasmo, dell’Arenella e dell’Acquasanta, oltre al Castello a mare e del giardino del Foro italico e non solo. Ma forse l’obiettivo è anche la poltrona dell’Ente Porto che Orlando vorrebbe avocare a se. Il sindaco convoca una conferenza stampa e dichiara :”“Contrariamente a quanto prevede la legge – spiega il primo cittadino – il Consiglio comunale non si è mai pronunciato sui limiti territoriali della competenza dell’Autorità portuale. E’ stato defraudato di una sua prerogativa. Ho informato la Procura della Repubblica di Palermo della richiesta fatta al presidente Enrico Letta”. Ma il sindaco Orlando non si limita alla conferenza stampa, ma fa approvato, dal consiglio comunale due delibere per far decadere il ricorso al Tar dell’Autorità Portuale sul Piano regolatore del porto e ridefinire i confini di competenza sui porticcioli, rimettendo così le mani sui porticcioli turistici e sul Castello a mare. “Il Consiglio – sostiene Orlando – approvando queste due delibere si è riappropria di una prerogativa di cui era stato defraudato. Una cosa del genere non accadrà ma più”. E perché il sindaco Orlando vuole revocare il PRP, che pure è un buon piano? Secondo lui ,l’approvazione del piano regolatore del porto è avvenuta senza il parere preventivo della Regione Siciliana, un passaggio previsto dalla legge. ”Il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici – aggiunge l’allora assessore comunale, Tullio Giuffrè – è stato fornito in mancanza della valutazione di impatto ambientale della Regione. indispensabile perché l’iter di approvazione sia completato”. Cioè il sindaco non entra nel merito delle cose proposte nel PRP, anche perché non ha un piano alternativo, ma evidenzia alcune presunte anomalie dell’iter burocratico , e cioè “ manca il parere preventivo della Regione” Ma perché questa polemica virulenta. Cosa intende fare il Comune con i porticcioli turistici, tanto da volerne la gestione esclusiva? Mistero.

P.S. Tale contenzioso fu superato con la nomina del Presidente Pasqualino di Monti che riuscì – dopo anni di scontri politici – a siglare la pace con Leoluca Orlando e a sbloccare il Prp.

@palerma la malata, la rambla amari nacque, se ti ricordi, dall’idea di risarcire residenti e commercianti dalle pene di un cantiere infinito. a cantiere in corso, quando qualcuno di un’associazione fece uno schizzo su un pezzo di carta da pane e lo chiamò passio, ci si era già resi conto che la strada, tuttosommato, poteva restare chiusa anche dopo la fine del cantiere. e così fu. la strada non fu mai riaperta e adesso è un collegamento pedonale diretto dal molo vittorio veneto a piazza politeama. come dicevo, avrei interrato la via crispi per rendere il passio privo di attraversamenti e di pericoli, ma questa è un’altra storia. dice che ci faranno un ponte. per me ha cambiato volto. non mi ero accorto di certe facciate. semplici ma con una loro dignità. ci hanno piantato gli aranci amari, che diventeranno dei bellissimi alberelli di un verde lucido e con i frutti che pendono. speriamo in una pavimentazione interessante.

quanto all’altra tua idea, sarebbe bellissimo farla, e avrei un’idea al riguardo. al momento la via cavour va a sbattere sui muretti del sottopassaggio di via crispi, che è anche una specie di svincolo autostradale con tanto di rotonda e semafori a richiesta. il mare resta lontanissimo. a lato di san giorgio ai genovesi c’è un’ampia area archeologica abbandonata corrispondente all’antico quartiere degli schiavoni. in fondo, l’area archeologica del castello a mare e la nuova cittadella del molo trapezoidale. bisogna mettere in comunicazione queste tre aree: molo trapezoidale (castello a mare), quartiere degli schiavoni (radura di san giorgio ai genovesi) e via cavour. come fare? un’idea definitiva sarebbe, anche in questo caso, l’interramento del lungomare e l’eliminazione dello svincolo. via cavour diventerebbe così pedonale, e il sottopassaggio si potrebbe chiudere con un piastrone, una piattaforma liscia di cemento armato che garantisca continuità pedonale fra via cavour e l’area del castello a mare. poi: recuperare l’area archeologica degli schiavoni e fare un parco alberato nella radura accanto alla chiesa di san giorgio ai genovesi, che tuttora è un pascolo per topi. la rambla cavour comincerebbe quindi in via filippo patti (molo trapezoidale) e proseguirebbe senza interruzioni lungo via cavour fino al massimo e a piazza v.e.orlando, avendo toccato il mare, attraversato due aree archeologiche (castello a mare e quartiere degli schiavoni) e incontrato svariati monumenti. poi però bisognerebbe trovare una soluzione per il traffico automobilistico in uscita dal parcheggio del tribunale. forse andrebbe già bene fermarsi al massimo.

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@ punteruolorosso penso anch’io che la zona archeologica necessiti ancora di qualche intervento. Il palazzone della Brancagel costituisce un muraglione divisorio tra mare e città: ai proprietari delle case bisognerebbe offrire in permuta abitazioni nella palazzina ristrutturata (ma mi sembra di capire che il cantiere sia fermo) davanti l’ex hotel Ponte in modo che si trasferiscano qui senza essere  costretti a cambiare il contesto e il quartiere dove hanno costruito relazioni e abitudini. Il mercato ittico, poi, andrebbe abbattuto (sotto si trovano ancora le vestigia della cappella sett’angeli dove portavano i condannati a morte che dal Castello a mare/prigione andavano sul patibolo a piazza Marina) e allocato sempre all’interno del porto, ma al di fuori della zona archeologica; su Palermo today ho letto un articolo di un lettore che ne proponeva lo spostamento in periferia, mi permetto di fare un’osservazione: se il mercato ortofrutticolo riceve merce dalle campagna fuori la città quindi dalla periferia, il pesce viene dal mare e portarlo dal porto alla periferia per poi ritornare in città o anche fuori sarebbe un moltiplicazione di costi e viaggi sui camion refrigerati

@irexia, giustissimo. la continuità fra la città e il mare non ci sarà mai finché non salteranno, olte allo svincolo di piazza tredici vittime, questi altri muri che dici tu. si tratta di muri che rappresentano un limite fisico e paesaggistico. il mare non si vede. possiamo raccontarci tutte le favole di questo mondo, ma non c’è nessuna differenza fra piazza tredici vittime e una qualsiasi periferia di qualsiasi brutta città italiana. il molo trapezoidale è lontanissimo dalla città, è un mondo a sé con orari di apertura e chiusura. il mercato ittico è del comune o del dott.monti? si trova alla cala perché il porto pescherecci è lì.si potrebbe mettere in un’altra zona del porto, ma andrebbe individuata. a nord del molo trapezoidale ci sono le crociere e i passeggeri, poi i container, poi i cantieri navali. non si possono mandare le barchette e i piccoli pescherecci in mezzo ai colossi del mare. sant’erasmo sarebbe ottimo. il mercato ittico si potrebbe costruire sulla sponda sud di sant’erarmo, verso il fiume oreto.

Freschissimo un articolo in cui il Commissario Monti parla dei risultati raggiunti e degli obiettivi per il futuro https://www.palermotoday.it/cronaca/intervista-pasqualino-monti-autorita-portuale-palermo-marina-yachting.html Ovviamente, non se ne parla di entrare in politica (ed era ovvio), si parla della collaborazione con il Comune (ma solo per quanto di competenza) e si parla della visione futura del porto (macchina produttiva). Interessante il passaggio in cui raccolta dei contatti con gli imprenditori per la disponibilità dei luoghi: è ovvio che, basandosi sulle esperienze precedenti e dovendo investire, nessuno gli aveva dato fiducia; lui se ne stupiva. Mi ricorda tanto i vari discorsi dei bottegai (uso sempre questo termine perchè è il più adatto a definirli) che non credevano alla pedonalizzazione di via Maqueda; sono miserabilmente falliti ed oggi si lamentano che ci sono solo locali e negozi per turisti! Se le idee sono chiare il privato risponde, ma non perchè è “buono” ma perchè ci guadagna!

p.s.: ricordo a Belfagor che il contenzioso con il Comune è precedente alla gestione Monti ed alla sua struttura; suggerisco di fare una piccola ricerca sulle persone e sulla storia professionale (o meglio, di cronaca…) dei personaggi del tempo. Come si sta vedendo in altri porti siciliani, persone diverse provocano contesti diversi.

Perdonate, vorrei suggerire un ulteriore punto di vista. Sono Palermitano come tutti o quasi tutti voi. Per professione ho fatto parte di equipaggi di diversi yacht. Premetto che sono un estimatore di Pasqualino Monti e del suo operato anche in altri porti italiani. Vorrei però che la “questione” dell’inaugurazione del molo trapezoidale possa essere anche valutata da una diversa angolazione. Ritengo sia sacrosanto evidenziare ed enfatizzare che finalmente Palermo si sia riappropriata di un pezzo della propria storia di città portuale ed abbia finalmente deciso di guardare a quel mare dimenticato. Ma credo anche sia necessario, per prima cosa, capire cosa è stato inaugurato: Si tratta di un parco cittadino per l’esclusiva fruizione e godimento del cittadino, oppure di una infrastruttura rivolta ad attirare in città quelle opportunità (e capitali) proprie del settore dello yachting? Se l’obiettivo da raggiungere con gli interventi appena conclusi era il primo, allora possiamo anche dissertare sulle più svariate tematiche: dalle scelte architettoniche alle insegne che a breve (si spera) dovrebbero riempire di contenuti questa bella cornice appena inaugurata, financo alla scelta dell’illuminazione o la presenza di barriere architettoniche. Se invece l’obiettivo era il secondo, lasciatemi dire che è stata inaugurata mezza opera. Dell’altra mezza spero di leggere presto… o magari mi sono perso qualcosa. Da ex addetto ai lavori, vi assicuro che alla Cala, in queste condizioni, uno yacht di (appena) 50 ml… e ce ne sono davvero tanti in giro… non ci entrerà mai. Oltre una facile riorganizzazione dei pontili galleggianti, utili solo alle piccolissime imbarcazioni da diporto, è indispensabile una seria opera di dragaggio dei fondali. Qualche grande yacht può ormeggiare alla lunga nella banchina sul canale di ingresso, per intenderci, dove prima c’erano quelle due inutili gru per la movimentazione delle rinfuse (mai adoperate e costate svariati miliardi delle vecchie lire). Ma dato il traffico in entrata e in uscita dal porto, è improbabile che uno yacht li possa restare più del tempo necessario al comandante per mangiare un panino con la milza a porta carbone. Altra infrastruttura, oggi fondamentale ed imprescindibile in un marina yachting, è l’impianto di smaltimento delle acque nere. Se col mio modestissimo yacht di 40/50 ml entro a Barcellona, oppure a Marsiglia, oppure al Porto Antico di Genova, o a Viareggio o in qualsiasi area portuale destinata agli yacht che si rispetti, ovunque essa sia nel mondo, ho la possibilità di restare tutto il tempo che voglio senza preoccuparmi di come smaltire i liquami dato che in porto non puoi versare neanche un bicchiere di acqua minerale in mare. A Palermo questa possibilità non c’è. O esco in mare aperto, oltre i limiti di distanza dalla costa previsti dalla legge, un giorno si e l’altro no per andare a svuotare in mare le casse, oppure faccio il furbo, attendo che sia buio e che in Capitaneria stiano riposando e svuoto tutto in porto. Bhè, lo hanno chiamato Palermo Marina Yachting. Sarà stato solo per dare il tocco di internazionalità tanto in voga di questi tempi? Intanto abbiamo un gran bel parco cittadino… godiamocelo e cerchiamo di farlo durare più a lungo possibile. Per il Marina Yachting, quello vero, dobbiamo aspettare ancora un po’ (oppure cambiate il nome). Ecco quindi che la pomposità delle passerelle a cui abbiamo assistito nel giorno dell’inaugurazione e la ostentata soddisfazione di quanti si sono profusi nel progetto di riqualificazione del porto mi lasciano un po’ perplesso e dubbioso. Forse anche gli ottimi amministratori quando si scontrano con quella stratificata, cieca cultura clientelare che niente ha a che fare con il bene e il benessere pubblico, alla fine si piegano al sistema e si prestano loro malgrado al gioco che erano stati chiamati, almeno nelle intenzioni, a stravolgere. La speranza è che “il più migliore” amministratore pubblico (il porto resta pur sempre un ente pubblico) che questa terra ha conosciuto negli ultimi decenni non si sia davvero fatto accarezzare dalla seducente quanto pericolosa idea di qualche carica elettiva. Pasqualino, per favore, non fare min****te!

@navigato, grazie per le precisazioni. il dragaggio della cala non è stato fatto. sono stati soltanto rimossi i relitti e un po’ di ferraglia, e in molti punti il mare è bassissimo. stesso dicasi per porto sant’erasmo, assolutamente inutilizzabile perché interrato. la bandita idem, con buona pace dei pescatori di quella borgata. su questo, come sul problema delle acque nere e dei pontili, ti prego di inoltrare le tue giuste lamentele al dott.monti.

@punteruolorosso Infatti sia al porto sia nei porticcioli ( Cala, Acquasanta, Arenella e Sant’Erasmo) non è stato mai fatto il drenaggio dei fondali ( la Bandita è di competenza comunale). Inoltre sarebbe necessario intervenire per la manutenzione ,ordinaria e straordinaria, delle opere realizzare al porticciolo di Sant’ Erasmo e alla Cala. Per esempio la fontana al porticciolo di Sant’ Erasmo è tristemente non funzionante ( a quanto sembra a Palermo, oltre a non saper costruire ponti e strade, non sanno far funzionare le fontane). Non vorremmo che il Presidente Monti frequentando i nostri politici locali si…”infettasse”

Perché nella stessa città c’ è chi riesce a progettare le opere e a realizzarle, come l’ Autorità portuale , e c’ è chi invece non fa niente e riesce a far perdere pure i finanziamenti ? Il presidente Monti in un intervista ha risposto a questa domanda : “ Qui all’ Autorità portuale abbiamo una piramide il cui vertice decide e ha la possibilità a caduta di intervenire perché il contratto delle Autorità è un contratto di natura privatistica, quindi può incidere sul personale in maniera molto forte ( in parole povere, il burocrate che non lavoro va a casa). La politica vive un indirizzo burocratico al suo interno e prima di arrivare alla conclusione dei suoi atti passa da un iter massiccio e imponente. Quindi oltre alla politica, io concentrerei l’attenzione sulla burocrazia che è il vero grande cancro in taluni casi del nostro paese.” Credo che il presidente Monti ha ragione, il nemico della Sicilia, oltre la politica, e la burocrazia. Anche l’ ex presidente regionale Musumeci, in un raro momento di sincerità, espresse, in un intervista al “ Sole 24 0re, lo stesso concetto : “La Regione è stata la più grande industria per 70 anni; si poteva entrare anche senza concorsi, con un biglietto da visita, con una telefonata. La Regione non è fatta per risolvere i problemi, è fatta per essere un ‘ammortizzatore sociale’. E non avere il coraggio di dirlo è davvero criminale. Io ho il coraggio di dirlo. Abbiamo 13.000 dipendenti e il 50% appartiene alla fascia A e B, assolutamente non funzionali a rendere efficiente la macchina regionale. Non è gente digitalizzata, non è gente abituata a lavorare in un contesto assolutamente diverso, competitivo, come richiede oggi la pubblica amministrazione. Se richiamo un dirigente l’indomani ho lo stato di agitazione di tutte le sigle sindacali. Ho detto che l’80% dei dipendenti regionali è assolutamente inutile alle funzioni programmatiche della Regione lo ripeto. “ Credo lo stesso discorso si possa fare per gran parte dei Comuni e degli enti pubblici

@belfaor Il presidente monti se si presentasse a Palermo sarebbe eletto al primo turno con la maggioranza assoluta dei voti ma non è cosi stupido da farlo (purtroppo). Siccome siamo in democrazia (fortunatamente) dovrebbe rendere conto ai partiti agli assessori alla burocrazia, dovrebbe scegliere uno schieramento politico e quindi avrebbe gli altri schieramenti contro sarebbe se non proprio uno contro tutti almeno uno contro molti e non potrebbe più fare le bellissime cose che fa da “semplice” manager .Io spero che resti per sempre a Palermo anche se penso che quando finiranno i lavori dell’interfaccia del porto vorrà andare via. Lo vedrei molto bene come ministro del mare in qualità di tecnico ma in un ministero del mare con portafogli e con molti poteri non il ministero ridicolo diventato con il tempo sempre più ridicolo che ha partorito il governo Meloni

@belfagor, sant’erasmo ha molti problemi. la qualità dell’intervento ha lasciato molto presto a desiderare. balate spaccate, pavimentazione portata via dal mare, fontana… sotto a ogni scalino c’è una fessura in cui avrebbero inserito delle strisce a led, ma poi devono averci rinunciato. rimangono le fessure, dove si accumula sporcizia. una bella scalinata liscia sarebbe stata meglio. non sopporto questi orpelli tipo strisce a led in una zona come porto sant’erasmo che non è mica lugano. va capito il contesto, anche soiale, e le opere vanno fatte belle e resistenti. la semplicità è sempre la cosa migliore, la sciccheria è roba da provinciali. non ti so dire nulla sul dragaggio del porto. monti dice che l’ha fatto, e così abbiamo più crociere in porto. nei porticcioli, invece, non è stato dragato nulla, e sarebbe ora che lo facciano

@punteruolorosso Confermo, il dragaggio al porto è stato fatto e adesso possiamo accogliere splendide navi da crociera da 130.000 tonnellate. Si sta pensando all’ elettrificazione degli approdi per consentire a dette navi di spegnere i generatori diesel in porto. Per i servizi a terra, ai i passeggeri delle medesime navi, si è derogato ad una ditta messa su ad hoc da due delle più grandi compagnie di crociere.che portano i propri passeggeri a Palermo. Non vorrei fare il bastian contrario, ma da una gestione imprenditoriale della cosa pubblica non possiamo pretendere che ogni euro speso sia a totale ed esclusivo beneficio del cittadino.

ECOMOSTRO DI VIA TIRO A SEGNO : ABBIAMO SCHERZATO. Questa notizia , confrontata con la realizzazione del Palermo Marina Yachting, dimostra come viviamo in due mondi diversi. Da una parte si realizzano le cose, dall’ altra parte ….si “pettinano le bambole”. La vicenda dell’ ecomostro di via Tiro a segno , che si trascina stancamente da decenni e un esempio lampante Quasi un anno fa si tenne un tavolo tecnico per fare il punto sulla struttura nei pressi di Sant’Erasmo, il famoso ecomostro, diventato ormai luogo di degrado assoluto e ritrovo di senzatetto e malavitosi.. Alla fine della riunione l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Carta, dichiarò . “Ho già avuto dal Coime la disponibilità all’abbattimento. Faremo fare il progetto ai tecnici del Comune”. Miracolo!!!!! Finalmente si stava risolvendo questa vergognosa vicenda : qualcuno, figuratevi, sosteneva che entro l’ estate il problema sarebbe stato risorto definitivamente. Purtroppo avevano scherzato . Infatti per vedere abbattuto l’Ecomostro di via Tiro a Segno, bisognerà attendere ancora, forse…. qualche anno. E’ quanto è trapelato nell’ ultima conferenza di servizi tenuta all’Ufficio Città Storica lo scorso 4 ottobre. Secondo quanto è emerso dalla riunione ,due sono le condizioni ritenute essenziali dall’ Amministrazione per potere procedere all’ abbattimento: lo svolgimento di alcuni approfondimenti sulle fondamenta della struttura e l’avvio della bonifica da parte di Rap. In altre parole , il 20 ottobre 2023 ,i n una lettera di risposta ad un’interrogazione consiliare sul tema ( per capire a che punto era la vicenda), il Rup e un dirigente comunale ponevano due condizioni imprescindibili per procedere all’abbattimento di via Tiro a Segno. La prima riguarda gli …..“approfondimenti da parte degli uffici preposti, riguardanti l’intervento di riqualificazione dell’area originata dalla demolizione dello scheletro, con riferimento all’utilizzo o meno della parte ipogea e sistemazione urbanistica del sito“. Cioè bisognava eseguire degli ulteriori controlli delle stanze sotto il livello della strada e delle fondamenta. Analisi avrebbero allungato notevolmente i tempi. Inoltre, prima di demolire l’Ecomostro, bisognava procedere…… “all’avvio dell’attività di bonifica dell’area oggetto dell’intervento di demolizione, da parte di Rap o attraverso affidamento del Servizio Ambiente, nonchè la conseguente predisposizione di idonea recinzione realizzata dal Coime a salvaguardia del sito, nelle more che venga completato l’iter amministrativo per le opere di demolizione del manufatto”. Ma perché tutte queste richieste e questi accertamenti non sono stati richiesti prima? Mistero!!!!!! Insomma, dopo un anno siamo tornati al punto di prima. Prima di vedere scomparire l’Ecomostro di via Tiro a Segno bisognerà aspettare ancora: qualche maligno sostiene che dell’ eco mostro di via Tiro a segno si occuperà……il prossimo sindaco. Forse un giorno , in un lontano futuro, un nostro pronipote potrà vedere l’ ecomostro abbattuto. COMPLIMENTI!!!!!

Vediamola così: almeno si sta procedendo in una direzione! 🙁 Il 17 maggio il capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo aveva anche lanciato l’idea di riqualificare l’ecomostro e non abbatterlo, in quanto i costi da sostenere per lo smaltimento del materiale di risulta sembravano simili a quelle necessarie ad una riqualificazione.

La mano destra non sa cosa fa la sinistra, o non glielo dice…i nuovi amministratori (come i vecchi) rivelano sempre di dimenticare il vecchio detto “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”! Gradiremmo meno annunci (che ci fanno restare male!) e più cose fatte.

SANT’ ERASMO : INIZIATI I LAVORI PER IL “CAMMINAMENTO” SUL MARE ? Nel 2019 , quando fu recuperato e inaugurato il nuovo porticciolo di Sant’ Erasmo , il presidente Monti dichiarò : “Quello inaugurato oggi è il primo, ma corposo, stralcio di un più ampio progetto – Il secondo comprenderà la parte restante del Foro Italico: si stanno già definendo i progetti architettonici per poter ridisegnare tutto il tratto di camminamento sul mare”. Ci siamo lamentati del fatto che dopo 4 anni ancora non si era mosso nulla ma il presidente Monti , forse, ci ha sorpreso. Dopo solo 15 giorni dall’ Inaugurazione di “ PALERMO MARINA YACHTING” sono iniziati ,in sordina e senza annunci, dei lavori lungo la “passeggiata a mare“ del porticciolo di Sant’ Erasmo. Non sappiamo se tali lavori sono quelli promessi dal presidente Monti quattro anni fa o ……..al Comune si sino voluti vendicare aprendo un loro “cantiere eterno” per ripicca: tanto per rovinare la festa. Ma siamo ottimisti : l’ attuale “amministrazione” comunale è formata da incapaci inconcludenti , come la vecchia, ma non di vendicativi.

Il direttore tecnico e il direttore di cantiere della ditta, che si è aggiudicata l’appalto per realizzare il nuovo ” cruise terminal Palermo” , sono stati arrestati per corruzione . Le indagini sono scattate per la denuncia dell’Autorità portuale di Palermo dopo che erano stati segnalati ritardi nell’esecuzione dei lavori e nella consegna del restyling della stazione marittima del porto di Palermo. Il presidente Monti aveva presentato la denuncia sulla scorta di due relazioni stilate da alcuni suoi collaboratori esterni in cui si mettevano in evidenza tali ritardi nei lavori dovuti anche alla conflittualità tra la ditta e i subappaltatori che chiedevano il pagamento delle opere eseguite. In parole povere, l’ Autorità portuale di Palermo, di fronte a dei ritardi immotivati nell’ esecuzione di un appalto e ai rapporti poco sereni tra la ditta e i subappaltatori, ha compreso che c’era qualcosa che non andava e ha presenta una denuncia alla magistratura. Cioè giustamente , di fronte a situazioni poco chiare , si è deciso di segnalare tutto alla magistratura. Tutto il contrario di quello che avviene spesso se l’ ente appaltante e il Comune , la Regione o qualche ente statale, dove di fronte a ritardi nell’ esecuzione dell’ opera , si cerca di giustificare o “andare incontro” alle richieste ( che spesso sono dei veri ricatti) della ditta vincitrice dell’ appalto. Abbiamo assistito nel passato che a difendere i ritardi o il blocco di importanti cantieri, c’ erano spesso “amministratori” e burocrati pubblici….. comprensivi . Ecco perché i cantieri per i lavori appaltati dal Comune e dalla Regione sono tutti incompleti, eterni e costosi mentre quelli dell’ autorità portuale ……

L’assist di Belfagor mi consente di diffondere una bella notizia (e di rispondere a Sariddu, uno degli idioti che si è perso nel post-elezioni 😉 ). Entro fine anno nei 2.600 metri quadrati della vecchia centrale termoelettrica dell’Enel di via Volta aprirà l’Ostello Bello, della catena con amministratore Dalla Chiesa (sporco comunista, per Sariddu 😉 ). Riassumendo la storia, tormentata come tutte le nostre storie, il progetto era stato bloccato nel 2021 per verifiche di conformità rispetto al piano urbanistico: in sintesi, il Comune di allora avendo notato una difformità urbanistica aveva fatto ricorso al TAR. Atto dovuto, come osserva Belfagor, ma che aveva fatto infuriare tra i più Alessandro Anello (ex “Per palermo con Fabrizio Ferrandelli”, ex Forza Italia, ex Ncd, ex gruppo misto, attuale Lega e nel futuro magari FdI, considerato l’andamento dei sondaggi 🙂 🙂 ) “Per la burocrazia targata Orlando, invece, che sembra fare di tutto per ostacolare gli imprenditori, i giovani, chi ha idee e voglia di fare, rappresenta una clamorosa bocciatura.! Sarebbe stato troppo bello sentire le sue valutazioni se Orlando, fregandosene del piano, avrebbe dato l’autorizzazione ad un ex compagno!!! Che ci sia una burocrazia spesso eccessiva, è fuor di dubbio. Ma per evitare il “trappolone” ci si deve adattare, magari lamendosi come fa Monti ed andando avanti con decisione sulle scelte sulle quali, magari l’ultimo della lista e l’ultimo dei giornalisti, troveranno di che discutere.

Mi manca Sariddu!!! Dove sei finito?

pardon “avesse dato”…. l’italiano è una lingua difficile 🙂 🙂

Mannaggia…è saltato il post di prima! 🙁 Parlavo di Ostello Bello, della notizia che a fine anno finalmente aprirà, delle affermazioni di Alessandro Anello (ex, ex, ex, ex, ex, oggi Lega e forse domani FdI) “Per la burocrazia targata Orlando, invece, che sembra fare di tutto per ostacolare gli imprenditori, i giovani, chi ha idee e voglia di fare, rappresenta una clamorosa bocciatura.” e del nostro amico Sariddu ormai irreperibile. Ma mi scoccia riscrivere tutto…informatevi e fatevi un’idea su come deve funzionare un ufficio pubblico. 😉

https://palermo.repubblica.it/cronaca/2023/11/03/news/ancora_vandali_al_molo_trapezoidale_verranno_montati_i_cancelli_per_la_chiusura_notturna-419479117/ E i tentativi di portare degrado continuano (tra l’altro mi sembra che la scritta odierna richiami la prima che comparve sulle mura, che a propria volta, a quanto pare, citava un verso di una canzone neo melodica, leggasi, tascia), ma un amministratore che crede nel proprio progetto non lo abbandona e persevera nella sua tutela dalle aggressioni dei trogloditi, frustrati perché uno spazio non è più “a loro misura”

Voglio tentare di fare un tentativo estremo di comprensione per la nostra povera città, martoriata da tutti questi innamorati improvvisati o haters graffittari vecchio stile. Come dice giustamente lo stesso Monti, non è che Palermo abbia una situazione particolare di inciviltà; gli stessi problemi si verificano a Milano, a Roma, a Firenze, ma anche a Parigi, Londra, ed è una questione lunga educare alla bellezza ed al rispetto. Lo stesso palermitano quando si trova in questi luoghi generalmente “si adegua”; non penso proprio che non getti la bottiglietta per terra quando non c’è nessuno, ma “si limita” 😉 quando c’è gente. Secondo me (ma non voglio essere un sociologo), è l’effetto combinato di due fattori: – il rimprovero sociale, di cui siamo privi o veniamo privati dal malcostume diffuso e dalla arroganza ignorante; – ma anche, e su questo si può lavorare molto, dall’efficacia degli interventi di ripristino. Voglio portare un esempio palermitano che ho monitorato nel tempo, ossia l’istituzione del tram a Palermo. Ovviamente (direi, tragicamente attendibile), appena fatto è stato opera di vandalismi alle fermate, ai parapetti, alle macchinette. Ebbene, per un periodo (purtroppo breve…) ho notato che si procedeva all’immediata pulizia delle fermate, alla sostituzione dei parapetti, al ripristino delle macchinette…una qualche forma di senso della vergogna, dell’accanirsi nel non darla vinta al vandalismo, del mantenere il bello per un fine educativo. Certo, manca anche la repressione, ma non è possibile e probabilmente non utile riempire la città di telecamere. Sono contento di come Monti abbia risposto a questi atti: ti condanno, cerco di evitare, ma dai e dai ripristino subito, così come per dire “non conti nulla, non esisti e non devi esistere”. Credo sia stato Saviano a dire “non sei nessuno” ad un boss della mafia, e credo che sia un grande modo di educare alla cittadinanza.

per me il problema è che l’area sia ragiungibile in auto e in moto. i volgari non amano andare a piedi, né prendere un mezzo pubblico.

https://palermo.gds.it/articoli/cronaca/2023/11/15/vandalizzati-i-bagni-del-palermo-marina-yachting-d8ebb4fb-3682-4828-9490-be099668fb47/ Nessuno vive nel mondo delle favole, diciamocelo che ce lo aspettavamo tutti, che i trogloditi avrebbero voluto lasciare il segno: ignoranti e abbandonati al loro degrado, non sanno riconoscere né apprezzare il bello e il pulito. Ciò che però mi fa essere per nulla pessimista è leggere che chi ha progettato quello spazio, aveva previsto questi accadimenti, stanziando dei fondi appositi e munendosi della volontà di tenere ferma le decisione di dotare questa città di quell’area, perché io non penso affatto di non meritarmi spazi recuperati, puliti e belli, ma anzi ritengo che me ne spettino altri ancora

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