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SAGASU, 48 metri da sogno: il nuovo capolavoro di Hydro Tec

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Un super yacht dall’anima asiatica ma con un carattere fortemente internazionale, che segna l’inizio della collaborazione fra il cantiere piemontese Hydro Tec e il suo nuovo partner Adam Blackmore , top player strategico per la regione dell’Asia e del Pacifico nonché co-fondatore di Iseo Yachting Limited. Stiamo parlando di Sagasu , un 48 metri da sogno, che già dal nome evoca qualcosa di necessario e di desiderato: questo è infatti il significato della parola giapponese con cui Hydro Tec e Blackmore hanno deciso di battezzare il loro nuovo capolavoro.

Solo a guardarlo, Sagasu appare già pronto a esplorare e scoprire nuovi orizzonti in tutto il pianeta blu. Questo super yacht offre infatti i volumi e le funzionalità di imbarcazioni ben più grandi di lui, pur rimanendo al di sotto del limite di 500 GT e incarnando efficacemente tutte le caratteristiche di uno yacht explorer. Le sue linee esterne sono caratterizzate da tratti classici e tradizionali che si fondono armoniosamente con elementi di robustezza e modernità, dando vita a un perfetto equilibrio tra eleganza e dinamismo . Configurabile in quattro diversi layout che offrono una straordinaria flessibilità in termini di lunghezza e volume, oltre a innumerevoli possibilità di personalizzazione in base alle preferenze dell’armatore, Sagasu è il frutto dell’attento lavoro di un team guidato da Richard Partington , design director di Hydro Tec , che è riuscito a integrare e bilanciare le varie componenti tecniche e stilistiche, rispettando l’ambizioso obiettivo che questo progetto si prefiggeva.

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Come è fatto Sagasu

Una caratteristica distintiva di Sagasu è il design delle finestre a sfioro sullo scafo, che crea un’isola centrale sospesa avvolta dal vetro , guidando l’osservatore lungo l’intera imbarcazione. Un dettaglio che impreziosisce e sottolinea l’imponente ma bilanciata sovrastruttura è poi la sottile linea che segue e avvolge la parte superiore dello yacht, evidenziandone i tratti e invitando a percorrere tutta l’imbarcazione con lo sguardo per svelarne i pregiati dettagli.

yacht di 48 metri

La privacy a bordo è garantita da un layout attentamente progettato nei minimi dettagli. La circolazione del consistente equipaggio (fino a 11 membri) è agevolata da scale interne che collegano il ponte inferiore al ponte di comando, offrendo un accesso diretto alla zona del garage, aperto verso prua, che accoglie sia il tender di soccorso che il tender personalizzato per le esplorazioni. Da questa zona è possibile accedere direttamente all’area di ormeggio, garantendo completa riservatezza agli ospiti e permettendo al personale di operare in modo discreto.

yacht di 48 metri

L’accordo fra Hydro Tec e Blackmore

Sagasu segna il primo risultato concreto della nuova partnership strategica tra Hydro Tec e Iseo Yachting , una presenza giovane ma consolidata a Hong Kong e nella scena asiatica, frutto della collaborazione tra l’esperto e stimato broker Adam Blackmore , con oltre trent’anni di esperienza nel settore, e Global Yacht Services , una società leader nella gestione di yacht con oltre venti imbarcazioni sotto gestione e una solida esperienza ultratrentennale. Questa posizione si rivela strategica per il mercato degli yacht in Asia, e l’obiettivo di questa collaborazione è esplorare nuove opportunità commerciali nel dinamico mercato dell’Estremo Oriente.

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Entusiasta è anche Adam Blackmore : «Sono emozionato di lavorare a questa collaborazione strategica con Hydro Tec. Il loro nome è di grande prestigio e collaborare con il loro team è davvero un’esperienza positiva. Avere la possibilità di offrire ai nostri clienti e ai cantieri navali in Asia una conoscenza approfondita e una passione così intensa è qualcosa di unico e ci consentirà di superare le aspettative dei nostri clienti. Sagasu è la prova di ciò: ho impiegato tutti i miei anni in Asia a collaborare e ascoltare i clienti, e ho riversato questa esperienza nel progetto. Attraversare lo stesso processo che farebbe un cliente nel progettare il proprio yacht è stata un’esperienza incredibile. Naturalmente, le mie idee e la mia visione non sarebbero diventate realtà senza l’esperto team di Hydro Tec, che ha reso possibile concretizzare questo progetto straordinario».

Conclude Sergio Cutolo : «Sono fiducioso che questa sinergia porterà a risultati straordinari e ci consentirà di consolidare ulteriormente la nostra posizione nel mercato globale rafforzando ulteriormente il nostro impegno per l’eccellenza nel settore del design di yacht».

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1993 | Morning Glory

Length | 48 m / 158 ft

S/Y 48m MORNING GLORY

Project description.

Uno dei più noti yacht della flotta Perini Navi, il S/Y Morning Glory è la seconda unità della serie dei 48 metri. Il suo scafo originariamente bianco e gli interni classici ne hanno fatto una nave di grande successo.

Key Feature 2

Titolo 1 key

Sottotitolo 1 key

Titolo 2 key

Sottotitolo 2 key

Key Feature 3

Titolo 3 key

Sottotitolo 3 key

1993 International Superyacht Design Award finalist for Best Sailing Yachts over 36m

Technical Data & Plans

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ADMIRAL CROCUS 48 MT – IL VARO

Marina di Carrara, 30 settembre 2020 . È stato varato oggi CROCUS , motoryacht di 48 metri della flotta Admiral , il flagship brand di The Italian Sea Group, uno tra i player più riconosciuti a livello internazionale nel settore della nautica di lusso, attivo nella costruzione e refit di motoryacht e navi fino a 100 metri.

CROCUS, progettato con l’intento di ricreare un lusso discreto e minimalista, si basa sul design del modello ADMIRAL ATOS, riconosciuto per le prestazioni tecniche e le ampie aree ospiti, pur rimanendo sotto i 500GRT. In particolare, il design di CROCUS è stato sviluppato per facilitare il contatto diretto con il mare tramite il beach club, i ponti ed il layout di tutti gli ambienti.

Gli esterni sono proporzionati per creare un appeal calmo ma distintivo; la silhouette è molto pulita e tutti i componenti di bordo sono stati studiati nel minimo dettaglio. Corrimano in teak con una striscia di legno wenghè a contrasto, finiture opache e lucide, vetri flash e code di poppa altamente geometriche conferiscono alla forma complessiva dello yacht un’atmosfera estremamente elegante.

Crocus ha 4 ponti principali. Tutte le aree di poppa, tra cui il sundeck (100 mq) e il beach club, sono molto spaziose, versatili e totalmente dedicate alle esigenze dell’armatore. Le zone a prua sono dedicate ai vani tecnici e al garage esterno dove si possono posizionare tender fino a 7 metri e toy di ogni genere.

Il main deck ospita la camera armatoriale, una zona pranzo molto ampia e la cucina mentre il ponte inferiore ospita le restanti 4 cabine. Sul ponte superiore c’è un altro salone molto vivibile. Oltre a queste grandi aree ospiti, nel lower deck vicino al beach club ci sono anche importanti zone di stockaggio e aree dedicate all’equipaggio.

Gli interni sono stati progettati per riflettere un mood rilassato in cui ogni dettaglio è creato per esprimere composizione geometrica e proporzioni bilanciate.

I colori e i materiali sono senza tempo, intramontabili, scelti con cura per trasmettere il classico “sapore di casa”. I forti contrasti tra colori scuri come il marrone e chiari tra cui bianchi brillanti, grigi morbidi e accenti zafferano, combinati con legno di ebano tropicale, marmo statuario, alcantara e tessuti di alta qualità ma contemporaneamente casual, donano agli interni uno stile ultra moderno e contemporaneo.

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Admiral vara Crocus, nuovo yacht di 48 metri

Admiral vara Crocus, nuovo yacht di 48 metri

Il varo del motoryacht Crocus di Admiral

È stato varato oggi Crocus , motoryacht di 48 metri della flotta Admiral , flagship brand di The Italian Sea Group . Crocus, progettato con l’intento di ricreare un lusso discreto e minimalista, si basa sul design del modello Admiral Atos, riconosciuto per le prestazioni tecniche e le ampie aree ospiti, pur rimanendo sotto i 500GRT. In particolare, il design di Crocus è stato sviluppato per facilitare il contatto diretto con il mare tramite il beach club, i ponti ed il layout di tutti gli ambienti. La consegna è prevista per la fine del 2020.

The Italian Sea Group è uno tra i player più riconosciuti a livello internazionale nel settore della nautica di lusso, attivo nella costruzione e refit di motoryacht e navi fino a 100 metri. L’azienda, che fa capo all’imprenditore pugliese Giovanni Costantino , opera sul mercato con i brand Admiral, rinomato per i prestigiosi ed eleganti yacht, e Tecnomar , conosciuto per la sportività, il design all’avanguardia e le alte performance dei suoi yacht. Ha una business unit che gestisce il servizio di riparazioni e refit con focus su yacht e megayacht di lunghezza superiore ai 60 m.

Th Group archivia il 2023 a 187 mln € (+37%). Focus sulle città d’arte

Massa (msc crociere): “il cruising in italia vale il 3% del pil”, accor scommette sul belpaese. obiettivo: 100 alberghi midscale.

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Non Solo Nautica

Torna allo splendore Morning Glory, il veliero di Murdoch e Berlusconi

completata il refit del veliero mrnng glory di berlusconi

Il veliero di 48 metri Morning Glory, famoso per aver annoverato tra i suoi proprietari il magnate delle telecomunicazioni australiano Rupert Murdoch e Silvio Berlusconi (morto oggi, lunedì 12 giugno 2023, all’età di 86 anni), ha concluso le attività di refit nel 2021 nel cantiere Lusben di Viareggio (Lucca).

L'interno del Morning Glory ai tempi di Berlusconi

Soprattutto questa attività ha permesso alle maestranze del cantiere di mettere in luce esperienza e know-how: più del 40% del teak è stato sostituito da doghe di lunghezza variabile dai 4,5 ai 6 metri, operazione complessa se si considera che lo standard sono doghe di circa 3 metri e che attività di questo tipo su barche a vela richiedono una precisione superiore rispetto alla stessa operazione su barche a motore. Il refit del Morning Glory è durato cinque mesi e ha coinvolto quasi 50 persone tra dipendenti e fornitori che hanno lavorato in sinergia con l’equipaggio. “Un incredibile lavoro di squadra – spiegano dal cantiere – seguito con grande interesse dall’armatore che si è dichiarato molto soddisfatto del risultato e è ora pronto a nuove crociere nel Mediterraneo”.

LEGGI ANCHE: Il mega yacht Force Blue di Flavio Briatore finisce all’asta

La storia del Morning Glory e le continue voci di vendita di Berlusconi

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dailynautica.com Ogni giorno un mare di notizie

Hydro Tec presenta “Sagasu”: ecco il concept di 48 metri in stile orientale

Questo progetto segna il primo risultato della recente collaborazione di hydro tec con il nuovo partner strategico adam blackmore, co-founder di iseo yachting limited, fotogallery 8 immagini.

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Design esterno  

Layout del sagasu, nuova partnership in asia.

Argomenti: Cantieri Navali , Daily Nautica , superyacht

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Tommaso Spadolini 48 metri: il nuovo yacht dislocante con una grande autonomia

Caterina Di Iorgi

Tommaso Spadolini 48 metri : la richiesta dell’armatore all’architetto è stata uno studio di fattibilità per uno yacht di circa 50 metri, quindi più spazioso del suo attuale 35 metri, che gli consentisse di godere al meglio la sua numerosa famiglia durante le vacanze estive.

Tommaso Spadolini 48 metri: le caratteristiche

Tommaso Spadolini 48 metri

L’armatore ha espresso alcune richieste precise anche riguardo gli spazi comuni degli interni, con una grande galley a poppavia della cabina armatoriale, seguita verso poppa da un salone di 11 metri , mentre un altro salone di sette metri di lunghezza è previsto sul ponte superiore.

L’architetto ha quindi studiato un concept con grandi vetrate, la s uite armatoriale posizionata sul ponte principale verso prua, mentre le quattro cabine ospiti e le quattro equipaggio su quello inferiore, con l’alloggio del comandante sul ponte superiore. Poi il tender, i seabob e un Optimist vanno ad occupare la zona prodiera, così da lasciare a poppa lo spazio per una palestra e per una grande spiaggia che prevedesse anche le murate abbattibili per ampliarne le dimensioni. Una soluzione che aumenta ulteriormente il contatto con il mare e l’ambiente circostante. Infine, un flying bridge che fosse un perfetto esempio di spazio dedicato al relax in compagnia.

Tra le particolarità del nuovo yacht spicca il balcone della cabina armatoriale , che esce lateralmente dalla fiancata garantendo la massima privacy.

Tommaso Spadolini 48 metri

Lo scafo, rigorosamente dislocante, misura 48,5 metri di lunghezza fuori tutto, che diventano 46 al galleggiamento per un baglio massimo di 8,8 metri e un pescaggio di 2,5 metri. La costruzione sarà in acciaio per lo scafo e alluminio per le sovrastrutture con un ‘gross tonnage’ di circa 490 tonnellate.

La motorizzazione è affidata a una coppia di Caterpillar CAT C32 , motori della serie professionale da lavoro, in grado di far raggiungere allo yacht una velocità di punta di 16,5 nodi, con una di crociera di 13,5 nodi . Su richiesta dell’armatore è stata prevista un’autonomia di 4.500 nm alla velocità economica di 10,5 nodi, così tutte le navigazioni, anche quelle oceaniche, non sono precluse.

Tra le altre scelte particolari di questo nuovo yacht: il fly prevede ampi spazi liberi con un grandissimo solarium con mobili combinabili secondo le occasioni. Il rapporto con l’acqua è quindi principalmente affidato alla grande spiaggia poppiera e al suo comodo e invitante accesso al mare.

Ed infine saranno numerosi i pannelli solari , capaci di garantire una buona autonomia energetica, non solo per godersi le serate al chiaro di luna in baia senza il ronzio dei generatori, ma anche per mostrare un’attenzione all’ambiente alla quale le nuove generazioni sono sempre più sensibili.

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Tommaso Spadolini 48 metri

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M-Line M48 Momenti preziosi sull’acqua

Introduction, momenti preziosi sull’acqua.

Primo modello della gamma M-Line, l’M48 farà vivere momenti di armonia con la natura in un comfort raffinato.

Questo yacht multiscafo a motore è stato progettato per scoprire paesaggi eccezionali e per sperimentare sensazioni di pienezza e benessere.

L’apertura sul mare, sia all’interno che all’esterno, la sensazione di spazio, la fluidità di ogni momento trascorso a bordo, la delicatezza degli allestimenti e dei materiali… Ogni dettaglio contribuisce a creare momenti di intensa serenità.

yacht di 48 metri

Main characteristics

M48 Main characteristics 1

Il piacere di una navigazione fluida

Dotato di una carena appositamente progettata da Philippe Briand, l’M48 offre comfort e stabilità eccezionali durante la navigazione. La sua velocità di crociera è compresa tra 8 e 18 nodi. La motorizzazione, lo scafo, il peso e l’equilibrio dell’imbarcazione contribuiscono a ottimizzare il suo consumo e le sue prestazioni. Versatile, rassicurante e maneggevole, anche in condizioni di mare mosso, l’M48 assicurerà tranquillità e serenità ai suoi passeggeri, sia in crociera che all’ancora.

M48 Main characteristics 2

Volumi ottimizzati

L’M48 offre una soprendente sensazione di spazio per uno yacht della sua categoria. Il salone esterno è largo sei metri e offre diverse configurazioni per ogni momento della giornata. A prua, la cabina armatoriale, inondata di luce, si estende per tutta la larghezza: una scrivania e un divano affiancano il letto king size. Le due cabine ospiti hanno una bella altezza e offrono una vista sul mare.

M48 Main characteristics 3

Spazi per tutti gli usi

Vera e propria dimora galleggiante in mezzo a paesaggi da sogno, l’M48 offre spazi abitativi per ogni stato d’animo e attività. Atmosfera giusta per ricevimenti nel salone esterno, discussioni intime nel piacevolissimo living del ponte di prua, connessione con gli elementi sul flybridge, attività nautiche e tuffi sulla plancetta di poppa.

M48 Main characteristics 4

Senso del dettaglio e dell’estetica

L’M48 si distingue per le sue finiture eccezionali, per il design raffinato e per l’attenzione ai dettagli. Gli equipaggiamenti e gli optional faranno sentire come a casa: cabine illuminate da ampie finestre, box doccia per ogni cabina, cucina completamente attrezzata per soddisfare tutte le esigenze e un comodo salone con vista panoramica.

M48 Esterni 1

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Il nuovo concept di 48 metri dai grandi spazi per lunghe navigazioni spiegato da Tommaso Spadolini

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La richiesta dell’armatore all’architetto Tommaso Spadolini era chiara: uno studio di fattibilità per uno yacht di circa 50 metri, quindi più spazioso del suo attuale 35 metri, che gli consentisse di godere al meglio la sua numerosa famiglia durante le vacanze estive.

“Studio di fattibilità ma già con richieste ben precise”, spiega Tommaso Spadolini. “Le vetrate dovevano essere di grandi dimensioni, la suite armatoriale essere posizionata sul ponte principale verso prua, mentre le quattro cabine ospiti e le quattro equipaggio su quello inferiore, con l’alloggio del comandante sul ponte superiore. Poi il tender, i seabob e un Optimist dovevano occupare la zona prodiera, così da lasciare a poppa lo spazio per una palestra e per una grande spiaggia che prevedesse anche le murate abbattibili per ampliarne le dimensioni. Una soluzione che aumenta ulteriormente il contatto con il mare e l’ambiente circostante. Infine, un flying bridge che fosse un perfetto esempio di spazio dedicato al relax in compagnia”.

L’armatore ha espresso alcune richieste precise anche riguardo gli spazi comuni degli interni, con una grande galley a poppavia della cabina armatoriale, seguita verso poppa da un salone di 11 metri, mentre un altro salone di sette metri di lunghezza è previsto sul ponte superiore.  

“Ovviamente, in questa fase”, prosegue Spadolini, “non ci siamo addentrati nella disposizione degli arredi, ma dalle indicazioni ricevute dall’armatore c’è la tendenza ad avere soluzioni con divani e poltrone componibili a seconda delle necessità. Tra le particolarità possiamo citare il balcone della cabina armatoriale, che esce lateralmente dalla fiancata garantendo la massima privacy”.

A new 48 metre concept with large spaces for long voyages explained by Tommaso Spadolini

Uno scafo dislocante in acciaio e grande autonomia

Lo scafo, rigorosamente dislocante, misura 48,5 metri di lunghezza fuori tutto, che diventano 46 al galleggiamento per un baglio massimo di 8,8 metri e un pescaggio di 2,5 metri. La costruzione sarà in acciaio per lo scafo e alluminio per le sovrastrutture con un ‘gross tonnage’ di circa 490 tonnellate. La motorizzazione è affidata a una coppia di Caterpillar CAT C32, motori della serie professionale ‘da lavoro’, in grado di far raggiungere allo yacht una velocità di punta di 16,5 nodi, con una di crociera di 13,5 nodi. Su richiesta dell’armatore è stata prevista un’autonomia di 4.500 nm alla velocità economica di 10,5 nodi, così tutte le navigazioni, anche quelle oceaniche, non sono precluse.

“Sempre su precisa richiesta dell’armatore abbiamo ipotizzato per questo 48 metri una linea classica ‘tendente’ al moderno,” racconta ancora Tommaso Spadolini. “Ci è stata espressamente richiesta una prua semiverticale e altre scelte particolari: per esempio, il fly prevede ampi spazi liberi e per questo motivo non è stata prevista la classica vasca idromassaggio; in pratica sarà un grandissimo solarium con mobili combinabili secondo le occasioni. Il rapporto con l’acqua è quindi principalmente affidato alla grande spiaggia poppiera e al suo comodo e invitante accesso al mare.

“Un’ultima annotazione”, conclude Spadolini, “riguarda i numerosi pannelli solari, capaci di garantire una buona autonomia energetica, non solo per godersi le serate al chiaro di luna in baia senza il ronzio dei generatori, ma anche per mostrare un’attenzione all’ambiente alla quale le nuove generazioni sono sempre più sensibili”.

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Ferretti Yachts 700

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Pershing 76′

Anno: 2004 | LOA: 23,50 m Prezzo: 890.000,00 EUR Iva assolta

Ferretti Yachts 720

Anno: 2022 | LOA: 22,30 m Prezzo: 3.590.000,00 EUR Iva assolta

Pershing 5X

Anno: 2023 | LOA: 16,51 m Prezzo: 1.390.000,00 EUR Iva non assolta

Anno: 2019 | LOA: 16,51 m Prezzo: 990.000,00 EUR Iva non assolta

Pershing 72′

Anno: 2007 | LOA: 21,67 m Prezzo: 1.290.000,00 EUR Iva assolta

Magnum Marine 44′

Anno: 2004 | LOA: 13,41 m Prezzo: 390.000,00 EUR Iva assolta

Pershing 7X

Anno: 2020 | LOA: 21,11 m Prezzo: 2.890.000,00 EUR Iva assolta

Ferretti Yachts 550

Anno: 2005 | LOA: 17,37 m Prezzo: 560.000,00 EUR Iva assolta

Anno: 2019 | LOA: 17,42 m Prezzo: 1.330.000,00 EUR Iva assolta

Ferretti Yachts 530

Anno: 2003 | LOA: 16,80 m Prezzo: 365.000,00 EUR Iva assolta

Ferretti Yachts 500

Anno: 2022 | LOA: 15,33 m Prezzo: 1.080.000,00 EUR Iva non assolta

Anno: 2023 | LOA: 15,33 m Prezzo: 1.340.000,00 EUR Iva assolta

Anno: 2023 | LOA: 21,11 m Prezzo: 3.390.000,00 EUR Iva non assolta

Pershing 62′

Anno: 2020 | LOA: 18,48 m Prezzo: 2.190.000,00 EUR Iva assolta

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Anno: 2022 | LOA: 28,43 m Prezzo: Trattativa riservata

Riva 44′ RIVARAMA

Anno: 2008 | LOA: 13,40 m Prezzo: 560.000,00 EUR Iva assolta

Azimut Atlantis CRUISER

Anno: 2021 | LOA: 16,18 m Prezzo: 1.080.000,00 EUR Iva non assolta

Azimut 80′

Anno: 2015 | LOA: 25,24 m Prezzo: Trattativa riservata

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IMMERGETEVI IN UN NUOVO CONCETTO DI VITA IN MARE

Il tavolo a scomparsa totale, come anche il monitor TV, permette di scegliere tra una soluzione dining più conviviale, una generosa area lounge oppure diventare un’area party all’aperto. Il pozzetto è inoltre dotato di un’isola cucina completa di mobile bar, frigorifero, ice-maker, barbecue, piastra cottura e lavandino.

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Tecnologie di bordo

Azimut_TF-Carena-Verve

La carena di Verve 48 è a doppio step, con V profonda e tunnel centrale verso poppa, la celebre tipologia Stepped “V” Ventilated Tunnel (SVVT) creata e brevettata da Michael Peters, uno dei più brillanti e rinomati hull designer al mondo. La forma consiste in uno scafo a “V” profondo con due gradini trasversali e un tunnel centrale a poppa, che serve ad aumentare la stabilità longitudinale della barca in virate ad alta velocità. L’uso dello scafo SWVT sul Verve 47 rappresenta la fusione di forme di carena all’avanguardia con la potenza del motore fuoribordo e un concept design di ultima generazione. Questa brillante combinazione di tecnologie culmina in una barca che vanta prestazioni e manovrabilità impareggiabili, rappresentando la più grande imbarcazione da diporto SVVT disponibile sul mercato.

V48_CT

Pioniere nell’uso della fibra di carbonio che va oltre l’aspetto di pura performance, Azimut ha lanciato la “Carbon Tech Generation”, ovvero yacht con estesi volumi di bordo in grado di conservare un’eccellente stabilità e una perfetta manovrabilità. Per permettere alla barca di mantenere il baricentro basso, l’utilizzo della fibra di carbonio è stato concentrato principalmente sulle parti superiori, alleggerendo i componenti laminati del 30% e riducendo il rollio fino al 15%.

V48_SCM

L’elettronica personalizzata da Raymarine è stata integrata per controllare e monitorare ogni sistema di bordo: dai motori e allarmi, alle pompe di sentina e scarico acqua, dal controllo livelli serbatoi e ventilazione della sala macchine, all’impianto audio e alle unità di condizionamento. Il sistema è accessibile a bordo sia dalla postazione di comando interna che da quella esterna e, grazie a una App dedicata, è possibile accedere da remoto tramite tablet o smartphone.

V48_ABOVE-VIEW

VERVE 48 in sintesi

  • Lunghezza fuori tutto (incl. pulpito) 15,03 m (49’ 4”)
  • Larghezza max 4,10 m (13' 5'')
  • Immersione (incl. eliche a pieno carico) 1,28 m (4’ 3”)
  • Dislocamento (a pieno carico) 17,8 t (39242 lb)
  • Materiale di costruzione VTR + Fibra di carbonio
  • Exterior designer Francesco Struglia Design
  • Interior designer Francesco Struglia Design
  • Hull designer Michael Peters
  • Costruttore Azimut Yachts
  • Carena Stepped planing hull
  • Certificazioni CE A; NMMA
  • Posti letto 4
  • Motorizzazione 3 x 600 hp (440kW) Verado Mercury
  • Velocità massima (carico di prova) up to 50 kn
  • Velocità di crociera (carico di prova) up to 37 kn
  • Serbatoio carburante 2340 l (618 US Gls)
  • Serbatoi acqua dolce 300 l (79 US Gls)

yacht di 48 metri

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Il quotidiano online del mercato super yacht

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Il refit italiano si impone grazie (soprattutto) alla flessibilità

Definitivamente colmato il gap qualitativo coi concorrenti europei, i nostri cantieri devono migliorare solo nella promozione, meglio se comune attraverso un’azione collettiva all’estero

SUPER YACHT 24 – 2° FORUM 2023 (5)

Genova – Non esistono più differenze dal punto di vista qualitativo fra i lavori di refit effettuati su uno yacht in Italia piuttosto che in altri paesi europei, anzi ormai siamo noi italiani che talvolta abbiamo qualcosa da insegnare agli altri. E’ un cambiamento rilevante, già emerso e sottolineato nel mercato delle nuove costruzioni ma che si è ormai affermato con decisione anche nell’industria del refit. I cantieri navali nostrani devono però ancora migliorare in alcuni aspetti, come la modalità di presentazione delle offerte e la promozione, per fare un salto di qualità ulteriore e definitivo: questo consentirebbe ai player italiani di sfruttare al meglio le (forse irripetibili) occasioni che offre il periodo storico attuale, con la flotta mondiale ai massimi di sempre dal punto di vista numerico, e soprattutto in certo (lo dicono le commesse già siglate per le nuove costruzioni) e progressivo aumento negli anni a venire. La carta vincente dei cantieri italiani, oltre alla capacità di completare lavori anche di grande complessità in modo tecnicamente perfetto, è senza dubbio la flessibilità, che consente di gestire al meglio imprevisti, cambiamenti di progetto “in corsa” e anche emergenze che sono la norma nel mondo del refit, specie per yacht di grandi dimensioni. Infrastrutture (leggi marina adeguati) e formazione (di manodopera specializzata, comandanti ed equipaggi), restano poi fattori chiave su cui lavorare per accelerare lo sviluppo di questa nicchia della industry nautica molto frizzante e stimolante, per le capacità che richiede.

Sono queste le principali indicazioni emerse durante il secondo, vivacissimo forum di SUPER YACHT 24 intitolato “Il refit di super yacht in Italia: un’eccellenza da difendere” svoltosi al Marina Genova durante la prima giornata dell’evento SeaYou.

Moderato dal direttore di SUPER YACHT 24 Nicola Capuzzo con la partecipazione di Lorenzo Pollicardo, Technical and environmental director dell’associazione europea SYBass (Superyacht builders association), il forum ha messo a confronto praticamente tutti i maggiori rappresentanti del segmento del refit in Italia di fronte a un attento pubblico di operatori del settore, comandanti, broker, yacht manager, owner’s representative, assicuratori e legali.

Il “padrone di casa” Giuseppe Pappalardo, amministratore delegato di Marina Genova, ha ricordato gli esordi non semplici della struttura di Sestri Ponente, inaugurata nel 2007, e l’incapacità di fare rete tra gestori di porti e altri operatori della nautica, oggi quasi del tutto superata anche grazie alla costituzione dell’associazione Genova for Yachting, che raggruppa quasi sessanta soci e si interfaccia in modo efficace con le istituzioni per rappresentare le istanze della categoria. Pappalardo ha affermato come, a dispetto di quanto pensano alcuni, marina e cantieri di refit offrano servizi complementari fra loro e che la crescita complessiva del settore passa per forza da una collaborazione sempre più stretta fra questi soggetti: “Il ciclo è virtuoso, gli yacht anche di grandi dimensioni oggi si fermano da noi prima o dopo l’effettuazione dei lavori di refit nei cantieri vicini, con loro ovviamente anche comandanti ed equipaggi e i numeri aumentano per tutti”.

Stefano Pagani Isnardi, responsabile del centro studi di Confindustria Nautica, ha aiutato a inquadrare numericamente il settore del refit, che oggi vale circa il 10% dei 3,73 miliardi di fatturato della nautica, in cui l’Italia primeggia al livello mondiale specie nell’alto di gamma: i nostri cantieri di nuova costruzione infatti contano per circa il 50% del numero degli ordini di yacht sopra i 24 metri.

Proprio il presidente di Genova for Yachting, Giovanni Costaguta, ha ripercorso la rapida crescita dell’associazione, nata nel 2017, che ha raddoppiato il numero di soci in poco più di cinque anni e oggi “vale” 340 milioni di fatturato e 1.980 occupati, con una forte ricaduta positiva sul territorio che eventi eccezionali come il Covid e la guerra in Ucraina, con la conseguente “fuga” degli armatori russi, hanno solo rallentato.

“Siamo stati danneggiati di più dalla nota questione del divieto di permanenza per i marittimi extra Ue per periodi superiori ai 90 giorni, che ha sicuramente favorito i concorrenti francesi e spagnoli” ha ricordato Costaguta, che ha poi insistito sulla necessità per le aziende di avere più certezza su infrastrutture e nuovi spazi a disposizione e anche sull’opportunità di favorire il ricambio generazionale di manodopera specializzata, oggi ancora in sofferenza. A proposito di formazione Costaguta ha rivelato il concepimento di una nuova scuola del mare e nel frattempo il primo ‘Career day’ in programma a maggio.

Schietto e diretto come sempre Vincenzo Poerio, amministratore delegato di Tankoa Yachts, che ha invocato una maggiore attenzione da parte delle istituzioni per la cantieristica, settore in grado di generare occupazione con un moltiplicatore unico nel panorama industriale: “Qui nelle aree vicine dell’acciaieria ex Ilva di Cornigliano lavorano solo 100 persone su una superficie 1 milione di mq. Nessuno fa veri e propri piani industriali a livello centrale, in Italia ci sono tantissimi spazi non utilizzati o sottoutilizzati”. Poerio ha poi insistito sull’importanza del ruolo degli ITS sul fronte della formazione, unico soggetto in grado di mettere in contatto i giovani studenti con le aziende e garantire l’adeguata qualificazione di quelle figure professionali di medio livello che oggi mancano un po’ in tutto il paese. Dal numero uno di Tankoa è stato anche rinnovato l’appello a una maggiore cooperazione fra cantieri per fare fronte comune tra italiani di fronte alla concorrenza estera.

Pollicardo dal suo osservatorio di Sybass ha affermato come l’Italia sia stato l’ultimo paese ad aver sofferto della recente crisi e il primo a esserne uscita, fattore “non casuale” e indice della solidità e resilienza della nostra industria nautica. “Sul fronte dell’attenzione alla sostenibilità, e soprattutto della capacità di intenderla come un’opportunità per la cantieristica e non un obbligo, noi invece siamo arrivati dopo”, ha rimarcato, avvertendo i player italiani anche sulla necessità di venire sempre più incontro alle crescenti richieste degli armatori, specie di nuova generazione, in materia di tutela ambientale.

Interessante l’esperienza diretta portata dal comandante Gian Paolo Abis, project manager e owner’s representative di un progetto di refit di un megayacht di 40 metri in corso presso il cantiere Amico & Co. a Genova. Quest’ultimo è stato scelto al termine di un processo di selezione che ha coinvolto oltre 20 cantieri, di cui cinque americani, in quanto la barca si trovava negli Stati Uniti. “Per la nostra barca, che era da sottoporre a un refit completo e radicale, serviva una struttura ben organizzata ma anche flessibile” ha raccontato. “La qualità che i cantieri italiani possono garantire ormai è nota e consolidata, i concorrenti stranieri sono forse più aggressivi e sanno presentare meglio la propria offerta dal punto di vista commerciale. Quelli del Nord Europa in particolare insistono molto sulla rigorosa time line dei progetti, su cui sono meticolosi, ma sono carenti dal punto di vista della flessibilità, che invece è tipica del refit perché richiede una forte personalizzazione e capacità di adattamento anche a progetto approvato e avviato: i gusti degli armatori cambiano, e anche velocemente, e quasi tutti non amano sentirsi dire di no” ha evidenziato molto chiaramente Abis.

In rappresentanza del “vincitore” di questa commessa, Daniele Di Giampaolo, ha ribadito il posizionamento dei cantieri italiani nel ranking mondiale, ormai ai vertici anche nel refit. ll direttore  commerciale di Amico & Co. – che peraltro collabora in altre forme con alcuni cantieri esteri – ha affermato come ormai la concorrenza non sia solo una questione di prezzo: “Noi stessi non siamo considerati ‘ cheap ’ ma abbiamo fatto numerosi investimenti soprattutto nel know how interno, che ora ci ripagano: carpenteria, falegnameria. ecc. sono lavorazioni che eseguiamo in house, è la capacità progettuale che oggi fa la differenza” ha concluso Di Giampaolo, scettico invece sull’importanza del “green” nel retrofit, perlomeno a breve termine.

Il compito che Paolo Vitelli (gruppo Azimut Benetti) ha invece affidato a Giorgio Casareto, è stato chiaro fin da subito: far diventare Lusben il primo cantiere di refit in Italia. Il general manager, storico uomo di fiducia della famiglia torinese, sta guidando l’azienda verso la chiusura del primo dei quattro anni dell’ambizioso piano di sviluppo di Lusben, che prevede a compimento il raddoppio dei volumi, e finora tutto sta andando come da attese: “Stiamo ampliando il sito produttivo di Livorno e a settembre potremo contare su 10 mila mq aggiuntivi per la nuova stagione. Noi siamo attrezzati anche per gigayacht, potendo contare su un bacino galleggiante di 180 metri di lunghezza e da 18 mila tonnellate ma per quella tipologia di barche l’infrastruttura non è l’unico fattore. Credo che con i colleghi italiani dovremmo proporre tutti insieme un nostro modello di cantieristica, sugli aspetti organizzativi manchiamo un po’, siamo più abili a gestire gli imprevisti”. Casareto, che è anche responsabile della Marina di Varazze, crede fortemente nella sinergia fra porti turistici e cantieri di refit: “Il mercato complessivo è in crescita, si può lavorare tutti insieme”. Da lui è arrivata anche la proposta di un’azione di marketing e di promozione collettiva da parte della cantieristica italiana del refit per portare a casa maggiori risultati visto che nei prossimi anni il lavoro dovrebbe essere abbondante.

Non sono mancate le critiche, dirette principalmente alle istituzioni, nell’intervento di Alfonso Postorino, direttore del cantiere Rossini di Pesaro, eccellenza del refit italiano ma anche unica realtà di un certo rilievo in Adriatico: “Le Marche sono un hub di riferimento per la nautica fin dagli anni Settanta, da noi operano molti cantieri importanti di nuove costruzioni e mi dispiace vedere che poi quasi nessuna delle barche che produciamo si ferma in Italia. Purtroppo mancano porti e ormeggi, se in Liguria e Toscana l’offerta è adeguata man mano che si scende dal Tirreno la situazione peggiora e in tutto l’Adriatico, parliamo di 1.000 km di costa, manca una vera marina per i megayacht come invece ha il Montenegro”. Postorino ha ricordato la bocciatura “a priori” del progetto per realizzarne una a Civitanova Marche, mentre ora di un’idea simile si sta discutendo a Valona in Albania, e ha concluso notando come siano ancora pochi gli yacht con equipaggi italiani, altro elemento su cui è necessario intervenire per non perdere occasioni preziose per il nostro paese, “che già deve scontare il fatto che quasi tutte le società di yacht management abbiano sede in Costa Azzurra”. Avere un maggior numero di comandanti e di equipaggi italiani significherebbe assicurarsi lo stanziamento lungo le nostre coste di molte più navi da diporto in bassa stagione.

Effiace anche l’intervento di Federica Lunardi del cantiere viareggino Giangrasso, realtà che è cresciuta molto negli ultimi anni tanto che ora si appresta a entrare anche nel segmento delle nuove costruzioni: “Ci siamo sviluppati molto investendo soprattutto nella formazione del personale, oggi concentriamo in house molte funzioni chiave. La progettazione a tutto tondo e la manodopera sono tutte nostre, questo ci consente di ridurre i tempi di raggiungimento degli obiettivi”. L’estrazione molto tecnica del cantiere (il fondatore Bartolomeo Giangrasso è ingegnere navale ed è stato direttore di macchina) si riflette anche nel forte coinvolgimento delle maestranze e l’alto livello delle lavorazioni effettuate, su yacht sempre più importanti, ne è una conferma.

In chiusura Susanna Corsagni di Seamotion ha illustrato il bel progetto di refit di un sailing yacht di 48 metri del 1993 di Perini Navi, affidato al cantiere Lusben e seguito passo passo dal comandante Roberto Sanna: la barca, totalmente rinnovata, dovrà affrontare un “giro del mondo” col suo armatore che durerà tra i 3 e i 5 anni, con la difficoltà aggiuntiva di cambiare classificazione da uso solo privato ad (anche) commerciale, dal momento che verrà charterizzata nelle pause previste dal tour. Un intervento importante che richiederà diversi mesi di sosta in cantiere.

Gli aspetti legali del refit sono stati infine affrontati dall’avvocato Cecilia Vernetti, dello studio Camera Vernetti, con particolare attenzione al delicato aspetto dei “change order”, vale a dire le modifiche ai progetti concordati inizialmente che rappresentano i momenti potenzialmente più critici nel rapporto tra committente e cantiere durante una commessa. Per la gestione di queste situazioni i cantieri italiani fanno ricorso per lo più a risorse interne, senza interrompere le lavorazioni, anche se poi fanno fatica a produrre la rendicontazione successiva, hanno commentato alcuni dei presenti, generando potenziali rischi che una regolamentazione ancora lacunosa non aiuta ad allontanare.

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Silvio Berlusconi, yachtsman

Eleganti velieri e potenti motoscafi: tutte le barche da sogno del Cavaliere

silvio berlusconi at the beach in hammamet in 1984

Negli 86 anni di vita di Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno , tutto quello che ha fatto, detto, costruito e acquistato ha sempre generato attenzione, interesse e curiosità. Non ultime le sue barche , spesso teatro di importanti incontri di affari e di politica, che ben facevano evincere la sua grande passione per il mare , ereditata anche dal figlio Pier Silvio Berlusconi, armatore a sua volta di bellissimi yacht.

Principessa VaiVia è uno yacht a vela di lusso di ben 40 metri realizzato con scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio nel 1991 e originariamente battezzato con il nome di ‘Marisa’. Il progetto partiva dalla piattaforma dei 46 metri dei Perini, a cui sono state apportate alcune modifiche per ottimizzare il tutto in una dimensione più contenuta. Silvio Berlusconi si innamorò a prima vista di questa barca, che solcava le onde in maniera elegante e, come riportato anche da AutoMotoriNews , affermò subito: “Per prima cosa gli cambio nome…”. Chiese (e ottenne) di poter testare lo yacht in occasione di una breve vacanza con la sua famiglia, prima di fare un’offerta per l’acquisto. Il nome ‘Marisa’ era stato scelto dal primo armatore, che aveva già un omonimo yacht a vela di 25 metri. Berlusconi decise di chiamare la barca ‘Principessa VaiVia’ poiché, secondo quando riportato all’epoca, tutte le volte che qualcuno si rivolgeva alla figlia Marina con ‘principessa’ le rispondeva: “Vai via”. Dopo numerose crociere nel Mediterraneo, Silvio Berlusconi decise di accettare l’offerta di acquisto da parte dell’amico e socio Ennio Doris, che comprò la barca per otto milioni di euro e non cambiò mai il nome per non arrecare dispiacere al Cavaliere. Lo yacht rimase di proprietà della famiglia Doris per quindici anni.

La barca a vela Principessa VaiVia può ospitare otto persone in quattro suite, oltre a otto membri dell’equipaggio, naviga a dieci nodi e può raggiungere una velocità massima di dodici nodi. Ha subito un refit nel 2011 ed è stata disponibile per il charter. È sempre stata caratterizzata dal tradizionale (e sempre raffinato) scafo blue navy , su cui spicca la beautiful line dorata.

Un’altra elegantissima barca a vela di lusso che è stata di proprietà di Silvio Berlusconi è Morning Glory . Costruita nel 1993 con sovrastruttura in alluminio e scafo in acciaio sempre dai cantieri Perini Navi, ha una lunghezza di 48 metri, ovvero un po’ più grande e recente di Principessa VaiVia.

Nella realtà Morning Glory era già una barca famosa anche prima dell’acquisto da parte di Silvio Berlusconi, perché il suo primo armatore era Rupert Murdoch, editore, imprenditore e produttore televisivo australiano naturalizzato statunitense.

La barca a vela Morning Glory ha subito un importante refit nel 2010 ed è attualmente in vendita . Ha grandi spazi all’aperto sul ponte di coperta, con zona living e dining . Gli interni rispecchiano il gusto degli anni Novanta, con elementi di arredo voluminosi e un camino, nel salone principale, incorniciato dallo stesso marmo dei coffee table. Morning Glory può ospitare otto persone in quattro lussuose suite, oltre a otto membri dell'equipaggio. La suite armatoriale a tutto baglio è collocata a poppa sul ponte inferiore e ha uno studio privato, oltre a bagni separati per lui e per lei. Due cabine doppie e due cabine twin completano la sistemazione degli ospiti.

Tralasciando piccoli motoscafi e natanti per famiglia e ospiti di Villa Certosa, la barca a motore più caratteristica di Silvio Berlusconi è il Magnum 70 Sweet Dragon. Acquistato dal Cavaliere negli anni Novanta, Sweet Dragon è apparso diverse volte nelle fotografie che, negli anni, hanno immortalato Silvio Berlusconi in vacanza . Magnum 70 Sweet Dragon è uno yacht di 21 metri veloce, potente e performante adatto sia a gite giornaliere sia a piccole crociere. L’ampio ponte di prua e il prendisole offrono un ambiente ideale da cui godere della navigazione; la cabina armatoriale è a prua del lower deck.

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    Torna allo splendore Morning Glory, il veliero di Murdoch e Berlusconi. Il veliero di 48 metri Morning Glory, famoso per aver annoverato tra i suoi proprietari il magnate delle telecomunicazioni australiano Rupert Murdoch e Silvio Berlusconi (morto oggi, lunedì 12 giugno 2023, all'età di 86 anni), ha concluso le attività di refit nel 2021 ...

  12. Hydro Tec presenta "Sagasu", il concept di 48 metri in stile orientale

    Il concept di 48 metri, sviluppato dalla società di progettazione italiana, incarna a tutti gli effetti un explorer yacht dai tratti orientali che apre a nuovi orizzonti della nautica di lusso. Sagasu segna, infatti, il primo risultato della recente collaborazione di Hydro Tec con il partner strategico Adam Blackmore , co-founder di Iseo ...

  13. Tommaso Spadolini 48 metri: il nuovo yacht dislocante

    Tommaso Spadolini 48 metri: la richiesta dell'armatore all'architetto è stata uno studio di fattibilità per uno yacht di circa 50 metri, quindi più spazioso del suo attuale 35 metri, che gli consentisse di godere al meglio la sua numerosa famiglia durante le vacanze estive.. Tommaso Spadolini 48 metri: le caratteristiche. L'armatore ha espresso alcune richieste precise anche riguardo ...

  14. Svelato il nuovo concept 48 metri firmato Tommaso Spadolini

    Ed ecco quindi il disegno di Tommaso Spadolini per il nuovo 48 metri che prevede uno scafo dislocante in acciaio e alluminio con grandi spazi aperti a poppa, ampie vetrate, tender a prua e fly conviviale oltre a una suite armatoriale, quattro cabine ospiti e quattro cabine equipaggio, più l'alloggio del comandante. Prevista per lunghe ...

  15. Mega Yacht: cosa sono, quanto costano, e quanto costa mantenerli

    Costo mega yacht: la panoramica completa. Il costo di questi super yacht, come è facile immaginare, varia al variare delle loro dimensioni. Se uno yacht di lusso tra i 30 e i 40 metri come il Navetta Custom Line 42 ha un prezzo di listino di 18 milioni di euro, i modelli da 100 metri, invece, sfiorano, e a volte superano, i 100 milioni di euro.

  16. Yacht M48, barca di lusso M-LineYacht

    L'M48 offre una soprendente sensazione di spazio per uno yacht della sua categoria. Il salone esterno è largo sei metri e offre diverse configurazioni per ogni momento della giornata. A prua, la cabina armatoriale, inondata di luce, si estende per tutta la larghezza: una scrivania e un divano affiancano il letto king size.

  17. Azimut Grande 44M: yacht 44 metri, 143 piedi

    05. Grande 44M - l'ammiraglia della flotta di Azimut - è anche l'espressione più alta della sua missione: coniugare innovazione tecnologica, design visionario e attenzione alla sostenibilità ambientale. Sempre. Grande 44M infatti stupisce con qualcosa che oggi non c'è: un superyacht a ridotte emissioni di CO2 che esprime su ...

  18. Azimut Grande 44M: yacht 44 meter, 143 feet

    05. Grande 44M - the flagship of the Azimut fleet - is also the ultimate expression of its mission to marry technological innovation, visionary design and a focus on environmental sustainability. Always. Grande 44M stuns the industry with something that doesn't exist today: a superyacht with reduced CO2 emissions that brings bold, flowing ...

  19. Pressmare

    La richiesta dell'armatore all'architetto Tommaso Spadolini era chiara: uno studio di fattibilità per uno yacht di circa 50 metri, quindi più spazioso del suo attuale 35 metri, che gli consentisse di godere al meglio la sua numerosa famiglia durante le vacanze estive. "Studio di fattibilità ma già con richieste ben precise", spiega ...

  20. Vendita Yacht usati di lusso

    Italian Yacht Store propone una selezione di yacht usati di lusso. Scopri i prezzi degli yacht in listing e prenota una prova mare. Yacht in pronta consegna; Yacht nuovi; ... 2020 | LOA: 18,48 m Prezzo: 2.190.000,00 EUR Iva assolta. Custom Line NAVETTA 30. Anno: 2022 | LOA: 28,43 m Prezzo: Trattativa riservata. Riva 44′ RIVARAMA. Anno: 2008 ...

  21. Azimut Verve 48: barca 15metri, 48 piedi

    Azimut Verve 48 è il primo yacht fuoribordo di 15 metri sportivo ed elegante che garantisce grandi prestazioni. Scoprilo ora sul sito di Azimut Yachts. Yacht ... La carena di Verve 48 è a doppio step, con V profonda e tunnel centrale verso poppa, la celebre tipologia Stepped "V" Ventilated Tunnel (SVVT) creata e brevettata da Michael ...

  22. Il refit italiano si impone grazie (soprattutto) alla flessibilità

    In chiusura Susanna Corsagni di Seamotion ha illustrato il bel progetto di refit di un sailing yacht di 48 metri del 1993 di Perini Navi, affidato al cantiere Lusben e seguito passo passo dal comandante Roberto Sanna: la barca, totalmente rinnovata, dovrà affrontare un "giro del mondo" col suo armatore che durerà tra i 3 e i 5 anni, con ...

  23. Le barche più belle di Silvio Berlusconi

    Un'altra elegantissima barca a vela di lusso che è stata di proprietà di Silvio Berlusconi è Morning Glory. Costruita nel 1993 con sovrastruttura in alluminio e scafo in acciaio sempre dai cantieri Perini Navi, ha una lunghezza di 48 metri, ovvero un po' più grande e recente di Principessa VaiVia. Nella realtà Morning Glory era già ...