yacht della valle interni

Maxi yacht a Vibo Marina: dopo Valentino arriva Diego della Valle con “Altair III”

L’imbarcazione, che batte bandiera italiana, venne costruita nel 1974 e sottoposta a restyling nel 2004

L’estate dei vip continua e sfilano nel porto di Santa Venere veri e propri gioielli dell’ingegneria navale, che conquistano con la loro bellezza e la loro maestosità gli occhi di turisti e residenti. Nella mattinata di oggi è approdato lo yacht di 60 metri “Altair III”, di proprietà di Diego della Valle, ex patron della Fiorentina e imprenditore di prestigio grazie alle aziende di alta pelletteria “Tod’s” e “Fay”, nonché membro del consiglio d’amministrazione di diverse società come Ferrari, Maserati, BNL, che ha scelto di usufruire dei servizi portuali della “Marina Carmelo” e trascorrere con la sua barca un periodo di relax nella Costa degli dei. L’imbarcazione, che batte bandiera italiana, venne costruita nel 1974 e sottoposta a restyling nel 2004. Completamente bianca, è riconoscibile per il fumaiolo nero listato di giallo. La sua larghezza è di 11 metri, dispone di 9 suite per ospitare 18 persone oltre a 20 unità di equipaggio. Una caratteristica degli interni sono gli eleganti saloni in cui sono esposti alcuni pezzi da collezione della auto da corsa Ferrari. Visibili dall’esterno sono la vasca idromassaggi e un piccolo eliporto situato sul ponte di quella che può essere definita una villa galleggiante. Negli anni passati è stato avvistato nelle località più “in” del Mediterraneo, da Capri a Venezia passando per le Isole greche. [Continua in basso]

Sulla piattaforma “Youtube” è visibile da oggi il video dell’Altair III ormeggiato nel porto di Vibo Marina. Le continue e costanti presenze di superyacht di fama internazionale dovrebbero indurre l’Autorità Portuale e gli altri enti coinvolti nella gestione dello scalo marittimo ad operare un ampliamento del porto turistico con investimenti che possano dare i loro frutti con ricadute positive per il territorio vibonese.

• porto vibo marina

Giuseppe Addesi

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Diego Della Valle arriva a Scario con il suo mega yacht

Altair, mega yacht di 60 metri, dell’ex patron della Fiorentina Diego della Valle, è in rada a Scario, nel comune di San Giovanni a Piro. Il presidente e amministratore delegato dell’azienda italiana di pelletteria Tod’s, sta trascorrendo alcuni giorni di relax lungo la costa. Alcuni ospiti sono poi sbarcati al Porto di Scario per raggiungere e visitare la Certosa di San Lorenzo a Padula. Il lussuoso yacht è in rada davanti al Lungomare, ma non è la prima volta nel Cilento: anche nel 2018 è stato segnalato a largo della costa di Palinuro. Altair, costruito nel 1974, è lungo 60 metri, dispone di 9 suite per ospitare 18 persone oltre a 20 unità di equipaggio. Ha un valore di circa 50 milioni di dollari ed è riconoscibile per il fumaiolo nero listato di giallo. Visibili dall’esterno anche il piccolo eliporto situato sul ponte. Gli interni della lussuosa imbarcazione sono caratterizzati da saloni eleganti in cui sono esposti pezzi da collezione delle auto da corsa Ferrari.

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Diego Della Valle arriva a Salina con il suo mega yacht

Altair attraccato al porto di Salina

Il mega yacht dell’ex patron della Fiorentina

Le Bougainville

Lo yacht Marguerite

19 Settembre 2022

In porto a Salina è attraccato Altair, mega yacht di 60 metri, dell'ex patron della Fiorentina Diego della Valle. Nella seconda isola delle Eolie, il presidente e amministratore delegato dell'azienda italiana di pelletteria Tod's, è giunto con i familiari per trascorrere qualche giorno di vacanza.

Altair ha un valore di circa 50 milioni di dollari ed è stato costruito nel 1974. Bandiera italiana, è riconoscibile per il fumaiolo nero listato di giallo. La sua larghezza è di 11 metri, dispone di 9 suite per ospitare 18 persone oltre a 20 unità di equipaggio. Una caratteristica degli interni sono gli eleganti saloni in cui sono esposti alcuni pezzi da collezione della auto da corsa Ferrari. Visibili dall’esterno sono la vasca idromassaggi e un piccolo eliporto situato sul ponte.

Della Valle più volte è stato alle Eolie. Anche a Lipari e Panarea. Tra i suoi ospiti in barca anche l'ex ministro Clemente Mastella e l'ex direttore del Tg5 Carlo Rossella.

A Lipari davanti la piazzetta di Marina Corta c'è Marguerite di 60 metri. Naviga attualmente sotto bandiera della Cayman Islands. Costruita con uno scafo in acciaio, l'imbarcazione è alimentata da 2 motori MTU con una velocità di 17 nodi. E' stato progettato per ospitare fino a 12 ospiti. E in rada altre due navi da crociera, Le Bougainville, bandiera francese, 9988 di stazza lorda, 180 turisti, è giunta da Civitavecchia e ripartirà per Palermo e la Star Clipper, bandiera maltese, 2298 di stazza lorda, 150 turisti, giunta da Agropoli e proseguirà per Messina.

• Isole Eolie
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Captain Italia

The boat docked in Capri harbor says "Marlin Hyannisport." And you wouldn't be wrong to wonder if the vessel is a souvenir from the golden days of the Italian isle, when Jackie Kennedy strolled its cobble­ stone streets in oversize sunglasses, a silk head scarf, white jeans, and Canfora sandals. The Marlin, a 52-­foot cruiser that belonged to President Kennedy, was, in fact, bought by Diego Della Valle, CEO of Tod's, at a Christie's auction in 1998. The story goes that he got the call his bid had been accepted while he was having lunch with Ralph Lauren.

The boat may evoke the khaki­-clad, tousle-­haired Kennedy dynasty, but Della Valle is a proud son of Italy, born in the central Marche region into a family of cobblers. His villa on Capri, Torre Materita, which is finished with traditional Italian ceramics, was once a castle, with a tower erected in the 1500s by Carthusian monks. "Put a compass to paper and trace a circle. Then tell me which other country has such a concentration of places like Amalfi, Naples, Ischia, Procida, Sorrento, Positano, Pompeii, and Capri," Della Valle says, without waiting for an answer. He rescued Italy's Fiorentina soccer team from bankruptcy in 2002; he's an investor in Cinecitt, the Roman film studio; he's a mem­ber of the La Scala Foundation, which supports Milan's opera house; and he's launching a new high­speed train service, Italo, which will rival the government­-operated Ferrovie dello Stato.

But Della Valle also seems keenly in tune with the iconography of American upper­-crust ease. For many years he let it circulate that he chose the name J.P. Tod's from a Boston phone book. Lee Radziwill is a frequent guest at Tod's events, and the company recently sponsored a book of photos of Jackie O in Capri. The signature Gommino driving shoe made its debut in the 1970s after Della Valle spotted a poorly made version on a trip to New York.

Artisans at the Tod's factory in Italy still glue, stitch, and polish each Gommino by hand, a process that uses 35 pieces of leather and requires more than 100 steps. "It's difficult for companies that continue to rely on artisanal experience, because there's a dearth of craftsmen, but luck­ ily we're okay here for the next decade," says Della Valle, who is in the midst of expanding the factory in Casette d'Ete, in his native region.

Sitting in the ornate Tod's offices in Milan on a sweltering August morning, a relaxed Della Valle thumbs through Italian Portraits, a book published by Skira and filled with pictures of handsome male personali­ ties at their countryside estates, in spacious flats brimming with memorabilia and antiques, on horseback, or in one case driving a vintage convertible Mercedes. "These men," Della Valle says, "they felt at ease being photographed, because there's nothing posed. They enjoyed it, and it shows." Young or old, these assorted industrialists, artists, students, and wine producers are all wearing Tod's, both from current collections and their own personal archives. The book, he says, is "a way to show a northern Chinese customer, for example, who we are through portraits of our culture, our DNA, our style. Together with art, food, and beauti­ful places that are also very Italian."

Unlike some compatriots who are lured by all things foreign, Della Valle has never stopped voicing his patriotic sentiments. He is not letting the Eurozone crisis shatter this Italian dream. He is, however, well aware that the country needs an industrial plan to counteract its red tape–burdened bureaucracy, not to mention a check on its sometimes less than stellar customer service. He likes to tell a story about disguising himself as an Indian gentleman and knocking on the door of Tod's stores right before closing time to test the industriousness of his staff. Still, Della Valle is convinced that "people love Italy and they want to come here, because the Uffizi is in Florence and you can't bring it to Shanghai, because Pompeii is here and you can't transport it to Russia."

And the Colosseum is in Rome. Della Valle has shelled out $30 million to fund its restoration — with the condition that Tod's be the sole sponsor. It's his way of putting his beliefs into practice, and he has called on fellow Italian companies to do the same to restore the country's glory. Corriere della Sera views "the restoration of the Colosseum as the symbol of an Italy that doesn't surrender to the crisis but rediscovers its pride through its roots." (Full disclosure: Della Valle, naturally, owns a stake in the paper.)

In his hometown Della Valle is something of a superhero. He recently renovated a primary school in Casette d'Ete, and he's mulling building a hotel, nursing home, and sports center. In 1988 he set the company's headquarters there, in a sleek building peppered with artworks, including two Jacob Hashimoto kite installations, the shell of a Ferrari Formula One racing car, and a specially commissioned stainless steel staircase designed by Ron Arad.

At the top of the stairs a shrinelike showcase holds the tools of Filippo, Della Valle's grandfather, a reminder of the family's cobbler origins. Diego's younger son, Filippo, now 15, attended the nursery school in the pale marble and glass building, which was designed by Della Valle's wife Barbara, an architect. His older son, Emanuele, 37, is based in New York and is the head of a digital media company. "I would say he is the kind of father that gave you quite a lot of freedom but not one bit more," Emanuele says of Della Valle. "In life he has always taught me that if you do well then you have to do good. In work he taught me to always look for the next great idea, never rest on success."

Diego's father Dorino died last March, at 87. He was a familiar face in the Tod's offices, riding his bike through the factory daily to check out production. He was the one who made manufacturing deals with Calvin Klein, Azzedine Alaïa, and Neiman Marcus, a business his son turned into a $1.23 billion powerhouse. "My father taught me respect for quality as well as a sense of dignity - great values as we face a world going in a different direction. I try to teach my children to stay close to the real things," Della Valle says. The words "Dignity, Duty, Fun" are inscribed on his private jet.

Given the scope of his projects, the motto is lived on a grand, if hectic, scale. There are additional homes in Milan, Paris, Ancona, and New York, a helicopter, a floating residence called the Altair, and several Ferraris. "My free time is very virtual," he says. "But when I can, even for just one day, I go to Capri with bundles of papers that I never even look at. Sooner or later I'll learn to leave them behind."

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Lusso in Maremma: il superyacht “Altair” di Diego Della Valle nelle acque dell’Argentario

MONTE ARGENTARIO – Continua anche all’inizio dell’autunno all’Argentario la sfilata di yacht appartenenti a famosi armatori. Da qualche giorno è ormeggiato allo storico molo della Pilarella di Porto Santo Stefano “Altair”.

Si tratta di una nave da diporto di 59 nove metri e appartiene a Diego Della Valle , co-fondatore del marchio di pelletteria di alta qualità, con scarpe, borse e accessori conosciute in tutto il mondo.

«Altair è un motoryacht custom costruito nel 1974 dal rinomato cantiere Amels con il nome Cargill – racconta il comandante di Artemare Club Daniele Busetto -. Il suo elegante aspetto proviene dalla creatività di Sam Sorgiovanni Designs, gli interni sono opera di Jon Bannenberg, con alloggi confortevoli per dodici ospiti. È alimentato da tre diesel-elettrici Motori Paxman e arriva ad una velocità di crociera di undici nodi. Amels Yachts è un costruttore di yacht di lusso con sede nei Paesi Bassi fondata nel 1918, specializzata nella costruzione di importanti yacht a motore di lusso su misura di dimensioni comprese tra 50 e oltre 180 piedi di lunghezza».

«Gli approdi del promontorio sono luoghi di mare famosi con 150 anni di storia di yachting internazionale e pertanto tra i più antichi del Mediterraneo. Hanno visto ormeggiare panfili di re e regine e le più famose barche storiche, dall’Elettra di Guglielmo Marconi ad “A” il più grande yacht a vela del mondo e di recente il nuovissimo mega yacht di Steven Spielberg. Le acque del promontorio sono state solcate dalla fine dell’Ottocento da Enrico Alberto d’Albertis a bordo del Violante e del Corsaro, i suoi due cutter fino alle imbarcazioni dei più grandi esponenti della vela mondiale tra i quali German Frers, Dennis Conner, Doug Peterson e Olin Stephens – conclude Busetto -. Da qualche anno inoltre i suoi porti e il mare circostante è luogo di sosta di numerose navi da crociera, pertanto rinnova ancora il consiglio all’amministrazione comunale in carica di avvalersi per il settore della “Nautica e della Portualità” di professionisti titolati e competenti, riconosciuti almeno a livello nazionale e seguire il galateo relativo all’accoglienza come gli altri famosi porti internazionali».

• Porto Santo Stefano
• Daniele Busetto

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Home » Alle Eolie l’estate non finisce: Diego Della Valle arriva a Salina con il suo yacht Altair

Alle Eolie l’estate non finisce: Diego Della Valle arriva a Salina con il suo yacht Altair

20 Set 2022

L’ estate non finisce in Sicilia . Nel porto di Salina è arrivato Altair , il mega yacht di 60 metri dell’imprenditore Diego Della Valle . Le Isole Eolie si confermano anche a settembre una delle mete più ambite dal jet set.

Diego Della Valle a Salina con il suo yacht

Nonostante ormai il mese di settembre sia più che inoltrato, la stagione turistica è ancora in fermento in Sicilia. Alle Isole Eolie è arrivato, insieme alla famiglia, Diego Dalla Valle , imprenditore e presidente e amministratore delegato (nonché socio di maggioranza) di Tod’s e Hogan .

A Salina non è passata inosservata la presenza del mega yacht di Dalla Valle, Altair . L’imbarcazione ha un valore di circa 50 milioni di dollari ed è riconoscibile per il fumaiolo nero, listato di giallo. Costruita nel 1974, solca i mari con bandiera italiana e dispone di 9 suite. Ha una larghezza di 11 metri e può ospitare 18 persone , oltre a 18 membri dell’equipaggio.

In porto a Salina è attraccato Altair , mega yacht di 60 metri, dell’ex patron della Fiorentina Diego della Valle. Nella seconda isola delle Eolie, il presidente e amministratore delegato dell’azienda italiana di pelletteria Tod’s, è giunto con i familiari per trascorrere qualche giorno di vacanza.

Non è la prima occasione in cui Diego Dalla Valle visita le Eolie : in passato, ad esempio, è stato a Lipari e Panarea , ospitando sul suo yacht volti noti del mondo della politica e della cultura italiana.

Le isole del Messinese ospitano un viavai continuo di grandi imbarcazioni. A Lipari c’è il Marguerite , con i suoi 60 metri, che naviga sotto bandiera delle Isole Cayman e può ospitare fino a 12 ospiti. In rada ci sono altre due navi da crociera : “ Le Bougainville “, battente bandiera francese e la “Star Clipper”, bandiera maltese.

Foto: Paul Keller – Licenza .

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I fratelli Berlusconi in Sicilia a bordo del lussuoso yacht Morning Glory.

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Cetara, avvistato a largo lo yacht della famiglia Della Valle

E’ ufficialmente iniziata la stagione dei yacht in Costa d’Amalfi.  Ogni anno sfilano nei nostri mari veri e propri gioielli dell’ingegneria navale che conquistano con la loro bellezza e la loro maestosità gli occhi di turisti e residenti.

Ad aprire la stagione è lo yacht Altair III proprietà di Diego Della Valle avvistato questa mattina a largo della bellissima Cetara.

Diego Della Valle non ha bisogno di presentazioni: è il presidente, direttore generale, amministratore delegato e azionista di maggioranza di Hogan e Tod’s.

Insieme al fratello nel 2016 Andrea figura al 26esimo posto tra gli italiani più ricchi : il suo patrimonio è stimato 1.36 miliardi di dollari circa. E tra le sue proprietà c’è anche lo yacht Altair III.

Questa bellissima imbarcazione dal valore di circa 50 milioni di dollari è stata costruita ben 48 anni fa, nel 1974, dalla Damen Yachting . Ma nonostante il tempo questo gioiello continua a solcare i mari stupendo ogni costa che tocca.

Il maestoso panfilo vanta di una lunghezza di ben 59 metri e può ospitare ben 12 ospiti e vanta di un equipaggio di 20 membri ; quindi l’Altair III può ospitare 32 persone in totale.

Purtroppo poche sono le informazioni e le foto riguardo l’interno dello yacht, per certo si sa che al suo interno vi sono 9 cabine e 10 alloggi per l’equipaggio.

L’unica certezza riguardo il design interno dell’Altair III è che questo è stato curato da Jon Bannenberg. 

Questi è uno dei padri della Bannenberg & Rowell che dagli inizi degli anni ’60 si occua di collaborare con cantieri navali e designer per progettare yacht con tutte le comodità possibili.

Visibili dall’esterno, infatti, sono la vasca idromassaggio e un esteso eliporto.  Del design esterno è responsabile la Sam Sorgiovanni Designs.  Per quanto riguarda i motori, invece, l’Altair III è alimentato da 3 motori diesel-elettrici Paxman.

Riecco il mega yacht di Della Valle: mistero sulla presenza dell'imprenditore

Lo yacht Altair è arrivato stamani nel porto interno di Brindisi, a un anno esatto di distanza dal precedente approdo.

BRINDISI – Altair, lo yacht extra lusso di Diego Della Valle, torna nel porto di Brindisi, a un anno esatto di distanza dal precedente approdo, avvenuto il 28 agosto 2016. L’imbarcazione, lunga 59 metri, ha varcato Canale Pigonati intorno alle ore 10 di oggi, catturando l’attenzione delle decine di persone che passeggiavano sul lungomare Regina Margherita. Se il patron della Tod’s, brand mondiale delle calzature, sia o meno a bordo, non è dato saperlo. Di certo c'è che è scesa dalla scaletta la moglie di Diego Della Valle, in compagnia di altre donne. I passeggeri erano atesi in banchina dagli operatori dell'agenzia Globus Mar Srl, che ha curato l'ormeggio. 

Guarda il video

Le caratteristiche dello yacht.

Capace di ospitare fino a 18 passeggeri, oltre a 20 membri dell’equipaggio, lo yacht è dotato di un caratteristico comignolo nero listato giallo.

Il precedente approdo

Si tratta insomma di una vera e propria nave costruita nel 1974 dalla olandese Amels, azienda leader nella realizzazione di yacht “limited editions”. Nel 2004 è stata sottoposta a un intervento di restuling da parte di uno dei migliori designer di yacht al mondo, Jon Bannenberg, progettista tra l’altro di un altro super yacht passato da Brindisi, il Talitha G. Negli anni passati è stata avvistata nelle località più in del mediterraneo, dalla costiera amalfitana a Venezia, passando per le isole dell’Egeo.

Gli altri yacht arrivati a Brindisi

Si allunga così la lista di yacht di lusso approdati a Brindisi nel corso di queste estate. Nel mese di agosto sono già arrivati il nuovissimo Amedea, varato nel 2016 da uno dei celebri cantieri tedeschi Lurssen per un misterioso cliente mediorientale, e una imbarcazione di un principe degli Emirati Arabi che ha regalato uno straordinario colpo d’occhio davanti alla scalinata Virgilio. A luglio invece diedero spettacolo il Mogambo, la Astrid Conroy e il Moonlight II. 

Lo yacht con la famiglia Della Valle a Brindisi

© Riproduzione riservata

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Yachts, pleasures of life

Désirée sormani.

The global boating market is in a moment of extraordinary expansion: The Business Research Company in the report " Boat Building Global Market Report 2021: COVID 19 Impact and Recovery to 2030 ", argues that 2021 will generate a global business rate of 37.14 billion (against the 34.76 billion registered in 2020). Confindustria Nautica estimates a growth in the turnover of the Italian industry in the sector at a value of + 23.88% for the calendar year 2021 for a total value of between 5.5 and 6.0 billion euros ; and Italy confirms , once again, the world market leader in the superyacht sector.

“Many have responded to the situation of uncertainty caused by the pandemic, rediscovering the boat as a place where they can spend their free time, in total safety and serenity”, says Giovanna Vitelli , vice president of Azimut | Benetti . "The numbers are positive: to date, Benetti boasts an order book of over 30 boats, worth more than 700 million euros and saturated production for the next 2 years".

"Compared to the same period of 2020, revenues in the first quarter increased by 40%, going from 133 million euros to 186 million euros", declares the lawyer. Alberto Galassi ceo of the Ferretti Group , "EBITDA in the first quarter amounted to 18 million euros - compared to 5.5 million euros in the same period of the previous year and the collection of new orders, to date, has exceeded the 300 million euros".

Giovanni Costantino , ceo and founder of The Italian Sea Group , was also radiant: “Our market is exciting: 19 ships under construction, new projects under development, continuous hires. We are continuing at a rapid pace with the production plans and with the expansion activities of the yard”.

And to think that this magic took place in the almost absolute absence of boat shows ... Salons that this September return, thanks to the green pass, to turn on the light of enthusiasm: at the recently concluded Yachting Festival di Cannes (7-12) the shipyards have declared themselves more than satisfied with order books up to 2023/2025; satisfaction that will certainly also be felt in the medium-small nautical sector of the Salone Nautico di Genova (16-22) and in the superyacht sector at the Monaco Yacht Show (22-25).

How was this possible? The reality is that t he pandemic and the lockdowns have generated a strong desire to return to enjoy the pleasures of life and the boat is one of them, the producers told us. People want light, contact with nature, large spaces. Desired welcomed by the Italian shipbuilding industry: our creed is to offer "the sea on board", studying solutions that represent a meeting point between engineering and design that do not distort the lines of the boat but, on the contrary, enhance its characteristics ", he explains. the cav. Massimo Perotti , executive chairman of Sanlorenzo . Comfort, privacy and versatility: these are the priorities to be guaranteed. Thus the yachts are transformed into floating villas that promise exclusive views and new ways of enjoying the boat.

As aboard the BGX: "That revolutionize the organization of spaces and routes on board which, beyond any categorization, I would define as" owner-centric ", says Carla Demaria , ceo of Bluegame . Design is the key to creating these new suggestions. "Whether it is a yacht or superyacht, each project is a container of life that chooses not to change in its spaces and functions, but transforms itself to adapt to different dimensions and ergonomics while preserving functional principles", explains Bernardo Zuccon , of Zuccon International Projects . While Jozeph Forakis ' unprecedented collaboration with the newborn CL Yachts shipyard starts from the observation of the sea: "On board I want the sea to be perceived everywhere, inside and out, and to capture the sense of infinity of the horizon that an open space offers".

Boating today does not even escape environmental awareness. "Eco-sustainability is now a widely shared value, but often the customer, buying an exclusive product, wants the best only for himself", underlines Davide Cipriani of  Centrostiledesign , "It is up to us designers to find reasons to motivate the eco-friendly choice, enhancing the advantages: the electric motor does not pollute, allows the use of recycled composites and allows you to navigate in silence ". In short, a functional green .

Like that of the Baglietto shipyard, a supporter that technological development will make a difference in the coming years. “We are dedicating ourselves to hybrid systems”, explains Fabio Ermetto , chief commercial officer of Baglietto , “also on“ on speculation ”boats (whose construction begins before the sale)”. In the same vein, Fabio Planamente , ceo of Cantiere del Pardo : “Our group has always built sustainable boats with quality, recyclable and low environmental impact materials. Even the company's environments will soon be green ". Therefore, the success of the made in Italy of the great nautical supply chain should not be surprising. Because it is the result of a unique creativity.

The Focus bioethanol fireplace, air of freedom in the home

Stral, stainless steel protagonist

Virtus Multi 60 DD by Elica: minimalism, simplicity, attention to detail

Kreoo and Gruppo Mastrotto, design between marble and leather

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Gli yacht diventano ville galleggianti con interni di design

Le nuove rotte del design.

Servizio Servizio Contenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili. Scopri di più Nautica

Le più importanti aziende di arredo del made in Italy in prima linea per soddisfare le richieste di cantieri e armatori

di Raoul de Forcade

18 aprile 2023

3' di lettura

Trasformare gli interni degli yacht in ambienti caldi e accoglienti, molto simili a quelli delle abitazioni dei loro armatori. È questa idea che, dagli anni 2000, ha avvicinato il mondo della nautica a quello dell’interior design, portando sulle barche di lusso gli arredi creati dalle più importanti aziende del made in Italy. Una tendenza che ha aperto anche la strada, nei cantieri della nautica, già frequentati da famosi designer di esterni, all’ingresso di architetti specializzati in differenti settori, dall’automotive, ai negozi, all’hotellerie.

Un cantiere che, tra i primi, ha dato il via al sodalizio tra barche e interni di design è Sanlorenzo, azienda rilevata nel 2005 da Massimo Perotti che ha affidato i progetti d’interior degli yacht a firme autorevoli come Rodolfo Dordoni, Citterio Viel, Piero Lissoni (dal 2018 art director dell’azienda), Patricia Urquiola e Studio Liaigre. Ispiratore di Perotti, in questo nuovo corso, è stato Sergio Buttiglieri, che nel 2006 era direttore tecnico di Driade e oggi è Style director di Sanlorenzo. «Quell’anno - spiega - ho conosciuto Perotti che aveva da poco acquisito il cantiere e c’è stata subito sintonia. Gli ho consigliato di cambiare l’immaginario della nautica e lui ha avuto il coraggio di seguire il mio suggerimento. Era giusto contaminare il mondo della nautica col design».

Di questo incontro tra due mondi vicini ma, fino ad allora, con scarso dialogo, e anche «fra due distretti, quello del mobile e quello della nautica», è testimone la Minotti, come ricorda Renato Minotti, co-ceo, col fratello Roberto, dell’azienda di Meda. «Il merito di questo avvicinamento - afferma - è di Buttiglieri, che ha pensato di dare agli interni degli yacht lo stile delle abitazioni, con interiors caldi e accoglienti . E noi, grazie anche al nostro art director, Rodolfo Dordoni, nel 2009 abbiamo fatto, sul Sanlorenzo Sl104, il primo esperimento di un nuovo modo di arredare le barche, rendendole meno marine e più domestiche. Poi la cosa si è evoluta, abbiamo creato un reparto interno ad hoc, per sviluppare prodotti custom e supportare i nostri clienti. E ora lavoriamo con tutti i cantieri più importanti, non solo in Italia».

Anche Poltrona Frau vanta una lunga collaborazione con il settore nautico. «Il primo passo nel comparto - dice il ceo, Nicola Coropulis - risale agli anni ’30, quando Frau ha arredato le cabine del transatlantico Rex. Da quel momento, l’impegno in questo campo non è stato mai abbandonato e oggi collaboriamo con i partner più rilevanti del settore, come i brand Pershing, Riva e Ferretti Yachts, il gruppo Azimut-Benetti e Sanlorenzo, arredando diversi modelli delle loro imbarcazioni. Negli ultimi anni, la divisione custom interiors ha avviato delle collaborazioni con diversi studi di architettura che operano nella nautica. Lavoriamo, ad esempio, con il designer Giorgio M. Cassetta, per l’arredo degli yacht di Ocean Alexander e per le imbarcazioni Cigarette Tirranna Amg; con lo studio londinese Winch Design e con Zuccon International Project. Ora è nei piani la creazione di un catalogo di arredi specifici per la nautica, sviluppati in collaborazione con studi di design e architettura navale». Intanto anche Ethimo, azienda specializzata in arredi esterni, si affaccia sul mondo della nautica, creando la prima collezione per gli yacht.

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L’andamento dei listini, le storie societarie del momento e i protagonisti dell’attualità finanziaria

Il rapporto, sempre più stretto, tra barche di lusso e design è anche al centro della riflessione di Alberto Galassi, ad di Ferretti Group: «Lo yacht è come una soglia, attraversata la quale, si apre un mondo di meraviglia; la sfida, per il designer, è immaginare e progettare questa soglia. Disegnare una barca significa tracciare un segno che riassume temi come aerodinamicità, stile, sicurezza. Navigando si pensa a stabilità, climi differenti, usura dei materiali. E siccome uno yacht è anche una casa, grande valore ha la progettazione degli spazi e l’interior design». Il gruppo, per i suoi sette marchi, si affida a grandi nomi sia per gli esterni che per gli interni, quali Officina Italiana Design (di Mauro Micheli e Sergio Beretta), Filippo Salvetti, Acpv Architects (Antonio Citterio e Patricia Viel), Paszkowski Design, Margherita Casprini, lo studio Ideaeitalia.

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«Siamo stati pionieri - sottolinea, a sua volta, Giovanna Vitelli, alla guida di Azimut Benetti - nell’avviare collaborazioni con architetti e designer provenienti da altri settori, nella convinzione che la contaminazione tra esperienze diverse sia un valore. È il caso di Lazzarini Pickering Architetti, Vincenzo De Cotiis o Bonetti Kozerski Architecture. Insieme a loro abbiamo creato yacht iconici tra nautica, arte e architettura. La più recente è la serie Seadeck: lo styling e decor è il risultato della collaborazione con Matteo Thun & Antonio Rodriguez, al loro debutto su uno yacht».

• Massimo Perotti
• Patricia Urquiola
• Antonio Citterio

Raoul de Forcade redattore

Luogo: Genova

Lingue parlate: italiano, inglese

Argomenti: shipping, nautica, economia, finanza.

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Yacht di lusso: gli interni d’autore da non perdere

di Raffaele Panizza

Riva 88’ Folgore

di Marilena Pitino

di Silvia Cicchetti

di Annabelle Dufraigne

Riva 88’ Folgore progettato da Ferretti Group & Officina Italiana Design

Mentre le balene tornavano a far posto agli uomini, nel golfo di Spezia lo scorso 25 maggio venivano varati i ventisette metri di Riva 88’ Folgore , il primo modello Riva lanciato nel 2020 da Ferretti Group : «È un lampo di stile», dice l’amministratore Alberto Galassi, «è un simbolo di Rinascimento». A disegnare la sua pulita elettricità galleggiante sono stati Mauro Micheli e Sergio Beretta, progettisti a capo di Officina Italiana Design : «Quando l’abbiamo vista in acqua abbiamo pensato: “Mica male”!», sorride Micheli, innamorato delle vetrate, arditamente curve, che ha immaginato per la tuga, «ha le stesse dimensioni del Domino ma con molti miglioramenti, e tramanda i segni stilistici del Dolceriva ». Guidatore convinto di modelli Range Rover, per dare allo scafo quella puntuta docilità scattante Micheli ha guardato all’automotive : «C’è dentro il mondo delle Ferrari classiche, delle Jaguar e delle Aston Martin. Riferimenti che portano queste barche allo status di sculture». Beccheggianti tra fibra di carbonio e acciaio, intarsi in mogano e coperture in cristallo, e portelloni a poppa che diventano beach club . «Noi stessi siamo armatori di un Rivamare, e abbiamo sentito sulla pelle l’ammirazione di chi ti vede ormeggiare in porto: l’idea è realizzare barche che siano il prolungamento estetico del loro possessore».

Tecnomar for Lamborghini 63

Tecnomar for Lamborghini 63 con interni progettati da Tecnomar e Centro Stile Lamborghini

Tecnomar for Lamborghini 63 : nella silhouette di un nome, un universo intero. C’è innanzitutto il progetto che Tecnomar – cantiere nel portafoglio The Italian Sea Group guidato da Giovanni Costantino – ha portato a termine insieme a Lamborghini . E nel numero 63, tante simbologie: «Il 1963 è l’anno di fondazione della casa automobilistica», spiega l’architetto Gian Marco Campanino , head of design TISG, «poi c’è il riferimento alla supersportiva ibrida Sián FKP 37 prodotta in 63 esemplari. Infine i 63 piedi di lunghezza e i 60 nodi di velocità regalati dai motori MAN V12- 2000HP». Sul mercato dal 2021, la «lambo delle onde» è un’ultraleggera in fibra di carbonio , con lo scafo ispirato alle classiche Miura e Countach disegnate da Marcello Gandini e le luci di prua «rubate» alla concept car Terzo Millennio , pronte a infrangere le onde così come farebbero lungo la parabolica di un circuito . «Il dialogo è durato un anno», spiega Campanino, «e per la fase di produzione abbiamo creato un capannone esclusivo nel nostro cantiere di Marina di Carrara: questo progetto richiede riservatezza e tecnici specializzati». Tra le esperienze auto-nautiche: il volante col cockpit delle strumentazioni integrato , le alette di poppa, i sedili ergonomici e il pulsante start/stop dell’accensione. «I nostri DNA si sono fusi» conclude Campanino, «e questa, che è nata come una collaborazione, è diventata una storia d’amore».

Ferretti Yachts 1000

Ferretti Yachts 1000 progettato da Filippo Salvetti e Ferretti Group & Ideaeitalia (interni)

Coi suoi cento piedi di forza nitida, Ferretti Yachts 1000 è la barca più grande costruita dal cantiere: «È arrivata a coronamento d’un percorso di rebranding , secondo uno stile che vuole rimanere poco appariscente e fatto per intenditori», spiega Stefano de Vivo , chief commercial officer di Ferretti Group e managing director di Wally Yachts, «la reazione dei clienti è stata sorprendente: “Era ora!” , ci hanno detto in coro». Concepito come un’ isola privata in mezzo al mare, il 1000 è un gigante non di status ma di convivialità , nato dalla collaborazione tra il Comitato strategico di prodotto presieduto da Piero Ferrari, l’architetto Filippo Salvetti e lo studio Ideaeitalia. Un atollo di design funzionale pensato per essere vissuto col sale sulla pelle: «Le barche da showroom ci convincono poco», continua de Vivo, «io stesso sono un velista, e ho una certa idea di come vada vissuto il mare». Ecco quindi l’attenzione per gli spazi, quei 40 metri quadrati di poppa in pieno sole con la delicatezza d’un pozzetto riparato, il teak ovunque, il carbonio per l’hard top, i materiali leggeri per isolare gli interni e diminuire il peso e di conseguenza i consumi. E infine la cucina , 10 metri quadrati, al pari di un superyacht: «L’armatore resta al centro del progetto. Vogliamo che si senta come a casa ».

Azimut - Magellano 25 metri

Magellano 25 metri di Azimut, progettato da Ken Freivokh (esterni) e Vincenzo De Cotiis (interni)

Del nuovo Magellano 25 metri , Giovanna Vitelli è innamorata: «Durante l’estate, nel giro lungo i porti più belli d’Italia, ho voluto essere a bordo», racconta la vicepresidente di Azimut Benetti Group . «Che ci posso fare: mi fa battere il cuore». Così com’è stata lei a scegliere l’architetto e artista Vincenzo De Cotiis per curare gli interni, racchiusi in uno scafo firmato da Ken Freivokh su ispirazione sognante dei trawler americani , e attualizzato grazie a scelte high tech: il sistema di sanificazione dell’aria su brevetto Nasa , e la funzionalità «hotel mode» per ripararsi in rada a generatori spenti ed emissioni zero. «Il punto di partenza è stato il concetto di onda », spiega De Cotiis, «le sedute, la profondità cercata nella dimensione della spazialità: tutto riconduce a questo movimento. Non solo le forme ma anche i colori : un blu che diventa un verde quasi piombo, come l’acqua del mare là dove è profondo. E poi bianco, legno, luce». Un incontro favorito dal comune amore di committente e progettista per la vetroresina : «Quando gli abbiamo proposto di utilizzarla come elemento decorativo, quasi si è commosso», racconta Vitelli, «una vetroresina sulla quale viene soffiata polvere di bronzo , che rende i pezzi tutti diversi. Le prove, per dire quanto le ho amate, le tengo esposte in casa mia».

ISA 54 GT, progetto di Luca Dini

ISA 45 GT progettato da Luca Dini design & architecture, realizzazione Palumbo Group

ISA 45 GT , col suo nome da bolide sportivo, è stato concepito per essere un tamburo di luce. Ogni cosa è illuminata: rovere chiarissimo , teak sbiancato, laccature, acciaio e vetro . I riflessi dello scafo e degli interni, spiega il progettista, sono utilizzati come le parole di un racconto : «Il primo incontro con l’armatore è stato folgorante: un imprenditore illuminato , aperto. Il mare, la luce e l’aria dovevano essere i protagonisti di ogni ambiente, insieme a un amore per le cose tecniche, per i materiali semplici, le auto, la velocità , i colori primari come il rosso e il blu». Realizzato da Palumbo Group su disegno d’interni dello studio Luca Dini design & architecture , ISA 45 GT è uno degli 83 superyacht messi in mare dall’architetto fiorentino, che fa della customizzazione un punto di sfida e della permeabilità la fonte d’ispirazione: «La sensibilità del designer sta nel capire se la persona che ha davanti ama rischiare oppure no, e nel riuscire a interpretare i suoi sogni per poi dargli forma. Imporsi è un errore », teorizza Dini. Che per ISA ha introdotto categorie quasi eretiche: la pelle impunturata, da sedile d’auto , si insegue negli ambienti. I listelli di legno dei pavimenti s’arrampicano sulle pareti creando illusioni ottiche. E un sapore quasi impronunciabile in mare dà carattere a tutto: «L’interno è “tecnico” » azzarda Dini, «a tratti, direi industriale».

M/Y SEVERIN°S di Baglietto

M/Y SEVERIN°S di Baglietto, interni di Francesco Paszkowski Design e Margherita Casprini

Non semplicemente una barca, ma un vero headquarter galleggiante. «Il 55 metri M/Y SEVERIN°S rappresenta la più grande imbarcazione costruita dal nuovo corso dei cantieri Baglietto», commenta Raffaella Daino , Head of Communication & Marketing del marchio, «e rispecchia le esigenze di un armatore contemporaneo : un’imbarcazione che sia punto di riferimento per il piacere e anche occasione per ospitare business meeting . Un luogo d’affari, una casa, una mega villa sull’acqua ». Ed è così che in mare ci si porta dietro tutto se stessi, su questo cinquantacinque metri dalle falchette ribassate e le prese d’aria laterali, così come disegnate da Francesco Paszkowski De­sign. Quasi cinquecento metri quadrati di luxury area che l’armatore ha modulato a piacimento: «Degno di nota è il ponte sole , marchio di fabbrica delle imbarcazioni Baglietto firmate da Paszkowski», continua Daino, «la zona di poppa è occupata da lounge bed e lounge chairs freestanding, all’ombra dell’alberetto si trova un’area relax che può trasformarsi in dining grazie a tavolini pop up mentre lo spazio a prua ospita una grande piscina . Il risultato è uno spazio di 150 metri quadrati dedicati alla vita all’aria aperta». Uno smart working per star connessi al cielo. A 17 nodi di velocità.

di Alessandra Pellegrino

di Giada Storelli

di Francesca Santambrogio

di Amir Capogrossi Badreddine

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Interni yacht e superyacht

Qualità dei materiali e soluzioni tailor-made dedicate ai nuovi progetti di interior yacht design..

L’ingresso nel settore della nautica di nuovi attori, quali i grandi studi di progettazione di interni, e la ricerca continua di nuovi materiali sempre più performanti, hanno impresso al mondo dell'interior yacht design una forte accelerazione che negli ultimi venti anni ha generato una vera e propria rivoluzione nella progettazione degli interni di yacht, superyacht e mega yacht.  Per rispondere alle esigenze degli armatori con soluzioni sempre più personalizzate, gli interni progettati per le grandi barche si sono evoluti in ambienti più domestici, rivolti a soddisfare il desiderio primario degli armatori di abitare fra cielo e mare in modo sempre più confortevole.  Ecco dunque che la rotta che è stata intrapresa dal settore della cantieristica navale è stata quella della contaminazione.  Oggi la nautica sconfina nell’architettura e convoca attorno allo stesso tavolo progettisti del settore nautico, designer, architetti e persino stilisti di alta moda. Professionisti provenienti da ambiti diversi ma in grado di fondere le proprie competenze e dare vita a nuovi progetti di interior yacht design, capaci di giocare sempre di più sullo spostare il confine tra casa e barca.  Per operare in questo nuovo scenario, sono diventate indispensabili soprattutto due qualità: l’abilità artigianale, da applicare ai vecchi e ai nuovi materiali, sempre più innovativi e performanti, e la capacità di ascolto, per saper interpretare in modo chiaro ed operativo la visione del progetto e le esigenze degli armatori.  Qualità che hanno un ruolo chiave, specie in un settore come quello della nautica, rivolto alla costruzione di sogni su misura, espressioni di status fuori dal comune. I nostri servizi di interior yacht design:

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Coperte in teak per yacht e superyacht, coperte in teak sintetico per yacht e superyacht, coperte in esthec® per yacht e superyacht, mobili nautici e carabottini in teak, refitting yacht e superyacht, interni e mobili su misura in legno per abitazioni civili e attività commerciali.

De antonio yachts

D32 OPEN: SPAZIO E PRESTAZIONI IN 10 METRI

Il D32 Open è il nuovo modello della gamma De Antonio Yachts che, con i suoi dieci metri di lunghezza fuori tutto, ammicca al mercato italiano inquadrandosi nella categoria natante.

Il D32 ha il DNA De Antonio Yachts: sportività, efficienza, soluzioni smart, spazi interni ed esterni e – ovviamente – fuoribordo nascosti sotto il prendisole di poppa.

D32: SPAZI ESTERNI ED INTERNI

La coperta del D32 Open si compone di un doppio prendisole, cucina esterna, un tavolo che può ospitare comodamente otto persone ed una timoneria dal look sportivo con tripla seduta. 

Sottocoperta, il D32 è dotato di un bagno completo di doccia, cabina con letto matrimoniale ed una dinette che può fungere da secondo letto doppio.

Lunghezza F.T. con piattaforma optional

Lunghezza f.t, dislocamento senza motori, serb. carburante, serb. acqua, serb. acque nere, passeggeri max, potenza min., potenza max., vel. crociera.

BE SMART GO FOR OUTBOARDS

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De Antonio Yachts si unisce al team Alinghi Red Bull Racing che parteciperà alla 37a Edizione dell’America’s Cup a Barcellona

IL DE ANTONIO YACHTS E23 E’ L’IMBARCAZIONE ELETTRICA UFFICIALE DELLA 37° EDIZIONE DELLA AMERICA’S CUP

De Antonio Yachts presenta il D32 Open

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PROGETTARE UNA BARCA È COME PROGETTARE UNA CASA. CON UN PO' DI TECNOLOGIA IN PIÙ

Dall'interior design di ville di lusso agli eleganti yacht Benetti: il progettista messicano Ezequiel Farca ci racconta il suo punto di vista

Il campo della progettazione d' interni degli yacht di lusso è sempre più vicino a quello dell'interior design; seppur esistono delle differenze basilari nella progettazione degli interni delle barche di lusso e delle case oggi i due mondi si intrecciano generando scenari sempre nuovi e affascinanti, soprattutto se si parla di yacht a motore di grandi dimensioni.

Per questo sempre più frequente nel panorama nautico il coinvolgimento di progettisti provenienti da altri settori per progettare interni di lusso : abbiamo chiesto al progettista messicano Ezequiel Farca che di recente ha presentato Mr Loui, uno yacht di lusso per i cantieri Benetti, di raccontarci il suo punto di vista. Farca è il fondatore dello studio Ezequiel Farca + Cristina Grappin con sede a Los Angeles, Città del Messico e Milano con all'attivo più di 80 progetti residenziali.

Tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del Duemila c'è stata una vera e propria rivoluzione nell'interior yacht design, poiché ad un classico stile marinaro si è opposta una visione contemporanea del design degli interni proveniente dalle case.

Quali pensi siano le ragioni che hanno portato i due campi ad avvicinarsi?

Il design e l'architettura si sono sempre di più sviluppati in tutti i vari rami del mercato del lusso, della qualità e artigianalità e dell' outsourcing dei materiali: questo ha permesso al mondo degli interni degli yacht e delle case di avvicinarsi.

Il contributo principale è stato dato dal modo in cui la tecnologia è stata implementata e resa possibile dall'industria dello yacht, sviluppando prodotti e metodi di costruzione che non solo hanno dato la possibilità di migliorare il design ma anche di rendere lo yacht più sicuro.

Quali sono, secondo te, i punti di contatto e quali le differenze tra i campi dell'interior design di barche e yacht e quello di edifici architettonici?

La volontà di vivere la vita di tutti i giorni sia a bordo sia a casa con gli stessi comfort e lo stesso benessere di vita senza percepire alcuna differenza o costrizione e portando a bordo le routine quotidiana è sicuramente un punto di contatto tra i due mondi, così come il mondo della vita all'aperto.

Le differenze possono risiedere nella tecnologia, nell'ingegneria e nelle modalità di costruzione dove la sicurezza è ciò che detta legge.

Come riassumeresti le caratteristiche principali della tua filosofia progettuale?

Pianificazione degli ambienti, studio della vivibilità degli spazi indoor e outdoor, cura dei dettagli e dell'artigianalità, linee semplici e senza tempo.

L'interior yacht design è, oggi, decisamente influenzato dall'interior design, ma negli yacht si aggiunge qualcosa in più legato al movimento e all'interazione delle forze della natura.

Come si esplica nei tuoi progetti?

Progettare alcune strutture fisse e alcuni arredi fissi per la sicurezza legata al movimento degli yacht, offre anche la possibilità di creare un design senza soluzione di continuità e conferisce un linguaggio e una personalità unici per ciascuna imbarcazione.

Quali sono, secondo te, i possibili futuri scenari del'interior yacht design?

La tecnologia digitale sta rendendo ciò che sembrava impossibile, possibile. La stampa 3D è in fase di studio in questo settore e ciò consentirà ai progetti e alle idee più stravaganti di diventare realtà.

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Gli interni degli yacht di lusso tra spazi, estetica e funzionalità

Essere vicini all’ acqua , elemento naturale della vita, porta inevitabilmente la mente e il corpo a rilasciare sostanze chimiche che guidano al raggiungimento di una sensazione di felicità e benessere. Una casa che si specchia sulle trasparenze del mare è in grado di regalare emozioni profonde e suggerire navigazioni senza rinunciare alla comodità e al lusso. 

Un desiderio e un benessere che salgono su un palcoscenico ben definito: quello della nautica e degli yacht di lusso dove il Made in Italy continua a imporsi come sinonimo di eccellenza, di ricercatezza e di attenzione al dettaglio.

Realizzare uno yacht di lusso è un’opera che ha estremo bisogno dell’Architettura, di un punto di vista che riesca a contenere con sé tutte le dimensioni dell’abitare e a connetterle nella rappresentazione di un mondo unico, dove cielo, terra e mare corrono sulle sfumature di un blu che cambia il proprio riflesso al ritmo del sole e delle stagioni. Una barca di lusso diviene una vera e propria casa ed è per questo che anche, e soprattutto, gli interni degli yacht di lusso devono essere pensati e progettati per garantire alti standard in una ricerca dove estetica, funzionalità e ottimizzazione degli spazi non cedano ad alcun compromesso perché uno yacht di lusso è la porta principale d’accesso a momenti di pace, tranquillità e benessere.

Luce e spazio: due intuizioni fondamentali

La progettazione degli interni degli yacht di lusso è una vera e propria sfida nel mondo dell’interior design e suggerisce rotte inaspettate, sorprendenti e decisive. Lo spazio è l’intuizione fondamentale di partenza e quello degli interni di uno yacht di lusso non è solamente uno spazio da vivere ma è soprattutto da esibire con la sacra legge dell’ospitalità incastonata in una location da sogno.

Lo spazio viene ottimizzato e percepito in funzione della luce, della sua intensità, del suo sapere giocare con il giorno. Per i professionisti di Dome Milano Studio la luce è un elemento fondamentale in fase di progettazione che viene studiato utilizzando le competenze derivanti dalla disciplina dell’illuminotecnica .

L’ideale a cui si ispirano gli interni di yacht e barche di lusso è quello dell’esclusività, raggiunto attraverso la funzionalità e lo stile importante tanto per gli ambienti esterni quanto per gli interni.

Vivere in mare non significa più rinunciare alle comodità. Vi è un netto cambio di paradigma che fa degli yacht di lusso il punto di incontro tra imbarcazioni dalle alte prestazioni e loft illuminati e galleggianti dotati di ogni genere di comfort. Una moodboard che voglia accompagnare il cliente in queste suggestioni deve saper trovare il punto di incontro, o meglio, la chiave dell’irripetibilità, utilizzando diversi strumenti che possano insinuarsi nelle convinzioni dei clienti creando una nuova filosofia.

Il carattere espressivo-sensoriale dei materiali degli interni degli yacht di lusso

Gli interni di uno yacht di lusso sono il contesto in cui si va in scena. Un interior mobile che nell’attimo stesso in cui si astrae da una contingenza locale materializza il concetto di luogo: segue linee senza tempo che ne determinano lo scorrere. Fondamentale, in questo senso, è la scelta dei materiali : è decisiva per imprimere il carattere espressivo-sensoriale a tutta l’opera grazie alla straordinaria capacità di istituire una relazione con lo spazio. Materiali differenti daranno origine a sensazioni divergenti, a una diversa interazione con la sensibilità di chi attraversa gli spazi.

Resistenza .  Di sicuro questa è la qualità principale che devono possedere i materiali per gli interni di barche di lusso. Una resistenza che sfidi il segno del tempo e l’azione degli agenti atmosferici; una resistenza che mantenga intatta la personalità del proprietario e dello yacht stesso.

Innovazione e rispetto dell’ambiente . È la formula vincente per rendere gli interni di uno yacht di lusso dei veri e propri templi dell’innovazione, anche digitale, con un’attenta considerazione dell’impatto dei materiali utilizzati. La scelta del legno, materia antica e viva, le ultime composizioni degli acciai tecnicamente avanzati, sono la mappa della nuova abitazione sospesa e salda.

Personalità . Il gusto e lo stile navale sono il punto di partenza di una storia che deve toccare le corde dell’emotività e per colpire il cuore con un dettaglio.

Le dimensioni del lusso

Il lusso è un modo di essere. Un modo di abitare. Un modo di pensare e di agire. Il lusso è una sensazione. In virtù di questo uno yacht può esprimere lo stesso lusso di una grande villa. Sono i suoi interni dotati di ogni comfort e progettati per rendere indimenticabile l’esperienza in mare a scandire la nuova definizione di un’idea che non conosce limiti di tempo e di spazio. 

È come ci si approccia al progetto che determina la riuscita di un’intenzione; e su questo il team di Dome Milano Studio ha le idee molto chiare: il lusso è possibile anche nella piccola dimensione a patto di saperla interpretare, escogitando, di volta in volta, soluzioni innovative in grado di aprire nuovi scenari.  È la cura del dettaglio la cifra stilistica di chi ambisce all’esclusività. È la ricerca, ossessiva e ossessionata, delle maestranze artigianali che sanno trasformare gli interni di uno yacht di lusso in incanto che sfida il tempo.

L’orizzonte del punto di vista

Cosa rende irripetibile e irraggiungibile uno yacht di lusso? La sua posizione, che cambia a ogni navigazione spostandosi sulla stessa linea dell’orizzonte e toccando panorami sempre diversi e nuovi che modellano e cambiano il punto di vista . 

È un vantaggio di non poco conto rispetto alla classica abitazione che non può godere di questi cambiamenti di visione, dei soli e dei tramonti mai uguali a loro stessi.

Uno yacht di lusso è un’utopia davvero reale. Si sposta sull’orizzonte navigando e scoprendo una nuova vita ogni giorno.

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